Relazione sulle attività 2021


RELAZIONE SULLE ATTIVITA’ SVOLTE NEL 2021

CONVEGNI, SEMINARI, INCONTRI

Convegno internazionale di studi: Il teatro e la festa. Il tempio, la piazza, la scena. Museo delle marionette, 16 -18 novembre 2021
La Fondazione Ignazio Buttitta, in collaborazione con la Fondazione Humanismus Heute, l’Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari, il Dipartimento Culture e Società dell’Università degli Studi di Palermo, la Fondazione Federico II, il Centro di ricerca e studi su Carnevale, Maschera e Satira di Putignano, l’ERSU di Palermo, ha promosso e organizzato, dal 16 al 18 novembre, il convegno internazionale di studi “Il teatro e la festa. Il tempio, la piazza, la scena”, un’importante occasione per conoscere meglio il nostro patrimonio storico-antropologico e comprendere a quali esigenze e domande di senso le rappresentazioni sacre rispondono. L’incontro – che si è svolto presso il Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino, ha avuto l’obiettivo di analizzare i diversi aspetti delle differenti tradizioni sceniche e performative di contenuto religioso nel mondo antico e moderno, con particolare attenzione agli aspetti rituali delle rappresentazioni. Di interesse è anche lo spazio scenico, sia esso un luogo sacro, uno spazio pubblico urbano o extraurbano, e la sua configurazione e sacralizzazione. Si tratta di rituali collettivi drammatizzati di cui sia i performer che il pubblico condividono i valori. Obiettivo del convegno è analizzare i diversi aspetti delle differenti tradizioni sceniche di contenuto religioso nel mondo antico e moderno. Attenzione sarà posta agli aspetti performativi delle rappresentazioni sacre analizzandone tecniche esecutive, processi di incorporazione ed elementi morfologici. Essi infatti, proprio per il loro carattere rituale e collettivo, inscenano complessi dottrinali condivisi dalla comunità e ne rafforzano la coesione sociale e l’identità. La diversità dei percorsi storico-culturali e dei regimi socio-economici delle civiltà umane, nonché la manifesta molteplicità fenomenologica e la variabilità storica delle performances cerimoniali e di tutte le attività “sceniche” a carattere religioso, per forme e/o per contenuti, suggeriscono di non proporre univoche chiavi di lettura ri-proponendo acriticamente e validando letture generiche e generalizzanti non particolarmente attente agli specifici contesti esecutivi. Il comparativismo acritico di stampo evoluzionista che procede enucleando singoli istituti culturali da contesti d’uso spesso assai lontani nello spazio e nel tempo, riconoscendovi, a fronte di mere somiglianze formali, analoghi significati e funzioni, ha certamente rivelato da tempo le sue debolezze e consentito così a diversi autori di stigmatizzare come improduttivo ai fini dell’interpretazione di singole realtà festive (e non solo) ogni forma di approccio comparativista. Analogamente il costante generico riferimento a orizzonti mitico-rituali antichi, in particolare a quelli greco-romani e veterotestamentari, per giustificare le forme del presente, ha consentito la formulazione e la sedimentazione (talora implicita) nel discorso demoantropologico del pernicioso concetto di sopravvivenza e ha inesorabilmente condizionato lo sviluppo delle ricerche sui reali e perimetrabili rapporti ideologici, e talora anche filogenetici, tra istituti cerimoniali antichi e contemporanei, sia pur quando condotte su basi documentarie certe e all’interno di contesti limitati e omogenei.
Il Comitato scientifico, composto da Ignazio Buttitta, Rosario Perricone e Bernhard Zimmermann, ha affidato le relazioni a demologi, antropologi, storici, sociologi e studiosi della tradizione letteraria che hanno dedicato la loro attenzione alle forme di drammatizzazione cerimoniale, dal rito templare al teatro sacro, dalle danze rituali alle processioni figurate.
Il convegno internazionale di studi si è svolto in seno al Festival di Morgana – giunto alla sua 46esima edizione – che quest’anno ha avuto per tema “Il Teatro d’immagine del Mediterraneo” e si è tenuto dall’11 al 21 novembre 2021 Il convegno è andato in streaming
su www.fondazioneignaziobuttitta.org, https://www.festivaldimorgana.it/dirette/ e sulle pagine FB del Museo internazionale delle Marionette e della Fondazione Ignazio Buttitta.
Hanno partecipato: Michele Cometa, Natale Spineto, Pietro Giammellaro, Christian Orsenigo, Paolo Marini, Paolo Scarpi, Dario Tomasello, Rosario Perricone, Bernhard Zimmermann, Marcello Massenzio, Francesco Paolo Bianchi, Piero Totaro, Alessandro Saggioro, Massimo Cultraro, Angela Bellia, Anna Tiziana Drago, Piercarlo Grimaldi, Davide Porporato, Gabriella D’Agostino, Ferdinando Mirizzi, Giovanni Kezich, Antonella Mott, Valerio Petrarca, Lia Zola, Alessandro Lupo, Lia Giancristofaro, José Antonio González Alcantud, José Luis Alonso Ponga, Pilar Panero García, Gioele Zisa, Igor Spanò, Salvatore D’Onofrio, Ignazio Buttitta, Andrea Govinda Tusa, Antonino Frenda, Sebastiano Mannia, Giovanni Isgrò, Eugenio Giorgianni, Sergio Bonanzinga.

