Relazione sulle attività 2016


Convegno “Oltre Carnevale: maschere, travestimenti, inversioni

Il 12 e il 13 febbraio il Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino ha ospitato il Convegno internazionale di studi “Oltre Carnevale: maschere, travestimenti, inversioni”, promosso dalla Fondazione Ignazio Buttitta.

L’incontro ha avuto l’obiettivo di approfondire gli studi e le ricerche sui mascheramenti e sui travestimenti in ambito mitico-rituale e teatrale che facessero riferimento, particolarmente ma non esclusivamente, a contesti “carnevaleschi”. Il convegno ha offerto anche l’occasione di riflettere, insieme a specialisti e operatori del settore, sull’interesse turistico, sulle strategie di valorizzazione e sul destino dei carnevali “di tradizione” contemporanei. Tra gli interventi: “Utopia comica. Riflessioni sul carnevale nella Grecia antica” di Bernhard Zimmermann, “Maschera e alterità” di Luigi M. Lombardi Satriani, “Corpo ibrido e zoologia fantastica nel carnevale e nelle feste brasiliane” di Milton De Andrade, “Maschere animali. Il Carnevale nella montagna occitana” di Davide Porporato, “Al gran galà delle maschere. Riflessioni sulle pratiche carnevalesche nella Sardegna contemporanea” di Sebastiano Mannia, “Figlie di Bahucara Mata: hijra, il terzo sesso” di Igor Spanò. Sono intervenuti, inoltre: Antonino Buttitta, Maria Concetta Di Natale, Ottavio Cavalcanti, Natale Spineto, Gabriella D’Agostino, Giuseppe Genco, Rosario Perricone, Marxiano Melotti, Pietro Totaro, Ferdinando Mirizzi, Ignazio E. Buttitta, Salvatore D’Onofrio.  Il Convegno, organizzato con la collaborazione del Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino, è stato coordinato da Ignazio Buttitta.

V Seminario “Scritture Migranti. Letteratura postcoloniale italiana?”

Proseguendo il ‘discorso’ avviato con le precedenti edizioni del Seminario internazionale sulle “Scritture migranti”, l’Università degli Studi di Palermo. Scuola delle Scienze Umane e del Patrimonio Culturale Dipartimento di Scienze Umanistiche, con il patrocinio del Comune di Palermo ha scelto, in questa occasione, di incentrare il quinto Seminario – realizzato in partenariato con la Fondazione Ignazio Buttitta – sulla letteratura ispirata dalla colonizzazione italiana nel Continente africano. Il colonialismo italiano è stato un fenomeno storico-politico, innescato fin dai suoi primi esordi dalle esigenze economiche e commerciali di quel neonato Regno d’Italia che aveva appena riunito, a conclusione del processo risorgimentale, in una unità territoriale e politica le diverse realtà culturali sparse sulla Penisola. Il regime fascista utilizzò con indiscussa abilità l’idea colonialista con la propaganda di valori ‘positivi’ con i quali martellava l’opinione pubblica (il prestigio internazionale garantito dalle conquiste, l’eroismo delle truppe utilizzate, l’opera ‘civilizzatrice’ condotta sui territori strappati alle popolazioni soggiogate). La costante diffusione dello stereotipo di “Italiani brava gente”, al riparo del quale ci si è trincerati per interi decenni – anche successivi alla caduta del regime mussoliniano – ha reso saltuario l’approfondimento di una riflessione critica. A differenza di altre Nazioni che avevano instaurato veri e propri Imperi coloniali, l’Italia non ha vissuto né le fasi costituite dalle lotte di liberazione dei territori colonizzati né quelle relative ai processi, spesso artificiosi, della decolonizzazione. Una volta perdute le colonie, gli Italiani hanno dunque finito per identificare il colonialismo nostrano con la ventennale stagione fascista, accomunando ambedue i fenomeni – quasi fossero collimanti sul piano storico – nella rimozione dettata dalla vergogna. Ma hanno anche finito per andare oltre: nella perdurante latitanza, protrattasi per interi decenni, di approfondite analisi socio-politiche e storiografiche sulle ideologie, sulle prassi e sui nodi storico-politici che hanno intessuto l’intera vicenda del colonialismo italiano, essi hanno accettato di fare approdo distratto e acritico sulle rive di una generalizzata e rassicurante rimozione-autoassoluzione. Anche la letteratura incentrata su questa triste pagina della storia italiana ha seguito un percorso che dalla esaltazione del fenomeno la ha condotta ad un lungo silenzio di rimozione, interrotto, seppur in modo fin troppo timido, soltanto intorno agli anni Cinquanta. Solo recentemente si sono imposte all’attenzione del pubblico e degli studiosi una serie di opere indirizzate a rimuovere le reticenze sulla parentesi coloniale. Tali scritti invitano ad entrare in contatto con ciò che si preferiva non sapere e con le conseguenze di quel passato, spingendo a misurarci con le responsabilità che l’Italia ha assunto, anche successivamente alla conclusione del Secondo conflitto mondiale, nei confronti dei Paesi africani a suo tempo colonizzati: responsabilità su cui si è spesso, anche di recente, sorvolato.

Il Seminario, svoltosi dal 10 al 12 marzo 2016 presso il Museo Internazionale delle Marionette “Antonio Pasqualino e Palazzo Chiaramonte, ha visto intervenire, tra gli altri, Carlo Lucarelli, Daniele Comberiati, Giovanni Saverio Santangelo, Laura Restuccia, Kossi Komla-Ebri. Al seminario ha fatto seguito lo spettacolo della scrittrice italo-etiope Gabriella Ghermandi.

“Regina di fiori e di perle, racconti e musiche dall’Etiopia”. Lo spettacolo racconta della politica coloniale fascista in Etiopia: da una parte il passaggio violento del colonialismo italiano nella famiglia materna dell’autrice, dall’altro le varie vicende che si intrecciano nella narrazione, proposte al pubblico attraverso brevi letture.  La narrazione e le letture si susseguono sul palcoscenico come in un racconto attorno al fuoco, intervallate da musica e canzoni del musicista Kone e da canti tradizionali etiopi cantati dalla stessa autrice/narratrice.

DIAR MUSE – Digitalizzazione e schedatura dei materiali nastrografici del Folkstudio e dell’Associazione per la Conservazione delle Tradizioni Popolari di Palermo, realizzazione portale Archivio Etnografico Siciliano.

La Fondazione Ignazio Buttitta, in partenariato con l’Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari – Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino e l’Associazione Folkstudio di Palermo, con il contributo del MIUR – Ministero per l’Istruzione, l’Università e la Ricerca, ha ultimato la realizzazione della prima fase del progetto DIAR MUSE – Digitalizzazione e schedatura dei materiali nastrografici del Folkstudio e dell’Associazione per la Conservazione delle Tradizioni Popolari di Palermo, finalizzato alla digitalizzazione del materiale audio e alla realizzazione di applicazioni web per la catalogazione e fruizione dei formati digitali di parte dei documenti sonori dei due archivi. È stato inoltre attivato il sito web www.archivioetnograficosiciliano.it con piattaforma interattiva transnazionale volta a favorire la libera fruizione dei materiali caricati, sia da parte di studiosi che di istituzioni di settore. La piattaforma è stata pensata per costituire uno strumento utile per la realizzazione di attività di studio e ricerca. Il progetto è stato presentato presso Istituti scolastici, Centri di cultura, Università e al  MIUR a Roma: 13 gennaio 2016 – Roma, MIUR;  20 gennaio 2016 – Roma, MIUR: Colloquio con la segreteria del Sottosegretario all’Istruzione e presentazione del progetto DIAR MUSE, a cura di Ignazio Buttitta e Rosario Perricone;  22 gennaio 2016 –  Catania, Università degli Studi, Corso di Antropologia Culturale; 23 gennaio 2016 – Palermo, Liceo Statale Stanislao Cannizzaro: 15 febbraio 2016 -Palermo, Liceo Artistico Ragusa Kiyohara; 22 febbraio 2016 – Palermo, Museo internazionale delle marionette A. Pasqualino; 24 febbraio 2016 – Roma, Miur – Dott.ssa Maria Uccellatore, responsabile del procedimento; 25 febbraio 2016 – Bari, Centro internazionale di ricerca e studi sul Carnevale, la Maschera e la Satira; 26 febbraio 2016 –  Catania, Dipartimento di Matematica e Informatica; 27 febbraio 2016 – Agrigento, Centro Culturale Pier Paolo Pasolini; 29 febbraio 2016, Messina, Università degli Studi, Dipartimento di Antropologia Culturale.

 

Attività didattiche e di diffusione della cultura siciliana: spettacoli, laboratori, seminari, conferenze e mostre.

  1. A) Pitrè e Salomone Marino. Convegno internazionale di studi a 100 anni dalla morte

Nel 2016 si è celebrato il centenario della morte di Giuseppe Pitrè (Palermo, 21 dicembre 1841 – 10 aprile 1916), illustre studioso palermitano considerato il fondatore dell’antropologia in Italia, la cui opera resta una solida base per gli studi folkloristici italiani e, più particolarmente, siciliani e di Salvatore Salomone Marino (Borgetto, 1847 – Palermo, 1916) medico e folklorista  il cui nome è legato a Lionardo Vigo e, soprattutto, a Giuseppe Pitrè  con il quale fondò nel 1882 l’Archivio per lo studio delle tradizioni popolari.

Di professione medico, Giuseppe Pitrè si dedicò a studi storici e filologici, ma l’attività per cui conquistò una posizione eminente nella cultura del suo tempo fu la raccolta e lo studio delle tradizioni popolari. Fu presidente della Società Siciliana di Storia Patria, della Regia Accademia di scienze e lettere di Palermo, senatore del Regno (1914), professore di «demopsicologia» (come egli chiamava il folklore) all’Università di Palermo dal 1910. Fondò il Museo di Etnografia Siciliana che oggi porta il suo nome. Con la collaborazione di Salvatore Salomone Marino fondò nel 1880 e diresse fino al 1906 l’Archivio per lo studio delle tradizioni popolari.

Nell’occasione, la Fondazione Ignazio Buttitta,  l’Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari-Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino, il Centro di studi filologici e linguistici siciliani, con il contributo del Comune di Palermo – Assessorato Cultura, del  MIBACT Ministero per i beni e le attività culturali – Direzione generale per le biblioteche, gli istituti culturali ed il diritto d’autore – Servizio patrimonio bibliografico ed istituti culturali, dell’Assessorato Regionale dei beni culturali e dell’identità siciliana-Dipartimento dei Beni culturali e dell’Identità siciliana e della Fondazione Federico II, e con il patrocinio dell’Assemblea Regionale Siciliana, del Centro internazionale di Etnostoria – Fondazione Aurelio Rigoli e della Società Siciliana per la Storia Patria, hanno organizzato, nei giorni 23-26 novembre, un importante convegno che ha reso debito conto del contributo scientifico offerto da Pitrè e da Salomone Marino e del ruolo da essi rivestito nella società del loro tempo.

Il convegno internazionale di studi su Pitrè e Salomone Marino ha ricevuto un prestigiosissimo riconoscimento: è stato insignito della Medaglia del Presidente della  Repubblica.

Il convegno si è articolato in sei sessioni ispirate ai diversi aspetti del folklore siciliano che Pitrè, attraverso la raccolta e trascrizione, si preoccupò di salvare dall’oblio perché parte costitutiva della cultura e della storia del popolo siciliano: Storia degli studi;  Museografia; Religiosità popolare, etnomedicina, magia; Lingua, narrativa orale; Canti e musiche; Corrispondenti, Archivi e data base.

Eminenti studiosi e antropologi del panorama culturale italiano hanno fornito accurate analisi dei diversi aspetti della cultura e della storia del popolo siciliano a partire dalle riflessioni dello studioso palermitano, fino a giungere alle trasformazioni che esse hanno subito nell’arco di più di un secolo.

Il Convegno e gli spettacoli si sono svolti in varie sedi istituzionali della Città di Palermo:  il 21 e il 22 novembre, lo spettacolo Il giardino delle meraviglie di Alberto Nicolino (tre repliche) è andato in scena nella sede del Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino, come quello del 24 novembre, sempre di Alberto Nicolino Il medico e le fiabe. Sulle orme di Giuseppe Pitrè;  mercoledì 23 novembre mattina il Convegno si è svolto presso Palazzo dei Normanni Sala Mattarella; sempre mercoledì, dalle 15,30 al Palazzo delle Aquile, Atrio Monumentale; giovedì 24 novembre presso Palazzo Steri, Sala delle Capriate; venerdì 25 novembre al Museo internazionale  delle marionette Antonio Pasqualino e sabato 26 novembre a Palazzo Tarallo, sede della Biblioteca del Museo Etnografico Siciliano “Giuseppe Pitrè” e del Polo Archivistico-Bibliotecario della cultura tradizionale siciliana costituito dalla Fondazione Ignazio Buttitta, dall’Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari e dal Centro di studi filologici e linguistici siciliani.

Le sessioni pomeridiane sono state arricchite da spettacoli della tradizione siciliana, a conclusione dei lavori:  Tradizioni Musicali in Sicilia, a cura di Sergio Bonanzinga (mercoledì 23); la tradizione dei cuntastorie con un recital del cantastorie Mauro Geraci, (giovedì 24); i canti della Passione nel Palermitano, introdotti da Giuseppe Giordano (venerdì 25) e lo spettacolo di Opera dei pupi siciliani La battaglia di Orlando e Rinaldo per amore di Angelica messo in scena dalla Compagnia Brigliadoro di Palermo e introdotto da Marianne Vibaek.