Musiche di tradizione orale nell’era digitale: Documentare Archiviare Analizzare Restituire. Giornate di studio per i 50 anni del Folkstudio di Palermo, 9 – 11 dicembre 2021
La Fondazione Ignazio Buttitta, in collaborazione con l’Associazione Folkstudio e l’Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari e con il patrocinio del Dipartimento Culture e Società dell’Università degli Studi di Palermo, della Fondazione Federico II e del Centro di Studi Filologici e Linguistici Siciliani, ha promosso, dal 9 all’11 dicembre 2021, il Convegno “Musiche di tradizione orale nell’era della conversione digitale. Documentare Archiviare Analizzare Restituire. Giornate di studio per i 50 anni del Folkstudio di Palermo”.
L’incontro, inteso a celebrare i cinquanta anni di attività di ricerca e documentazione del Folkstudio di Palermo e della sua prima presidente, la prof.ssa Elsa Guggino, ha l’obiettivo di indagare estesamente come e in che misura la tecnologia digitale abbia influenzato le procedure di documentazione, archiviazione, analisi e restituzione delle tradizioni musicali di prevalente “mentalità orale”. La “dematerializzazione” dei supporti tradizionali (cartacei, fotografici, fonografici, filmici ecc.) ha permesso la creazione di archivi potenti ed efficienti, innescando opportunità di ricerca e catalogazione inimmaginabili ancora fino alla fine del secolo scorso. L’uso di strumenti “digitali” ha a sua volta profondamente mutato gli scenari del rilevamento, consentendo fra l’altro pratiche di “autoetnografia” che, soprattutto attraverso i media “sociali”, sono divenute oggetto di un vero e proprio virtual fieldwork, entro un gioco di rispecchiamenti sempre più complesso fra chi osserva e chi è osservato.
A distanza di cinquant’anni dalla fondazione del Folkstudio (ricorrenza nel 2020), antropologi e etnomusicologi italiani e stranieri si sono riuniti per fare il punto sullo stato delle indagini in Sicilia e per un confronto sulle nuove prospettive della ricerca in ambito etno-musicale. Le ricerche e lo studio di temi d’ordine etnomusicologico sono, d’altronde, tra le prime ad aver trovato udienza in seno alla Scuola antropologica palermitana. Ed è stato il Folkstudio a promuovere e coltivarne le molteplici attività connesse: il lavoro condotto non è consistito solo nella ricerca sul campo, con registrazioni prima solo sonore e poi anche audiovisive; sin dall’inizio ad essa ha accostato una grande attività di riproposta, in seno al nascente folk music revival, curando un’intensa riproposizione di canti nelle piazze, in occasione di feste di paese o di quartiere, in incontri estemporanei o nella sede stessa dell’associazione. I canti degli orbi e dei carrettieri, i canti di lavoro (come quelli della mattanza e dei salinari), i canti e le musiche della Settimana santa, la musica da ballo e le musiche eseguite con strumenti della tradizione isolana, tutti fatti oggetto di attenzione e interesse durati a lungo nel tempo.
Fondata a Palermo nel 1970 con la piena collaborazione degli Amici della Musica, essa nasce per «promuovere lo studio e la divulgazione della musica folklorica internazionale con particolare riferimento a quella siciliana». Dall’anno della fondazione e fino al novembre 1992 l’associazione è stata retta da Elsa Guggino e, grazie alla sua opera diuturna, ha promosso negli anni un intenso lavoro sul campo intorno al folklore, con particolare interesse per l’etnomusicologia, ricerche da cui derivano i documenti sonori via via raccolti e custoditi. La fondazione nel 1982 del Centro per le Iniziative Musicali in Sicilia (Palermo) consente la prosecuzione e l’ampliamento dell’opera avviata dal Folkstudio, anche in collaborazione con l’Istituto di Scienze Antropologiche e Geografiche della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Palermo, che già a partire dagli anni Sessanta aveva indirizzato l’attività di ricerca verso la tradizione musicale siciliana, e che nel periodo 1986-87 promuove il progetto Echos, finalizzato alla formazione di operatori nel settore etnomusicologico. Altre istituzioni che hanno contribuito alla conoscenza del patrimonio etnomusicale dell’Isola sono l’Associazione per la Conservazione delle Tradizioni Popolari (il cui archivio è ubicato presso il Museo Internazionale delle Marionette “Antonio Pasqualino” di Palermo), il Centro Internazionale di Etnostoria di Palermo e il Centro Regionale per l’Inventario, la Catalogazione dei Beni Culturali e Ambientali della Regione Siciliana. Diversi studiosi hanno parallelamente operato in modo autonomo, creando archivi sonori e videofilmici di notevole rilievo. I ricercatori attivi nell’ultimo cinquantennio hanno prodotto articoli, monografie, antologie discografiche e filmati che offrono un quadro ampio e approfondito delle forme, degli stili, degli strumenti, delle occasioni e delle funzioni sociosimboliche connesse ai comportamenti musicali di tradizione orale. Ulteriori indagini sono tuttavia in corso d’opera, sia allo scopo di sistematizzare l’insieme dei materiali documentari disponibili sia conducendo nuove ricerche finalizzate a verificare i margini di persistenza e mutamento delle pratiche musicali tuttora vitali. Di contro allo sfaldamento dei fenomeni musicali legati agli antichi mestieri e ai diversi momenti di aggregazione comunitaria (nascite, matrimoni, feste rurali), è infatti da rimarcare la permanenza di quelli correlati alle occasioni rituali o rinfunzionalizzati entro pratiche spettacolari, grazie all’impegno di molti giovani che, in continuità con le precedenti generazioni, tengono vivi svariati repertori locali: dalle canzuni “alla carrettiera” ai lamenti della Settimana Santa, dalle novene del Natale alle musiche strumentali e ai balli tradizionali.
Il Comitato scientifico, composto da Sergio Bonanzinga (Presidente), Ignazio E. Buttitta, Girolamo Garofalo, Giuseppe Giordano, Giovanni Giuriati, Ignazio Macchiarella e Rosario Perricone ha affidato le relazioni e i panel a studiosi che si dedicano all’analisi di comportamenti e pratiche musicali per lo studio dei suoni e delle immagini resi sempre più sofisticati dalla tecnologia e alla osservazione della mutazione dei sistemi della comunicazione scientifica, sempre più tendente alla “multimodalità”, coniugando i sistemi tradizionali con le opzioni offerte dalla multimedialità in rete, anche rispetto a dinamiche di restituzione e condivisione della documentazione etnografica con le comunità che l’hanno a suo tempo resa attuabile.
L’iniziativa ha avuto il patrocinio morale del Comitato d’onore composto da Paolo Emilio Carapezza, Mario G. Giacomarra, Elsa Guggino, Janne Vibaek Pasqualino, tra i fondatori del Folkstudio di Palermo.
Il convegno è stato trasmesso in streaming sul sito, www.fondazioneignaziobuttitta.org, sui canali YouTube Museo Marionette A. Pasqualino e sulle pagine FB Fondazione Ignazio Buttitta e MuseoMarionette.
Sono intervenuti: Giorgio Adamo, Maria Giuliana Rizzuto, Silvia Bruni, Giuseppina Colicci, Guido Raschieri, Grazia Magazzù, Giovanni Giuriati, Giorgio Scalici, Placida Staro, Fulvia Caruso, Serena Facci, Giuseppe Sanfratello, Emanuele Tumminello, Nico Staiti, Ignazio Macchiarella, Nicola Scaldaferri, Raffaele Di Mauro Simona D’Agostino, Luisa Hoffmann, Nina Baratti, Gianira Ferrara,
Delia Dattilo, Giovanni Vacca, Sergio Bonanzinga, Marco Lutzu, Ilario Meandri; Daniele Palma Giulia Sarno, Francesca Billeri, Alessandro Cosentino, Giuseppe Giordano, Ignazio Buttitta, Anna Lomax C. Wood, Kiki Smith-Archiapatti, Stella Silbert, Odysseus Chairetakis, Gaetano Pennino, Girolamo Garofalo, Ignazio Macchiarella, Rosario Perricone, Sergio Bonanzinga.