Sabato 26 novembre,  inoltre,  nella sede di Palazzo Tarallo è stata allestita la proiezione dei video-documentari: La cultura materiale nel Sud-Est siciliano a cura di Rosario Acquaviva;  Sicilia Musiche e danze di tradizione a cura di Pino Biondo;  Festa, grano e canti della Settimana Santa in Sicilia a cura di Mario Sarica.

Tra gli interventi del Convegno: Giuseppe Pitrè e Salvatore Salomone Marino o della vocazione etnografica di Luigi M. Lombardi Satriani; Pitrè e la rappresentazione del passato. Tra storia e antropologia storica di Enzo V. Alliegro; Il museo Pitre: una storia istituzionale drammatica e paradigmatica, di Pietro Clemente;  Il corpo e lo Stato. Una lettura antropologica della «Medicina popolare siciliana», di Giovanni Pizza; Nomi di giovani e nomi di re. Il patrimonio onomastico nella tradizione favolistica di  Giuseppe Pitrè di Marina Castiglione; Tra cuntu e canto: per una rilettura delle fonti scritte e orali relative alle pratiche di narrazione di Nico Staiti, Oltre i confini: Giuseppe Pitrè e gli studi di folklore in Europa tra Otto e Novecento di Ferdinando Mirizzi; Pitrè e i corrispondenti nella Sicilia del Sud-Est: da Guastella a Gaetano Italia Nicastro di Luigi Lombardo.

Sono intervenuti inoltre: Annamaria Amitrano, Antonino Blando, Sergio Bonanzinga, Sebastiano Burgaretta, Antonino Buttitta, Ignazio E. Buttitta, Francesco Cannatella, Ottavio Cavalcanti, Antonino Cusumano, Gabriella D’Agostino, Alessandro D’Amato, Salvatore D’Onofrio, Elisabetta Di Giovanni, Piero Di Giovanni, Ugo Fabietti, Francesco Faeta, Giuliana Fugazzotto, Girolamo Garofalo, Mauro Geraci, Giuseppe Giacobello, Mario Giacomarra, Giuseppe Giordano, Enzo Guarrasi, Elsa Guggino, Filippo Guttuso, Giovanni Isgrò, Vito Lattanzi, Ignazio Macchiarella, Grazia Magazzù, Vito Matranga, Vincenzo Padiglione, Berardino Palumbo, Pilar Panero, Gaetano Pennino, Rosario Perricone, Valerio Petrarca, José Alonso Ponga, Aurelio Rigoli, Tommaso Romano, Giovanni Ruffino, Rosaria Sardo, Salvatore Savoia, Roberto Sottile, Sergio Todesco. Il Convegno è stato realizzato anche con il contributo del Comune di Palermo Area della Cultura.

  1. B) Laboratori d’arte a Casa Macondo.

Legambiente Egadi ha realizzato nel 2016 alcuni laboratori d’arte a Casa Macondo, una struttura che ha sede a Favignana, bene sottratto alla mafia e destinato a ospitare attività ludiche e socioculturali gestite dai volontari di Legambiente e rivolte all’infanzia. La Fondazione Buttitta ha contribuito con l’acquisto di materiali didattici.

 

  1. C) Festival Teatro Bastardo. La scena contemporanea divergente.

La Fondazione Buttitta ha partecipato alla realizzazione del Festival Teatro Bastardo giunto, nel 2016, alla sua seconda edizione. La rassegna è stata promossa e organizzata dall’Associazione Culturale Teatro Bastardo e Sicilia Queer Film Fest, con il patrocinio del Comune di Palermo, dell’Assessorato al Turismo, Sport e Spettacolo della Regione Siciliana. Il Festival, tenutosi dal 26 novembre al 4 dicembre 2016, ha provato a mettere in scena linguaggi ibridi e diversi, in grado di narrare le marginalità, le differenze, ripartendo dalla quotidianità ma trasformandola in metafora di un’umanità più vasta. Il festival si è articolato in varie sezioni e ha accolto alcuni nomi tra i più interessanti della nuova scena teatrale italiana, rappresentativi di un comune bisogno di sperimentazione, ricerca e denuncia, proponendo allestimenti e temi di discussione capaci di descrivere le incrinature del presente e la sua deriva. In cartellone la sezione Bastard Children, rivolto ai bambini, con lo spettacolo Pulcinella e l’asino del diavolo e con Gaspare Nasuto, regia Gaspare Nasuto, produzione Associazione Pulcinella di Mare; per la sezione adulti sono andati in scena: MA di Linda Dalisi , con Candida Nieri,  regia di Antonio Latella;  di Lucia Calamaro  con Riccardo Goretti, Alice Redini, Simona Senzacqua regia Lucia Calamaro; Mad in Europe
di e con Angela Dematté, regia del gruppo Mad in Europe; Gianni di e con Caroline Baglioni, supervisione alla regia Michelangelo Bellani, c.l. Grugher; Io sono non amore, di Michelangelo Bellani. regia c.l. Grugher,  con Caroline Baglioni, Emanuela Faraglia, Flavia Gramaccioni, Michelangelo Bellani; Song smuggler, omaggio a Bertolt Brecht a 60 anni dalla morte (1956-2016)
spettacolo musicale di e con Daniel Kahn. Si sono svolti inoltre incontri e tavole rotonde  quali:
“I luoghi del teatro” Tavola rotonda con i direttori artistici dei teatri e dei festival siciliani: Roberto Alajmo (Teatro Biondo, Palermo), Ninni Bruschetta (Teatro Vittorio Emanuele, Messina), Claudio Collovà (Festival delle Orestiadi, Gibellina), Giovanni Lo Monaco (Festival Teatro Bastardo), Luca Mazzone (Teatro Libero, Palermo), Rosario Perricone (Festival di Morgana, Palermo), Gigi Spedale (presidente Rete Latitudini). Coordinato da Giuseppe Marsala e Incontro con Lucia Calamaro
(drammaturga e regista) con l’intervento di Giovanni Lo Monaco, direttore artistico – Festival Teatro Bastardo.

  1. D) Seminario Fumetto e Cinema: questioni sociologiche e filosofiche

Il 2 dicembre 2016 la Fondazione Ignazio Buttitta e l’Università degli Studi di Palermo – Scuola delle Scienze Umane e del Patrimonio Culturale hanno organizzano il seminario “Fumetto e Cinema: questioni sociologiche e filosofiche”. Il seminario, curato da Massimo Bonura, storico del fumetto, e Ignazio Buttitta, Presidente della Fondazione Buttitta, si terrà presso la Scuola delle Scienze Umane e del Patrimonio Culturale dell’Università degli Studi di Palermo (viale delle Scienze) edificio 12 aula A2 a partire dalle ore 14.00. Intervengono, oltre allo stesso Massimo Bonura, i docenti dell’Università degli Studi di Palermo Anna Fici, Gianluigi Oliveri, Mario Giacomarra, Armando Bisanti; il giornalista Nunzio Santamaria, l’illustratore e docente della Scuola del Fumetto di Palermo Silvestro Nicolaci e il poeta Alessio Arena, già vincitore del Premio Internazionale di poesia Salvatore Quasimodo. Nel corso del seminario si è indagata, attraverso un approccio multidisciplinare (letterario, storico, sociologico e filosofico), la stretta relazione che intercorre tra fumetto e cinema, entrambi caratterizzati da ”sequenze” narrative. L’intervento di Massimo Bonura ha esplorato, da un punto di vista storico, il rapporto tra i lavori W. McCay e Yambo, alias Enrico Novelli, entrambi fumettisti del primo Novecento e pionieri del cinema di animazione e fantascientifico, l’uno negli Stati Uniti, l’altro in Italia.