DIFFUSIONE E VALORIZZAZIONE DELL’ATTIVITA’ SCIENTIFICA E DI PROMOZIONE DELLA CULTURA DI SEBASTIANO TUSA
La Fondazione Buttitta è stata destinataria di un contributo assegnato dalla Boeing Foundation a valere sul Boeing Community Investment Fund (“BCIF”). Tale fondo è stato istituito per realizzare iniziative culturali e di carattere umanitario presso le comunità di appartenenza delle vittime degli incidenti dei voli Lion Air 610 e Ethiopian Air 302. La richiesta del contributo è avvenuta su iniziativa e con il sostegno dei figli del prof. Sebastiano Tusa, Andrea Govinda e Vincenzo, che hanno ritenuto di individuare nella Fondazione l’Ente moralmente ed organizzativamente più idoneo a gestirlo. Il progetto “Diffusione e valorizzazione dell’attività scientifica e di promozione della cultura di Sebastiano Tusa”, coordinato da Ignazio Buttitta, Andrea Tusa e Vincenzo Tusa, ha lo scopo di tenere viva la memoria del Prof. Sebastiano Tusa realizzando alcuni importanti progetti che contribuiscano significativamente a preservare, valorizzare e diffondere la sua considerevole attività internazionale in ambito archeologico e le sue iniziative in materia di promozione dei beni culturali in Sicilia. Tra le attività svolte nel 2021:

A. Convegno internazionale Percorsi di archeologia nella Sicilia occidentale. Sebastiano Tusa in memoriam (1952-2019). Museo Archeologico Antonino Salinas, 4 – 6 novembre 2021.
La Fondazione Ignazio Buttitta – con il sostegno del BCIF, in collaborazione con il Dipartimento Culture e Società dell’Università degli Studi di Palermo, il Museo Archeologico Regionale Antonino Salinas, il Corso di studi in Beni Culturali: Conoscenza, Gestione, Valorizzazione e lo Studio Legale Costanzo, ha organizzato il convegno internazionale di studi “Percorsi di archeologia nella Sicilia occidentale. Sebastiano Tusa in memoriam (1952-2019)”, con l’obiettivo di mettere a sistema le metodologie e gli esiti delle maggiori ricerche archeologiche svolte in Sicilia e di indagare i nuovi percorsi di ricerca e di studio tenendo conto della necessità di una sempre maggiore integrazione tra il tradizionale approccio storico e l’approccio antropologico. A due anni dalla tragica scomparsa di Sebastiano Tusa, è maturato il tempo, al di là della liturgia della memoria, per una riflessione di tipo storiografico sulla sua personalità di studioso, attivo nella ricerca e nella tutela dei Beni Culturali siciliani, e sul suo contributo alla loro conoscenza. Da questa esigenza è nata l’idea di dedicare il convegno “Percorsi di archeologia nella Sicilia occidentale. Sebastiano Tusa in memoriam (1952-2019)” alla Sua figura e ai molteplici aspetti della Sua ricerca, sostanziatasi in decine di scavi, di interventi di tutela, di ricognizioni, e confluita poi, oltre che nella sua duplice attività di funzionario degli enti di tutela e di docente universitario, in una sterminata bibliografia ricca di centinaia di titoli. Soprattutto, sono i grandi cantieri di ricerca, promossi dallo studioso, che hanno arricchito il panorama composito dell’archeologia dell’isola, dalla Preistoria fino all’età romana, periodo quest’ultimo sul quale Tusa ha concentrato il suo ultimo sforzo nella ricostruzione storica della celebre battaglia navale delle Egadi conclusiva della Prima Guerra Punica.
Il Convegno si è articolato in una serie di percorsi tematici (La Sicilia occidentale prima degli Elimi; L’Archeologia subacquea; Selinunte; Mondo elimo e Sicilia occidentale; la Sicilia centro-occidentale; Musei, museo diffuso e comunicazione; Pantelleria), tutti collegati alle sue attività, e si è, pertanto, incentrato sui territori in cui lo Studioso si trovò principalmente ad operare ossia la Sicilia occidentale (in particolare le province di Palermo e Trapani). Le relazioni sono affidate dal Comitato Scientifico (Dario Palermo, Aurelio Burgio, Massimo Cultraro) a studiosi di rilevanza internazionale, i quali sono stati chiamati ad esaminare il contributo e ad illustrarne il legato e gli sviluppi della ricerca iniziata dall’illustre Studioso prematuramente scomparso. Il convegno si è aperto con una prolusione a cura di Dario Palermo, Massimo Cultraro e Aurelio Burgio e le conclusioni sono state affidate a Oscar Belvedere. Hanno partecipato: Fabio Martini, Marcello Piperno, Carmine Collina, Rafael M. Martinez Sanchez, José C. Martin de la Cruz, Valeria Li Vigni, William Murray, Timmy Gambin, Peter Campbell, Jonathan Prag, Clemente Marconi, Dieter Mertens, Caterina Greco, Valeria Tardo, Claudio Parisi Presicce, Francesca Spatafora, Rossella Giglio, Salvatore De Vincenzo, Chiara Blasetti Fantauzzi, Assia Kysnu Ingoglia, Massimo Cultraro, Stefano Vassallo, Aurelio Burgio, Rosalba Panvini, Enrico Giannitrapani, Maurizio Cattani, Thomas Schaefer, Tomoo Mukai. Oltre alle autorità regionali e accademiche, hanno portato la propria testimonianza i familiari dello studioso scomparso Nell’ambito del Convegno è stato presentato il documentario Sulle orme di Sebastiano, realizzato da Nicola Ferrari (2021). Il breve filmato raccoglie i ricordi e le testimonianze dei colleghi e dei collaboratori del professor Sebastiano Tusa, scomparso tragicamente il 10 marzo 2019. Un’occasione per ricordare il suo amore e impegno per l’archeologia, la ricerca e il mare.
Nell’ambito del Convegno sono state assegnate le Borse di Studio “Sebastiano Tusa per la ricerca archeologica”.

B. Costituzione della Biblioteca Sebastiano Tusa nella quale è confluito il fondo librario appartenuto al Prof. Tusa e oggi di proprietà degli eredi, che è stato trasferito presso la sede della Fondazione Buttitta allo scopo di custodirlo, inventariarlo e di renderlo disponibile alla pubblica fruizione. Per tali operazioni sono stati attivati contratti a tempo determinato per 2 catalogatori, già opportunamente formati e acquisite le attrezzature informatiche necessarie.
Per la migliore pianificazione e fruibilità del fondo è stato predisposto un catalogo topografico per argomenti, seguito dalla corretta collocazione dei volumi e delle riviste. In seguito si è proceduto con l’inventariazione del fondo, operazione idonea a rilevare l’anagrafica di ogni singolo volume.
Il catalogo topografico è stato organizzato sulla base delle sezioni individuate, ossia:
Archeologia (suddivisa nelle categorie Preistoria e Protostoria, Archeol. Fenicio-punica, Archeol. Classica Greco-romana, Archeol. Generale, Archeol. Marino-navale; Archeol. Oriente ed Estremo oriente) che include circa 1350 volumi; Museografia, che include circa 1750 volumi; Storia, composta da circa 250 volumi; Varie (Antropologia, letteratura, geografia, arte, etc.), circa 430 volumi.
Il Fondo comprende anche un’ampia sezione di Riviste di circa 2500 numeri di argomenti relativi all’archeologia, alla storia, all’antropologia e alla cultura siciliana in generale.

C. Digitalizzazione dei suoi materiali documentali di studio e ricerca
Nell’ultimo scorcio dell’anno, si è proceduto con la revisione del catalogo bibliografico della Biblioteca Tusa e con i lavori di controllo e accertamento dei materiali documentali di studio e di ricerca di Sebastiano Tusa. L’attività di ricognizione è consistita nella individuazione dei dati strumentali utili alla corretta valutazione della portata informativa del singolo documento. Le informazioni raccolte costituiscono la base per una corretta metodologia di lavoro di tipo inventariale – archivistico che prevede oltre alla identificazione del documento anche un adeguato corredo di strumenti descrittivi e interpretativi utili al consultatore.

D. Assegnazione delle Borse di studio di € 2.500,00 riservate ai possessori di diploma di laurea magistrale delle tre Università siciliane di Palermo, Catania e Messina che non abbiano compiuto 30 anni e che abbiano conseguito almeno la votazione di 110/110 su tesi, concluse negli anni accademici 2019-2020 e 2020-2021, dedicate a Sebastiano Tusa per la ricerca archeologica in Sicilia. Una giuria composta dal Presidente della Fondazione Buttitta, Ignazio Buttitta, da un rappresentate della famiglia di Sebastiano Tusa, Andrea Tusa e dei professori Aurelio Burgio, Lorenzo Campagna e Chiara Portale ha assegnato le Borse di alle migliori tesi di laurea su ricerche archeologiche in Sicilia. A fronte di 21 tesi pervenute, di cui 15 ammissibili, in presenza di lavori tutti degni di attenzione, la Commissione ha deciso di valutare prioritariamente, ai fini della selezione: l’originalità dei risultati e l’apporto personale del giovane studioso alla ricerca; la correttezza dei metodi; il contributo che lo studio fornisce per gli sviluppi ulteriori della ricerca archeologica. Alla luce di detti criteri, le tesi meritevoli dell’attribuzione di Borsa di studio sono risultate, per unanime parere della Commissione le seguenti: Francesco Saverio Modica, Prospezione archeologica nel comprensorio di Halaesa; Laura Schepis, La Casa delle Maschere di Solunto: rilievo delle strutture ed analisi diagnostiche non invasive delle pitture; Lucia Valensisi, Il Ninfeo del Santuario di Apollo a Hierapolis di Frigia: contributo allo studio ricostruttivo dei colonnati.
In considerazione dell’alto valore scientifico dei lavori pervenuti, su proposta della Commissione e su indicazione di Andrea Tusa, si è ritenuto di aumentare il numero delle Borse di studio da 3 a 4, assegnando il premio anche a Roberta Pistorio, che ha presentato una tesi dal titolo Forme e modi di seppellire in Sicilia tra l’età del Rame e l’antica età del Bronzo.

e. Atti Convegno dedicato a Sebastiano Tusa
Si è proceduto alla raccolta degli atti del Convegno internazionale Percorsi di archeologia nella Sicilia occidentale. Sebastiano Tusa in memoriam (1952-2019). Museo Archeologico Antonio Salinas, 4 – 6 novembre 2021.

 

MOSTRE

I paladini del carretto siciliano: le tavole di Emilio Murdolo
La Fondazione Ignazio Buttitta, in collaborazione con l’Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari, nell’occasione della inaugurazione della 46° edizione del Festival di Morgana, ha inaugurato la mostra I paladini del carretto siciliano: le tavole di Emilio Murdolo. Sono state esposte, con opportuno allestimento, 16 pregevoli tavole, appartenenti alla collezione della Fondazione, dipinte dal Maestro bagherese Emilio Murdolo, un pittore di carretti e artista della prima metà del Novecento visitato e apprezzato da tutti i giovani artisti locali, compreso Renato Guttuso.
L’opera (che comprende 24 tavole – 8 di esse sono esposte presso la Galleria delle Arti Popolari Siciliane di Geraci Siculo) fu commissionata negli anni ’30 a Murdolo da un ricco signore genovese, ex marittimo di Bagheria, partito nella miseria più nera dal suo paese e approdato in Liguria. Murdolo dipinse le 24 tavole decorative ispirandosi ai rivestimenti dei carretti siciliani.