Il contributo del poeta Alessio Arena è stato un’indagine sulla ”supereroistica” di Superman confrontato con il superuomo di D’Annunzio, sceneggiatore, tra l’altro, di Cabiria, il colossal dei primi del Novecento.  Silvestro Nicolaci ha parlato della narrazione delle storie di mafia nel film e nel fumetto mentre i contributi di Anna Fici e Gianluigi Oliveri hanno indagato gli aspetti sociologici e filosofici di Matrix e sul rapporto tra il celebre e pluripremiato film di fantascienza e il fumetto. Quella di Armando Bisanti è stata una relazione su Emilio Salgari e le sue opere traslate nei fumetti e sul grande schermo. Nunzio Santamaria ha preso in esame Oswald the Lucky Rabbit, personaggio creato per il cinema da Walt Disney, prima ancora di Topolino mentre con Mario Giacomarra si è parlato del linguaggio nei fumetti.

E) Seminario internazionale “Forme e politiche dell’animalità. Zoosemiotica 2.0”

Il Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino, in collaborazione con l’Università degli studi di Palermo, Dipartimento Culture e Società, l’Università delle Scienze gastronomiche di Pollenzo, il Centro internazionale di scienze semiotiche di Urbino, il Circolo semiologico siciliano e la Fondazione Ignazio Buttitta, ha organizzato il Seminario internazionale “Forme e politiche dell’animalità. Zoosemiotica 2.0”, Palermo, Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino 1-2 dicembre 2016.

Semiotizzare l’animale – raccontarlo, dirlo, rappresentarlo, pensarlo, farne oggetto di scienza e di sapere – è gestire una politica della soglia insicura: quella che lo separa, più o meno ostinatamente, dall’uomo. Ora garantendone un’autonomia supposta naturale, dunque apparentemente scevra da implicazioni etico-politiche. Ora subendo le continue incursioni, a più livelli e con differenti intensità, dell’animaleuomo. Definire l’animale è definire l’uomo, certo. Più interessante, invece, osservare come, spesso surrettiziamente, dare un posto all’animale fra i ‘regni’ della natura sia, parallelamente, inserirlo fra le articolazioni del sociale, fra le istituzioni della cultura (parentele, affetti e affiliazioni, strategie e conflitti…). In altre parole, farne oggetto di sapere è proporne una qualche visione, e prassi, politica. In questo, le attuali rivendicazioni ambientaliste, ecologiste e animaliste, come pure le ideologie ed etiche vegetariane e vegane, non hanno fatto altro che indicare il re nudo. Una politica degli animali c’è sempre stata: adesso diviene istanza dotata di portavoce precisi e assai determinati. Non sfugge a questo chiasma la semiotica, scienza dei sistemi e processi della significazione, che già dalle sue prime strategie di ricerca inseriva la (vecchissima) questione dei linguaggi delle differenti specie animali fra i suoi obiettivi fondazionali. Era la zoosemiotica, molto in voga negli anni Cinquanta e Sessanta ma felicemente in vita anche nei decenni successivi: la quale, per forza di cose, s’è trovata quasi automaticamente a sposare un paradigma di ricerca di tipo scientista e naturalista, provvedendo a tenere distinte le lingue degli umani (legate al dinamismo della storia e della cultura) da quelle dei non-umani (pensate come codici più o meno sofisticati di una comunicazione a carattere istintuale). Restava in piedi il vecchio monito di Montaigne, secondo il quale non è che gli animali non parlino, siamo semmai noi che non li comprendiamo poiché essi usano segni e non parole, segnali fisici dotati, forse, di sintassi non linguistiche. Le recenti ricerche in ambito di antropologia della natura e di sociologia delle scienze e delle tecniche – incontratesi nell’ipotesi di un multinaturalismo talvolta battezzato come ontological turn – permettono di ripensare la questione zoosemiotica in modo diverso. Piuttosto che occuparsi di un presunto linguaggio naturale degli animali non umani, scommettendo su una loro coscienza riflessiva, potrebbe essere più conducente, per una semiotica come studio delle forme del senso umano e sociale, lavorare sul loro discorso, dunque sulle interazioni effettive, tanto comunicative e scientifiche quanto pratiche e funzionali, fra umani e non umani. I quali, volenti o nolenti, si costituiscono reciprocamente, andando costantemente a rivedere quella soglia insicura che, separandoli, li tiene insieme. L’incontro di studi mira a investigare questa ipotesi di una zoosemiotica 2.0 , dunque delle forme e delle politiche dell’animalità su più fronti e a vari livelli. Si indicano qui alcuni campi di indagine, altrettanti discorsi degli e sugli animali da analizzare semioticamente: Folklore, antropologia, studi dell’antichità; Linguaggi dell’immagine e ‘rappresentazioni’ visive, dalla storia dell’arte al cinema; Media vecchi e nuovi. Dalla letteratura ai fumetti, cartoni animati e documentari televisivi, dal giornalismo alla pubblicità, dalla musica ai videogiochi, sino al web e ai social; Moda e abbigliamento; Mostri e zombie, metamorfosi e protesi varie, bestialità e bêtise; Movimenti animalisti, vegetariani e vegani; Dibattiti politici e disposizioni di legge; Filosofia: metafisica, etica ed estetica; Scienze ecologiche, etologiche e del comportamento animale, antropologia degli animali e delle loro ‘culture’; Cibo, cucina, gastronomia. Tra gli  studiosi partecipanti:  Vinciane Despret, Paolo Fabbri, Claude Calame, Felice Cimatti, Kalevi Kull, Dario Martinelli, Stefania Consigliere, Denis Bertrand, Francesco Marsciani, Stefano Bartezzaghi, Nicola Perullo.