 

ATTIVITA’ DIDATTICHE E DI DIFFUSIONE DELLA CULTURA SICILIANA

Seminario permanente Etnografie del contemporaneo – Donne, corpi, territori
Dal 9 aprile al 28 maggio si è svolta l’edizione 2021 del ciclo di seminari Etnografie del contemporaneo dedicati al tema Donne, corpi, territori, promosso dall’Associazione per conservazione delle tradizioni popolari – Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino in collaborazione con il Centro Zabut, Non una di meno – Palermo, la Fondazione Ignazio Buttitta, l’Università degli Studi di Palermo. Il ciclo di seminari, che si è sviluppato in 8 incontri on line, ha avuto l’obiettivo di offrire un’occasione di confronto e approfondimento delle più recenti pratiche di decolonizzazione del femminismo. A partire dalla critica al femminismo liberale bianco e occidentale, infatti, i movimenti femministi transnazionali contemporanei come “Non una di meno” riempiono oggi le piazze di tutto il mondo con lotte contro la violenza di genere intersezionali. Le studiose, ricorrendo agli strumenti di indagine degli studi di genere nelle loro diverse diramazioni, offrono una riflessione a più voci sulle forme di rappresentazione del femminile e la relazione tra donne, corpi e territori. Hanno partecipato Anna Curcio, Silvia Federici, Sergia Adamo, Serena Olcuire e Federica Castelli, Isabella Pinto e Federica Timeto, Marie Moise, Rachele Borghi, Elvira Vannini e Eliana Como.

Convegno Il corpo della parola. Inni, poemi e performance nell’India antica e contemporanea
La funzione performativa della parola attraversa la storia culturale dell’India dalla recitazione itinerante dei poemi epici ai componimenti filosofici e devozionali di epoca medievale, fino alle diverse forme di performance teatrali e cinematografiche contemporanee.
Il Convegno, promosso dal Dottorato di Ricerca in Scienze della Cultura dell’Università di Palermo, dal Museo delle Marionette ‘Pasqualino’ di Palermo e dalla Fondazione Buttitta, che si è tenuto on line nei giorni 25 e 26 giugno 2021, si è proposto di indagare, da diversi punti di vista e facendo ricorso a una molteplicità di ambiti disciplinari, gli aspetti poetici e letterari, filosofico-religiosi, performativi e politici della parola nel contesto del mondo culturale indiano, in un arco di tempo che si estende dal mondo vedico all’India contemporanea. L’obiettivo è focalizzare le problematiche che riguardano i diversi usi della parola nel contesto pubblico e in quello privato, nella sfera politica e in quella religiosa, dove dottrine, riti e speculazioni fissano i confini tra ambiti ordinari ed extra-ordinari, accompagnando e giustificando una dimensione di indicibilità e inesprimibilità, di cui solo gli dèi custodiscono il mistero. Al convegno, coordinato da Igor Spanò, hanno preso parte: Marianna Ferrara, Fabrizio Ferrari, Igor Spanò, Ignazio E. Buttitta, Rosario Perricone, Nicola Cusimano, Grazia Marchianò, Tiziana Pontilli, Rosa Ronzitti, Mara Matta, Vito Di Bernardi, Vincenzina Mazzarino, Agata Pellegrini, Maria Paola Candotti, Ersilia Caramuta, Serena Autiero.

Progetti di alternanza scuola lavoro anno scolastico 2020-2021 attivati con l’Istituto Ragusa-Kiyohara
La Fondazione Buttitta, dando seguito alle iniziative didattiche previste dalla convenzione stipulata nel 2017, ha proseguito la propria collaborazione con il Liceo artistico Ragusa-Kiyohara con progetti rivolti alla diffusione delle conoscenze dell’opera dei pupi siciliana, attraverso la realizzazione di laboratori didattici teorico-pratici curati dal maestro puparo Enzo Mancuso. Il ciclo di laboratori, avviato nel 2020 e conclusosi nel 2021, ha prodotto la costruzione di 3 pupi di grandi dimensioni e di un teatrino di Opera dei pupi da esposizione.

Presentazione CD La pelle nuova
Nel 2021 è stato realizzato un importante lavoro editoriale dedicato a Ignazio Buttitta. Si tratta della stampa di 1300 CD della produzione La pelle nuova. Alcuni interpreti hanno dedicato parte della loro attività esclusivamente a Ignazio Buttitta. Fra essi, lo ha fatto negli ultimi due anni Bobo Santo Otera. Del suo La pelle nuova rimarchevole è il fatto che le melodie associate da Otera ai testi di Buttitta sono tutte nuove. Notevole è anche che Otera canti testi riferibili a una vena lirica del Poeta che è stata poco valorizzata in passato, rimasta in ombra rispetto a quella storica e socio-politica. Ma l’aspetto più interessante del suo lavoro è che il Poeta è cantato sia in siciliano sia in italiano. Ciò permette che i significati testuali della letteratura sui temi del lavoro, della mafia, dell’emigrazione, del dolore, dell’amore siano immediatamente comprensibili non più solo al pubblico isolano ma a tutto il pubblico nazionale. Al di là di ogni idillio etnico, paradossalmente, cantare in italiano Buttitta è rappresentare in modo chiaro a un pubblico più vasto una identità culturale specifica. Il CD è stato presentato in occasione del Festival di Fosdinovo Fino al cuore della rivolta edizione 2021: https://www.youtube.com/watch?v=shS1cKAIsCE&t=4552s e https://www.facebook.com/emanuele.buttitta.35/videos/2476788299133429.

Partecipazione al Sole Luna Doc Film Festival – Chiesa di Santa Maria dello Spasimo
La Fondazione Ignazio Buttitta ha partecipato, come ogni anno, al prestigioso Sole Luna Doc Film Festival. Festival internazionale di film documentari a cui negli anni sono stati destinati vari riconoscimenti, tra cui la Medaglia del Presidente della Repubblica nel 2018. Il Sole Luna Doc Film Festival, che ha avuto il suo esordio nel 2006 a Palermo e giunge nel 2021 alla sua sedicesima edizione, dal 2014 sviluppa parte delle sue attività anche a Treviso ed è il principale partner del Festival dei Diritti Umani di Milano nelle sue tre prime edizioni con le rassegne di documentari in concorso. Si tratta di un evento capace di unire e favorire l’incontro tra persone, idee, prospettive e sguardi attraverso il documentario d’autore, e di portare all’attenzione del più vasto pubblico possibile punti di vista originali e coraggiosi su realtà sconosciute o poco note. Il Festival del 2021 si è svolto presso la Chiesa di Santa Maria dello Spasimo dal 5 all’11 luglio 2021. La giuria internazionale, composta da Pierfrancesco Li Donni, Ian Brennan, Lamia Belkaied Guiga, Marilena Delli Umuhoza e Nadeesha Dilshani Uyangoda ha assegnato il Premio come miglior film a Il mio Corpo di Michele Pennetta e il premio come Miglior corto a The Golden Buttons di Alex Evstigneev.