Mostra fotografica NATIVITA’ IN SICILIA, immagini di Melo Minnella

Giovedì 22 dicembre alle 18.00 al Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino è stata presentata la mostra Natività in Sicilia con immagini di Melo Minnella. la mostra si incentra su una delle festività maggiormente sentite sul territorio siciliano e nazionale. Sopravvissuto, nei secoli, nel suo genuino significato religioso, il Natale ha dato vita nel tempo a manifestazioni artistico-culturali di cui ancora oggi rimangono segni evidenti. A partire dalla novena in lingua siciliana scritta dal canonico monrealese Antonio Di Liberto, meglio conosciuto con lo pseudonimo di Binidittu Annuleru,  dal titolo U Viaggiu dulurusu di Maria Santissima e lu Patriarca San Giuseppi in Betlemmi, che da metà del 1700 si è diffusa in tutta l’Isola ed ancora oggi viene cantata nelle chiese o per le strade nei giorni che preparano al Natale. O Giacomo D’Orsa, colto poeta di Piana dei Greci, vissuto tra il Seicento e il Settecento e autore di un altro importante componimento poetico natalizio, il Curteggiu di li Pastura a lu Santu Bambinu Gesù. Accanto ai canti tradizionali, la tradizione siciliana del Natale ha lasciato spazio, a partire dalla metà Settecento e in seguito alle predicazioni itineranti dei diversi ordini religiosi e sulla scia di quella napoletana, alla creazione di presepi realizzati con i materiali propri dell’Isola: da quelli raffinati e pregiati della tradizione trapanese in avorio e corallo, a quelli di Caltagirone in terra cotta colorata, da quelli palermitani creati con il favo d’api a quelli nisseni creati con il marmo. E poi ancora legno, vetro e farina di grano… Di antichissima tradizione è il presepe presente nella Cappella Palatina di Palazzo dei Normanni a Palermo che raffigura la natività con la tecnica del mosaico.

La mostra, organizzata dal Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino in collaborazione con la Fondazione Ignazio Buttitta e il patrocinio del MiBACT Ministero per i beni e le attività culturali – Direzione generale per le biblioteche, gli istituti culturali ed il diritto d’autore – Servizio patrimonio bibliografico ed istituti culturali e dell’Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana – Dipartimento dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, è rimasta allestita fino al 7 gennaio 2017.

Implementazione sito web (digitalizzazione archivi, raccolta  inserimento dati)

Il sito della Fondazione Buttitta ha costituito un efficace strumento di promozione delle iniziative della Fondazione e di divulgazione di informazioni e materiali contribuendo alla conoscenza delle sue attività, delle sue produzioni bibliografiche, del patrimonio nastrografico, audiovisuale e bibliografico posseduto. Al fine di rendere quest’ultimo più ampiamente e immediatamente fruibile questa Fondazione ha proceduto con il caricamento di tracce sonore e audiovisuali ed è inoltre stato aggiornato il sito, arricchito con le ultime attività, le pubblicazioni, le relazioni e i bilanci.  Si è, inoltre, proseguita l’attività di digitalizzazione degli Archivi audiovisuali dell’Archivio Etnomusicale Siciliano.

 

  1. Gestione Biblioteca della cultura siciliana e Gestione Archivi -Palazzo Tarallo

Nel 2015 la Fondazione Buttitta ha allestito la propria Biblioteca della Cultura Siciliana e gli Archivi audiovisuali presso la sede di Palazzo Tarallo, concessa dal Comune di Palermo ai fini della realizzazione di un Polo documentario della Cultura tradizionale siciliana unitamente al Centro di Studi Filologici e Linguistici Siciliani, al Folkstudio e all’Associazione per la Conservazione delle Tradizioni Popolari. In questo primo scorcio del 2016 sono stati acquistati volumi e sono proseguite le attività di catalogazione dei volumi con l’ausilio di un tirocinante opportunamente  formato e il cui stage si è concluso a fine aprile 2016. Nel maggio 2016 è stato ultimato il trasferimento dei volumi e degli Archivi che ancora, in piccola parte, risiedevano in via Pasculli.

Si ricorda che gli Archivi sono costituiti dai materiali nastrografici e videografici dell’Archivio Etnofonico Siciliano del CIMS, dai documenti nastrografici e videografici dell’Archivio del Folkstudio (che raccoglie un vasto patrimonio, realizzato a partire dagli anni Sessanta, sulle tradizioni religiose e popolari siciliane), dal patrimonio nastrografico e audiovisuale dell’ex Dipartimento di Beni Culturali, Storico- Archeologici, Socio-Antropologici e Geografici dell’Università di Palermo, da copia dei materiali di interesse etnomusicologico (nastri, video, foto, trascrizioni, etc.) dell’Associazione per la Conservazione delle Tradizioni popolari e dell’Associazione culturale Michele Palminteri di Calamonaci.

 

Gestione della Galleria delle Arti popolari di Geraci

Il patrimonio artistico della Fondazione Buttitta, composto da opere di arte popolare, molte delle quali frutto di donazioni di Antonino Buttitta all’atto della costituzione, tre le quali: pitture su vetro dei secc. XVIII e XIX, ceramiche di Collesano, Caltagirone e Burgio dei secc. XIX e XX, parti di carretto siciliano, pupi siciliani e napoletani e relative scene teatrali, veline serigrafate per agrumi e un’importante collezione di tavole da carretto dipinte dal pittore bagherese Emilio Murdolo con scene di paladini,  è in larga parte esposto nella Galleria delle Arti Popolari Siciliane che ha sede presso l’ex Convento dei Cappuccini di Geraci Siculo. La Galleria fa parte di un sistema museale di esposizioni etnografiche, il MUSeBArch, del quale fanno parte vari allestimenti tra i quali “La casa dei mestieri scomparsi delle Madonie e le ricostruzioni di ambienti lavorativi e di vita domestica”, una sezione dedicata all’artigianato domestico, “Il corredo della sposa”, oltre che la esposizione di pregevoli volumi “De Arte venerandi cun avibus” di Federico II e una bella sezione dedicata al patrimonio archivistico-storico del Comune di Geraci Siculo. Nell’anno passato l’ex Convento ha attirato l’interesse di un vasto pubblico di giovani, studiosi e ricercatori; le rilevazioni indicano che i visitatori nel 2015 e nel 2017 sono stati 7.000.

Attività di ricerca

Nel 2016 sono state svolte attività di ricerca in Sicilia, in particolare ricerche audiovisuali sulle cerimonie della Settimana Santa e sui saperi, tecniche e pratiche simboliche dei pastori siciliani

Pubblicazioni        

E’ stato pubblicato, per la collana Ieri e oggi,  il volume I beni DEA in Sicilia. Itinerari di documentazione e fruizione delle testimonianze di cultura popolare, di Mario G. Giacomarra con rilievi fotografici di Antonio Cusimano. Per la collana “Acta Diurna” sono in pubblicazione gli atti del Convegno Definizione culturale del tempo. La Fondazione ha partecipato  alla pubblicazione dell’Archivio Antropologico Mediterraneo on line sostenendone le spese grafiche.

SOSTEGNI E PATROCINI AD ALTRE ATTIVITA’

Seminario permanente Etnografie del contemporaneo

Partecipazione al “Seminario permanente Etnografie del contemporaneo”, promosso dal Museo internazionale delle marionette A. Pasqualino. Lunedì 15 febbraio  si è aperto il seminario permanente Etnografie del contemporaneo, coordinato da Rosario Perricone. Il seminario è stato trattato in 14 incontri che si sono tenuti al Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino di Palermo ogni lunedì dal 15 febbraio al 30 maggio 2016.