Partecipazione a RI-festival Creatori di Miti
La Fondazione Ignazio Buttitta ha partecipato alla realizzazione dell’iniziativa RI-Festival Creatori di Miti, promosso dall’Associazione Festival delle Letterature Migranti, una rassegna interdisciplinare che si propone di creare una rete tra associazioni e antropologi che vedono nella cultura uno strumento politico di lettura, analisi e trasformazione del mondo. È uno spazio di incontro tra mondi che sembrano non voler più comunicare, un luogo dove accademici, professionisti, studenti e semplici interessati hanno la possibilità di dialogare e arricchirsi vicendevolmente riguardo i grandi temi della contemporaneità. RiFestival è la seconda tappa di un percorso iniziato nel 2017 con il Festival dell’antropologia, nato dall’idea di un gruppo di studenti universitari uniti da anni nell’organizzazione di eventi culturali e momenti di aggregazione.
Dopo il successo della prima edizione, incentrata su temi della trasmissione della cultura, scambi di esperienze e prospettive politiche, nel 2018, parallelamente al festival dell’Antropologia, si è pensato di ampliare gli spazi di dando spazio ad altre discipline quali storia, scienze politiche, comunicazione, poi anche economia e filosofia. RiFestival e Festival dell’antropologia trattano un macro-tema diverso ad ogni edizione, il quale viene analizzato e sviscerato sotto molteplici prospettive grazie a seminari di ospiti di fama nazionale e internazionale, laboratori, workshop, presentazioni di libri, attività culturali e artistiche organizzati con l’intento di promuovere una discussione interattiva con il pubblico. Le manifestazioni hanno luogo a Bologna, in sedi universitarie. L’edizione 2021 del RiFestival/ Festival dell’Antropologia ha luogo dal 17 al 23 maggio 2021 in modalità online. Alcune delle iniziative del festival saranno successivamente inserite in una programmazione di RiFestival-OFF che si terrà a Bologna nella seconda metà di giugno 2021. La Fondazione Buttitta ha partecipato, in particolare, “Creatori di Miti – conversazioni con Frank Westerman”: due appuntamenti con lo scrittore olandese e altre personalità della cultura italiana, un’iniziativa che unisce RiFestival – Un altro mondo è possibile di Bologna e il nostro Festival. Primo appuntamento per la rassegna “Creatori di miti”: Frank Westerman, dall’Olanda, dialoga con la classicista Sonia Macrì e il filosofo-attivista e scrittore Lorenzo Marsili, in collegamento da Palazzo Branciforte, sede della Fondazione Sicilia.
L’evento è stato realizzato con il sostegno dell’Ambasciata e Consolato Generale dei Paesi Bassi in Italia.

Festival delle Letterature Migranti
La Fondazione Ignazio Buttitta è stata partner della edizione 2021 del Festival delle Letterature Migranti promosso dall’Associazione Festival delle Letterature Migranti e dal Comune di Palermo.
L’iniziativa mira a promuovere i processi di identità umana e di crescita sociale, attraverso la trasmissione della memoria artistico-letteraria in un’ottica interculturale incrementando altresì la pratica della lettura e diffusione della cultura libraria.
Consapevole che la conoscenza, la memoria e l’identità storica e antropologica dei popoli sono preziosi strumenti per la configurazione culturale territoriale ed umana in generale, anche la sesta edizione del Festival delle Letterature Migranti si porrà sulla scia della grande partecipazione della cittadinanza alle iniziative proposte con l’adesione dei tanti autori e numerose case editrici. Il Festival mantiene il suo centro a Palermo ed è radicato nel territorio e legato al bisogno di partecipazione della cittadinanza su grandi temi culturali e sociali; consente lo sviluppo di abilità critiche e partecipate di riflessione artistica e osservazione della nostra realtà mediterranea, in tumultuoso mutamento. La Sicilia è al centro di questo mutamento. Intendiamo assecondare le nostre vocazioni, traendo dalla storia così come dal tempo che stiamo vivendo le ragioni di una scelta originale. ll Festival si è tenuto dal 27 al 31 ottobre 2021.

Una marina di libri – Presentazione volume Uomo e cosmo nella storia.
La Fondazione Ignazio Buttitta nel 2021 ha partecipato al festival letterario Una marina di libri 12° edizione “Per l’alto mare aperto”, tenutosi dal 16 al 19 settembre a Palermo presso Parco Villa Filippina. Il 18 settembre, nello spazio Levante, è stato presentato il volume Uomo e cosmo nella storia. Paradigmi, miti, simboli, Ed. Fondazione Buttitta (2020). Il volume raccoglie gli atti del convegno internazionale di studi tenutosi a Palermo dal 18 al 20 settembre 2019: un confronto fra studiosi di diverse aree disciplinari – dalla fisica all’antropologia culturale, dalla storia delle religioni e delle tradizioni popolari alla sociologia – per analizzare la complessa trama di relazioni che lega la cosmologia scientifica e le concezioni “cosmiche” elaborate sia dalle culture antiche e folkloriche sia dalle società contemporanee. Sono intervenuti i curatori Ignazio E. Buttitta e Antonino La Barbera.

Paese come cosmo. Catalogo fotografico a cura di Tommaso Gambaro e Giuseppe Saja.
La Fondazione ha acquisito i cataloghi della mostra “Paese come cosmo. Antonio Castelli. Documenti e scritture”, dedicata all’opera di uno degli autori più interessanti della storia letteraria del Novecento non solo siciliano e organizzata dal Museo Civico di Castelbuono nel 2019. La pubblicazione è curata da Tommaso Gambaro e Giuseppe Saja.