Partendo dall’esigenza di analisi dei nuovi intrecci e varietà culturali, il seminario permanente Etnografie del contemporaneo ha rappresentato uno spazio di approfondimento delle più recenti ricerche nell’ambito dell’etnografia in Sicilia attraverso il coinvolgimento di specialisti che nelle varie discipline hanno sondato o stanno sondando le dimensioni e la consistenza di fenomeni culturali complessi e in continua evoluzione, raccordando le diverse tradizioni scientifiche per un arricchimento della conoscenza dell’oggi. Il seminario, coordinato da Rosario Perricone, è organizzato dall’Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari, in collaborazione con la Fondazione Ignazio Buttitta. L’iniziativa è patrocinata dall’Università degli Studi di Palermo, Dipartimento di Culture e Società, dall’Accademia di Belle Arti di Palermo e da SIMBDEA e organizzata con il contributo del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e della Regione Siciliana – Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana.

Tra gli interventi si segnalano:  Antropologia dei disastri: l’alluvione di Messina del 2009 di Irene Falconieri; Il C.A.R.A. di Mineo: effetti sociali e occupazionali in un Centro di accoglienza per richiedenti asilo di Antonella Elisa Castronovo; Spazi marginali, terreni della resistenza: Messina e le sue baracche di Pietro Saitta, Dare un “altro” nome all’Altro: i soprannomi etnici in Sicilia di Michele Burgio; Guaritori magici in Sicilia e Iringa (Tanzania): magari, ciarmavermi e waganga wa kienyeji di Giorgio Brocco; Tunisini in Sicilia. Aspettative, illusioni e disillusioni post rivoluzionarie di Noaman Beji; La tīrthayātrā al santuario di Santa Rosalia a Palermo: origini vediche di alcune pratiche cultuali contemporanee di Igor Spanò; Antispazi contemporanei: il mercato di Ballarò a Palermo di Eugenio Giorgianni; La ribellione delle vittime del racket delle estorsioni: rappresentazioni, aspettative e dinamiche di cooperazione di Giovanni Frazzica (con la partecipazione di Giuseppe Ayala); Etnografie dell’outsider art in Sicilia di Marco Mezzatesta; Feste siciliane in Texas: due esempi etnografici dalla diaspora siciliana di Circe Sturm; Youtube e Facebook: tradizioni musicali siciliane in rete di Emanuele Tumminello.

 

Tradurre la migrazione nelle arti visive e nella scrittura contemporanea

La Fondazione Ignazio Buttitta ha partecipato all’organizzazione del seminario Tradurre la migrazione nelle arti visive e nella scrittura contemporanea, tenutosi presso il Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino nei giorni 29 e 30 marzo. La conferenza è stata organizzata dall’Università degli Studi di Palermo – Dipartimento di Scienze Umanistiche, in collaborazione con l’Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari, la Fondazione Ignazio Buttitta, l’Associazione Festival delle Letterature Migranti, la Fondazione Orestiadi e il Comune di Palermo e si inserisce tra i 210 eventi organizzati nel 2016 in occasione della celebrazione del 210° anniversario dalla fondazione dell’Ateneo di Palermo. Rientra tra le attività didattiche del Dottorato di ricerca in Studi Letterari, Filologico-Linguistici e Storico-Culturali dall’Università degli Studi di Palermo e dei corsi di Laurea Magistrale in Lingue Moderne e Traduzione per le Relazioni Internazionali  e in Teorie della Comunicazione.

La migrazione contemporanea è oggi tra le questioni sociali e politiche più urgenti in un mondo sempre più globalizzato, dove guerra e terrore colpiscono popolazioni intere costrette alla diaspora, mentre l’Europa diviene contenitore di mobilità umana e di esperienze collettive che ritraggono la crisi migrante.

Questa conferenza si prefiggeva di offrire testimonianze dirette sull’attuale stato di emergenza che investe identità migranti sottoposte a sofferenze disumane sia fisiche che mentali. Il discorso si concentrerà principalmente sull’esplorazione delle arti visive, dei generi narrativi e degli strumenti mediatici come mezzi di rappresentazione della crisi migrante e delle barriere europee. L’arte e la letteratura si trasformano in effettivi espedienti ‘collaborativi’ di azione sociale e in veicoli di comunicazione cross-culturale e di relazioni di natura traduttiva.

Sono intervenuti: Fabrizio Micari, Laura Auteri, Girolamo Cusimano, Leonardo Samonà, Mari D’Agostino, Andrea Cusumano, Giusto Catania, Rosario Perricone, Ignazio Buttitta, Davide Camarrone, Paola Caridi, Gabriella Ciancimino, Anne-Clémence de Grolée, Ruska Jorjoliani, Maria Grazia Lo Cicero, Pina Mandolfo, Antonio Micciché, Evelina Santangelo, Luca Vullo, Valentina Castagna, Gabriella D’Agostino, Matteo Di Gesù, Alessandra Di Maio, Alessandra Dino, Elio Di Piazza, Ester Gendusa, Marisa Giordano, Donatella La Monaca, Patrizia Lendinara, Marco Lupica Spagnolo, Enza Malatino, Federica Mazzara, Laura Restuccia, Valeria Saffo, Fulvio Vassallo Paleologo, Antonello Velez.

 

Mystérion: il culto di Demetra e i suoi possibili influssi sul culto mariano

Il club UNESCO di Castelvetrano Selinunte, con il coordinamento scientifico di Vincenzo M. Corseri, ha organizzato l’incontro Mystérion: il culto di Demetra e i suoi possibili influssi sul culto mariano. All’incontro, tenutosi l’8 gennaio 2016 presso la Biblioteca Comunale “Centonze” di Castelvetrano Selinunte e patrocinato dalla Fondazione Ignazio Buttitta, hanno partecipato Nicola Miceli, presidente del Club Unesco Castelvetrano Selinunte, Ignazio Buttitta, Leo di Simone, moderatore Giuseppe L. Bonanno.

La tradizione popolare siciliana attraverso eredità culturali e innovazioni

La Fondazione Buttitta ha partecipato alla manifestazione promossa dal Comune di Caltanissetta in occasione del centenario della morte di Giuseppe Pitrè (1916-2016) e realizzata presso il Centro Culturale Polivalente “M. Abbate” di Caltanissetta dal 20 al 29 maggio. Oltre al convegno “La tradizione popolare siciliana attraverso eredità culturali e innovazioni”,  sono stati organizzati incontri seminariali, mostre fotografiche e spettacoli di musiche della tradizione popolare. Tra i temi trattati: I musei etnografici siciliani tra reti virtuose e storytelling, “eStory”, la comunicazione digitale che esalta l’interattività e l’emozione dello storytelling, per promuovere territori che hanno un patrimonio di valori da conoscere e ricordare, L’allestimento del nuovo Museo Etnografico Salvatore Lo Re a Vallelunga Pratameno (CL), La rete dei Musei demoetnoantropologici degli Iblei.

 

XII edizione del Premio “Pino Veneziano” 

La Fondazione Buttitta ha patrocinato la XII edizione del Premio Pino Veneziano, Castelvetrano Selinunte (TP), 29 luglio – 1 agosto 2016. Nel 2016, il Premio giunto alla dodicesima edizione, attraverso la rievocazione della figura del cantastorie e artista selinuntino, nel solco delle edizioni precedenti, ha voluto celebrare la forza simbolica e spirituale del paesaggio, che all’interno del suggestivo Parco archeologico di Selinunte, sede del Premio, è anche risorsa ambientale, culturale ed economica.

Il Premio è stato conferito a Vinicio Capossela, cantautore e scrittore, estimatore di Pino Veneziano e della tradizione poetica e musicale cui il cantastorie selinuntino si richiama. Ed è proprio con il suo ultimo progetto discografico, Canzoni della Cupa, un album diviso in due parti – Polvere, «il lato esposto al Sole, il lato della ristoccia riarsa, su cui il grano è stato mietuto»; e Ombra, «il lato lunare, il lato dello sterpo e dei fantasmi» – che Capossela, attraverso un lavoro da speleologo sulla canzone popolare, propone un’indagine in un certo senso affine allo spirito del Premio. Presenti nelle giornate del premio  il poeta e scrittore Franco Arminio che con la sua attività di artista si è adoperato per valorizzare e rilanciare quei luoghi dell’entroterra spopolati in primo luogo dall’emigrazione e successivamente dall’urbanizzazione, Ignazio E. Buttitta docente di antropologia all’Università di Palermo e presidente della Fondazione “Ignazio Buttitta”, Livio e Manfredi Arminio con delle musiche ispirate alla loro terra d’origine, l’Irpinia, e alcuni brani di Pino Veneziano liberamente rivisitati da Valentina Richichi, Gaspare Balsamo e  Werner Cee, compositore e sound artist tedesco presente con il progetto artistico multimediale di Tracce, suoni e misteri.

Il lamento del Mediterraneo – Suoni e voci dell’area mediterranea

Il Comune di Mussomeli in collaborazione con i Lamenti di Mussomeli – Patrimonio Culturale Immateriale, iscritti al R.E.I.S. di Palermo e il Dipartimento dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana e con la partecipazione di alcune importanti istituzioni, tra cui la Fondazione Ignazio Buttitta, ha organizzato la manifestazione “Il Lamento del Mediterraneo. Suoni e voci dell’area mediterranea”, dal 2 al 4 settembre 2016, con un ricco programma di iniziative tra cui la visita alle tombe dei migranti presso il cimitero, vari concerti (“Teatr Zar” della Poloniam “Su Concordu de Orosei” della Sardegna,  Ensamble Sakhioba” da Tbilisi della Georgia, “Su Concordu de Cuglieri” della Sardegna  e i concerti della Confraternita di Pieve di a Serra” della Corsica, per finire con i “I lamenti di Mussomeli”)  e la  conferenza “Il lamento del Mediterraneo. Esperienze di canto polifonico per un dialogo tra le comunità”. Tra gli oratori presenti alla conferenza: Katia Ballacchino, Sergio Bonanzinga, Alessandra Broccolini, Ignazio E. Buttitta, Jaroslaw Fret, Giuseppe Giordano, Elsa Guggino, Jaroloslav Mikolajewski.

 

Stories in transit. Telling the Tale in Times of Conflict. Storie in transito. Narrare in tempo di conflitto

La Fondazione Buttitta ha patrocinato il  Workshop internazionale Stories in transit. Telling the Tale in Times of Conflict, tenutosi a Palermo dal 26 al 28 settembre 2016. Sedi dei lavori sono state il Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino e l’Oratorio di Santa Chiara.

Stories in Transit. Telling the Tale in Times of Conflict è stata un’iniziativa voluta e promossa dalla scrittrice britannica Marina Warner (Birkbeck College, University of London) in collaborazione con la Valentina Castagna (Dip. di Scienze Umanistiche, Università di Palermo) e l’International Institute for Environment and Development (London).

L’evento ha riunito artisti (scrittori, poeti, cantastorie, musicisti, compositori, registi), persone che hanno vissuto in prima persona la migrazione, rappresentanti di ONG e operatori di associazioni locali, docenti di italiano come lingua seconda e fa parte di un progetto più esteso mirato alla creazione di una “story box” (scatola delle storie) che possa agevolare momenti di narrazione e intrattenimento in luoghi come campi rifugiati e centri di accoglienza. La realizzazione di questo strumento ha l’obiettivo di dare voce all’esperienza della migrazione e di favorire momenti di reciproca conoscenza creando uno scambio di storie di ciascuna tradizione, lingua ed esperienza in luoghi che dovrebbero essere di breve transito ma nei quali milioni di persone trascorrono lunghi e drammatici periodi della propria esistenza. I laboratori pomeridiani, che si sono svolti a Santa Chiara, si sono posti l’obiettivo di rendere possibile uno spazio in cui si narrino storie suggerite dai materiali o fonti o memorie a cui i partecipanti  si sono ispirati. Il progetto è stato realizzato con il sostegno del Metabolic Studio, con il supporto di: International Institute for Environment and Development (Iied), UK; Dipartimento di Scienze Umanistiche, Università di Palermo, Italia; Warden and Fellows of All Souls College, Oxford, UK; Holberg Foundation, Norway; Oxford Comparative Criticism (OCCT), St Anne’s College, Oxford, UK; British School at Rome, Italia; Tamaas Foundation, USA; e la collaborazione di: Fondazione Ignazio Buttitta, Palermo, Italia; Museo Internazionale delle Marionette A. Pasqualino, Palermo, Italia; Scuola di Italiano per Stranieri (ITASTRA), Palermo, Italia; Centro per l’istruzione degli adulti (CPIA), Palermo, Italia; Associazione Santa Chiara; Palermo, Italia; Palermo, Italia School of Arts and Humanities, Birkbeck College, London, UK.

Terra ca nun senti

La Pro Loco di Solarino ha dato vita nei giorni 7 e 8 ottobre 2016, con il patrocinio della Fondazione Ignazio Buttitta, a un progetto sulla cultura, i luoghi dell’identità e della memoria della Sicilia. Centrali le figure di Ignazio Buttitta e Rosa Balistreri.  Il titolo del progetto “Terra ca nun senti”, proviene direttamente da una delle opere di Buttitta interpretate da Rosa Balistreri. Il 7 ottobre è stato dedicato esclusivamente agli alunni del I° istituto comprensivo Elio Vittorini di Solarino, coinvolti in un concorso di poesia dialettale dal tema Luoghi dell’identità e della Memoria di Sicilia“.  L’8 ottobre,  negli spazi del museo etno-antropologico di Solarino è stata inaugurata una mostra ispirata alla vita e alle opere del poeta Buttitta e di Rosa Balistreri; a seguire si è svolta la premiazione della poesia dialettale ritenuta dalla giuria la più rappresentativa  e, infine, il coro degli allievi della scuola ha eseguito alcuni brani di Rosa Balistreri.