Canta e cunta. Festival popolare siciliano
La Fondazione Buttitta ha partecipato alla seconda edizione del Festival popolare siciliana Canta e Cunta, promosso dal movimento Si Resti arrinesci. Nato lo scorso anno in occasione del trentesimo anniversario della scomparsa di una delle figure più importanti della musica popolare siciliana, Rosa Balistreri, il Canta e Cunta è tornato in una nuova edizione, ponendo il focus dei tre giorni su un altro protagonista della cultura popolare isolana, Ignazio Buttitta. Il festival si è tenuto dal 20 al 22 agosto 2021.

Croci Santi Demoni Giganti Settimana Santa in Sicilia. La Settimana Santa in Sicilia tra riti, tradizioni, musiche e passioni popolari
La Fondazione Buttitta ha patrocinato l’incontro Croci Santi Demoni Giganti Settimana Santa in Sicilia. La Settimana Santa in Sicilia tra riti, tradizioni, musiche e passioni popolari organizzato dal Fondo Ambiente Italiano Delegazione FAI di Caltanissetta. All’incontro, che si è tenuto on line il 30 marzo 2021, sono intervenuti Giulia Carciotto, Pasquale Carlo Tornatore, Ignazio E. Buttitta, Ignazio Macchiarella, il fotografo Carmelo Stompo e i musicisti Enzo e Lorenzo Mancuso.

Rassegna Sicilian Puppets Series. Rassegna teatrale dell’opera dei pupi
La Fondazione Buttitta ha patrocinato la Rassegna Sicilian Puppets Series, promossa dall’Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari, che si è tenuta in diretta streaming dal 5 febbraio al 31 ottobre 2021. La rassegna propone un ciclo di spettacoli di Opera dei pupi in scena tutti i fine settimana dai teatri stabili di Opera dei pupi e dai luoghi della cultura di 5 comuni siciliani: Palermo, Acireale, Alcamo, Messina, Sortino.
Protagoniste della Rassegna, che annovera al suo interno 80 spettacoli, sono state 10 compagnie di Opera dei pupi di tutta la Sicilia: Compagnia Franco Cuticchio Figlio d’Arte, Compagnia Famiglia Argento, Compagnia Famiglia Mancuso, Compagnia Marionettistica Popolare Siciliana, Compagnia Brigliadoro, Compagnia Opera dei pupi messinesi Gargano, Antica Compagnia Opera dei Pupi Famiglia Puglisi, Compagnia Opera dei pupi Siciliani “G. Canino”, Compagnia Turi Grasso, Compagnia Marionettistica Fratelli Napoli.
Si tratta di realtà che aderiscono alla “Rete italiana di organismi per la tutela, promozione e valorizzazione dell’Opera dei pupi” che, dopo la sua formale costituzione nel 2018, hanno intensificato la loro collaborazione con lo scopo di intraprendere azioni condivise di salvaguardia dell’Opera dei pupi. Sempre in prima linea nella salvaguardia dell’Opera dei pupi, a pochi mesi dall’elaborazione del Piano delle Misure di salvaguardia dell’Opera dei pupi siciliani per conto del MiBACT, l’Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari-Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino – soggetto referente della Rete – mette già in atto alcune delle misure individuate dalla comunità patrimoniale. Sicilian Puppets Series. Rassegna dell’Opera dei pupi siciliani mira infatti a favorire il processo di trasmissione del patrimonio orale e immateriale di cui i pupari sono depositari promuovendo una pratica costante e impegnando le compagnie in un’attività performativa regolare e continuativa.

46° edizione del Festival di Morgana
Partecipazione alla 46° edizione del Festival di Morgana, promosso dall’Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari. Sin dal 1975, il Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino, grazie al Festival di Morgana, fa rivivere, in diverse performance teatrali, i pupi e i materiali museografici esposti nelle proprie sale, ed ogni anno promuove una nuova significativa occasione di incontro e dialogo fra tradizioni e culture differenti. Nelle sue ultime edizioni, il Festival ha valorizzato la cultura del teatro di figura internazionale, tradizionale e contemporaneo, invitando a partecipare compagnie provenienti dall’India, dalla Birmania, dal Vietnam, dalla Cambogia, dalla Turchia e da Bali nonché da numerosi Paesi europei. Feconde collaborazioni con organizzazioni ed enti nazionali ed internazionali a garanzia dell’alta qualità degli eventi organizzati e del dialogo con il territorio. Queste collaborazioni sono il frutto della volontà del Museo di favorire scambi culturali tra vari paesi del mondo attraverso la fruizione di diverse pratiche teatrali: nel segno del dialogo tra Paesi spesso geograficamente, culturalmente e politicamente lontani.

Erminio della stella d’oro
La Fondazione Ignazio Buttitta ha patrocinato l’iniziativa Erminio della stella d’oro, ciclo di spettacoli di Opera dei pupi catanese promosso dall’Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari – Museo internazionale delle marionette A. Pasqualino per celebrare la Giornata della Marionetta e in omaggio al centenario dei fratelli Napoli e alla figura di Nino Amico. I sei spettacoli del ciclo sono stati trasmessi in diretta streaming dal 21 marzo al 26 marzo 2021.

Estate con i pupi
La Fondazione Buttitta ha patrocinato il ciclo estivo di spettacoli di opera dei pupi tratti dalla Storia dei paladini di Francia di Giusto Lodico promosso dall’Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari.
Proclamata nel 2001 dall’UNESCO “Capolavoro del patrimonio orale e immateriale dell’umanità”, l’opera dei pupi è il teatro tradizionale siciliano delle marionette risalente al 1800. Con i suoi spettacoli coinvolgeva quotidianamente il pubblico maschile in lunghi cicli incentrati sulle avventure dei Paladini di Francia. Nella leggenda di Carlomagno, Orlando e Rinaldo, diversi temi si intrecciano intorno alla guerra dei Cristiani e dei Saraceni, provocando così una forte immedesimazione da parte del pubblico. Sulla scia di una tradizione bicentenaria, gli spettacoli messi in scena riproporranno alcuni dei principali episodi della Storia dei paladini di Francia di Giusto Lodico rappresentata nei teatri di Palermo già a partire dal 1800. Sulla scena i protagonisti indiscussi dell’epopea carolingia, da Carlomagno ai paladini nell’epico e quanto mai attuale scontro con i Saraceni; Angelica, principessa del Catai che incanta con la sua bellezza guerrieri cristiani e non cristiani, intrecciando il tema dell’amore con quello bellico; il negromante Malagigi, che mette le sue arti magiche al servizio del Regno di Francia e della religione cristiana.