 

Festival letterature migranti

Dal 12 al 16 ottobre, a Palermo, si è svolta la seconda edizione del Festival delle letterature migranti, promosso dal Comune di Palermo, Assessorato alla Cultura, dall’Associazione Festival delle Letterature Migranti, dall’Università degli Studi di Palermo, dall’Associazione per la Conservazione delle Tradizioni Popolari (Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino) e da ONU Palermo Arabo Normanna e con la partecipazione di varie istituzioni del territorio, tra cui la Fondazione Ignazio Buttitta.  Il Festival, che  ha avuto la direzione artistica di Davide Camarrone, ha espresso un programma ancora più denso e articolato rispetto all’edizione dello scorso anno, con decine di incontri, presentazioni di libri, letture, workshop, mostre, anteprime cinematografiche, performance musicali e teatrali, per tentare di comprendere il cambiamento determinato dalle tante migrazioni fisiche e immateriali (le comunicazioni, le culture, i linguaggi).

Sessantaquattro sono stati gli incontri letterari e artistici e 143 gli ospiti presenti tra autori, discussant, editori e artisti, oltre al premio Nobel per la Letteratura, lo scrittore nigeriano Wole Soyinka. Tra gli altri: Marco Aime, Roberto Alajmo, Leila Al-Shami, Simone Arcagni, Marco Balzano, Limam Boicha, Caterina Bonvicini, Enric Bou, Daniele Comberiati, Dimitri Deliolanes, Teresa De Sio, Paolo Di Stefano, Davide Enia, Jenny Erpenbeck, Cristina Ali Farah, Paola Farinetti, Yasmin Fedda, Dario Ferrari, Isabella Ferretti, Marcello Fois, Ernesto Franco, Paola Gallo, Ángel García Galiano, Alessandro Gazoia, Fabio Geda, Giorgio Ghiotti, Wlodek Goldkorn, Hakan Günday, Saleem Haddad, Pap Khouma, Helena Janeczek, Ruska Jorjoliani, Robin Yassin Kassab, Omar Khouri, Alessandro Leogrande, Stefano Liberti, Luigi Manconi, Pascal Manoukian, Kevin McElvaney, Elvira Mujcic, Giulio Passerini, Piergiorgio Paterlini, Begonya Pozo, Christian Raimo, Marco Revelli, Raja Rhouni, Carme Riera, Richard E. Robbins, Iolanda Romano, Ahmed Saadawi, Sabrynex, Luali Lahsen Salami, Domenico Scarpa, Igiaba Scego, Antonio Sellerio, Francesc Serés, Rachel Shabi, Fabio Stassi, Helena Tanqueiro, Susanna Tartaro, Benedetta Tobagi, Elena Toscano, Chiara Valerio, Mons. Dario Viganò, Ornela Vorpsi, Ibán Zaldúa, Hamid Ziarati. Il Festival si è svolto in moltissimi luoghi del centro storico di Palermo, tra cui  l’Archivio Storico, Palazzo Steri, il Palazzo Arcivescovile, Piazza Bellini, Palazzo delle Aquile, il Teatro Biondo, il Teatro Santa Cecilia, la GAM, il Teatro Massimo,  Palazzo Ziino, il Museo Pasqualino, l’Aula Magna della Facoltà di Giurisprudenza, Sant’Eulalia dei Catalani, Palazzo Cefalà, mentre le proiezioni si sono svolte al cinema Rouge et Noir. Il programma completo sul sito http://www.festivaletteraturemigranti.it/.

 

Presentazione Maladie d’amour un racconto del tempo di Mimmo Buttitta

Il 18 ottobre 2016 è stato proiettato il lungometraggio di Mimmo Buttitta Maladie d’amour un racconto del tempo. Sono intervenuti Franco Lo Piparo, Antonino Buttitta e Mimmo Buttitta.

 

La strada dei presepi della rete museologica

La Fondazione Ignazio Buttitta ha partecipato alla realizzazione dell’iniziativa La Strada dei presepi della rete museologica, organizzata dall’Associazione Facitur con il sostegno dell’Assessorato dei Beni Culturali della Regione Siciliana e con il coinvolgimento dei Comuni di Baucina, Bolognetta, Ciminna, Lercara Friddi, Trabia, Ventimiglia di Sicilia. La manifestazione è nata con l’intento di valorizzare e rendere fruibili i musei del territorio attraverso un itinerario di Presepi e di attività quali la mostra itinerante di Melo Minnella Natività in Sicilia, i concerti del Gruppo Vocale Euphoné con canti della tradizione natalizia diretto da Enzo Marino e una serie di iniziative collaterali. La manifestazione si è aperta il 21 dicembre a Ventimiglia di Sicilia e si è conclusa il 4 gennaio a Trabia.

I ferri del puparo

Venerdì 23 dicembre 2016 presso l’Atrio Monumentale di Palazzo delle Aquile a Palermo, si è svolto l’incontro I ferri del puparo. L’iniziativa ha voluto rappresentare la consacrazione di uno scambio tra due arti: la scultura e la tecnica del cesello da una parte, l’arte pupara dall’altra. Nasce in un piccolo laboratorio/teatro nel cuore del centro storico di Palermo, un luogo che ha visto succedersi ben tre generazioni di pupari e cuntastorie. L’incontro tra due artisti appartenenti a mondi differenti, Francesco Scherma scultore/cesellatore e Gaetano Lo Monaco Celano puparo e cuntastorie, ha permesso di sperimentare nuove soluzioni estetiche al fine di valorizzare e arricchire l’immagine del “pupo”, rispettando le esigenze di spettacolo. L’uso di tecniche tradizionali, la cura nel dettaglio e la ricerca di una nuova armonia, hanno dato vita a un prodotto differente dai classici stilemi usati nel mondo puparesco. Hanno partecipato Ignazio Buttitta, antropologo università di Palermo; Giovanni Travagliato, storico dell’arte università di Palermo e Mario Zito, Direttore accademia di Belle Arti di Palermo.

A seguire, opera dei pupi: Duello di Orlando e Rinaldo per amore di Angelica¸ Cuntu di Gaetano Lo Monaco Celano e presentazione dei pupi realizzati da i due artisti e spazio alle curiosità e le domande del pubblico. La manifestazione è stata organizzata con il patrocinio della Presidenza del Consiglio Comunale di Palermo e con la partecipazione della Fondazione Ignazio Buttitta e dell’Accademia di Belle Arti di Palermo.

 

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