Ciclo di seminari “Cibi e culture. Storia e antropologia dell’alimentazione”.
La Fondazione Ignazio Buttitta ha patrocinato il ciclo di seminari “Cibi e culture. Storia e antropologia dell’alimentazione, promosso dal Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Forestali dell’Università degli Studi di Palermo. Gli incontri, che si sono svolti dal 3 al 20 dicembre 2021 presso il Dipartimento, sono stati introdotti e coordinati da Rosario Perricone.
Sono intervenuti: Igor Spanò, L’alimentazione nell’India classica (3 dicembre); Daniela Santoro, L’alimentazione nel Medioevo europeo (6 dicembre); Lorenzo Verderame, L’alimentazione in Mesopotamia (10 dicembre); Antonino Frenda, L’uomo di pane in Sicilia (13 dicembre); Ignazio E. Buttitta, I cibi della festa in Sicilia (17 dicembre); Stefano Montes, L’alimentazione oltre natura e cultura (20 dicembre).

Nella terra di Diana. Festival dell’antropologia e storia delle religioni
La Fondazione Ignazio Buttitta ha patrocinato la terza edizione del Festival di Antropologia e Storia delle Religioni “Nella Terra di Diana”. Il Festival è stato promosso dal Museo delle Religioni “Raffaele Pettazzoni” con il patrocinio dei comuni di Ariccia, Castel Gandolfo e Nemi e del Consorzio SCR – Sistema Castelli Romani e si è tenuto dal 9 al 12 settembre 2021. Per la Fondazione Buttitta ha partecipato Gioele Zisa con un intervento di presentazione della collana Nanaya. Studi e materiali di Antropologia e Storia delle religioni, curata da Ignazio Buttitta e pubblicata dalle Edizioni Pasqualino. Cura scientifica di Igor Baglioni.

Ciclo di seminari “Altre ecologie. Uno sguardo interdisciplinare tra antico e moderno”
Il Dottorato di Ricerca in Scienze della Cultura e la Fondazione Buttitta, in collaborazione con l’Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari e il centro di documentazione Zabut, hanno promosso e organizzato il ciclo di seminari “Altre ecologie: uno sguardo interdisciplinare tra antico e moderno. I seminari si sono svolti on line e presso il Museo internazionale delle marionette A. Pasqualino dal 7 ottobre al 2 dicembre 2021.
L’impatto dell’umanità sul pianeta ha acquisito ormai una forza pari ai cambiamenti geologici. Ci siamo lasciati alle spalle, già a partire dalla rivoluzione industriale, l’Olocene, entrando in una nuova era geologica, quella dell’Antropocene, Capitalocene, Piantagionocene o, per dirla con Donna Haraway, Chthulucene. Eppure, dalla crisi ambientale e climatica che incombe, angosciati per lo stato delle risorse idriche del pianeta, per l’estinzione di specie vegetali e animali, per la qualità dell’atmosfera, per l’inquinamento chimico dei suoli e dei mari, è possibile immaginare altri possibili modi di vivere e il mondo, rispettosi non solo della diversità umana e non umana, ma anche dei nostri collaboratori biotici e abiotici. Attraverso una radicale revisione epistemologica è possibile non solo costruire nuove modalità di inter- e intra-azione collaborativa con gli ambienti e le creature che vi abitano, ma anche di immaginare nuove del mondo, modi alternativi di – volti a una collaborazione simpoietica con gli altri essere viventi, piante e animali non umani. Inoltre, lo studio degli approcci culturali agiti dalle comunità “altre” consente di riflettere sul fatto che le relazioni instaurate con piante, animali ed elementi della natura possono non essere necessariamente collaborative e che anzi alcuni animali o alcune piante devono essere tenuti lontani, perché appartengono al mondo dell’alterità, a spazi nei quali l’uomo non deve avventurarsi. Oggi, la riduzione della pressione antropica è necessaria proprio per lasciare spazio ai non umani, evitando qualsiasi interazione con biomi delicati e le cui interazioni con gli esseri umani possono generare il rischio della diffusione di nuove epidemie. Obiettivo del ciclo di seminari è discutere di come nel corso nella storia, le comunità umane hanno pensato i loro rapporti con l’ambiente di cui sono parte integrante. Lo si farà attraverso gli elementi naturali: atmosfera, acqua dolce e salata, fuoco; ma anche attraverso le piante e gli animali non umani. Gli esempi del passato, dal Vicino Oriente antico all’India vedica, passando per l’Iran sasanide, rappresentano delle finestre attraverso le quali guardare criticamente il presente, così come gli spazi della contemporaneità, dalla città in relazione alla pandemia all’emergere di nuove prospettive per ripensare il mondo come le , ci parlano della necessità di immaginare e praticare altre ecologie: nuovi strumenti interpretativi per comprendere e riformulare il nostro stare al mondo.
Hanno partecipato: il 7 ottobre, Filippo Celata (Sapienza Università di Roma), Pandemia e spazi urbani: popolazioni temporanee e polarizzazione sociospaziale nella ‘città a breve termine’; il 14 ottobre Lucia Mori (Sapienza Università di Roma), La memoria dell’acqua: paesaggi ‘idro-culturali’ nel Vicino Oriente antico, 29 ottobre Carlo G Cereti (Sapienza Università di Roma), Fuochi, acque e montagne: geografia sacra nell’Iran sasanide, 12 novembre Kimberley Peters (University of Oldenburg) e Philip Steinberg (Durham University), Ocean Ontologies; 25 novembre Rosa Ronzitti (Università di Genova), Demoni femminili in forma di cane e contaminazione del sacrificio: il caso di alcuni miti vedici; 2 dicembre Markham J. Geller (University College of London), Akkadian Plant Names as Drugs in Aramaic Medicine: a Live Exchange or Memories of a Frozen Legacy? Florentina Badalanova Geller (Royal Anthropological Institute, London e University College of London), Imagining the Forbidden Tree: Slavonic Parabiblical Sources and Discourses

A-ritmie del tempo
A-Ritmie è un ciclo di seminari, giunto nel 2021 alla sesta edizione, promosso dal Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Palermo, organizzato e coordinato dal Prof. Giuseppe Roccaro e patrocinato dalla Fondazione Buttitta. All’interno di tale iniziativa si sono svolti incontri seminariali sulle tematiche interdisciplinari del laboratorio a cui hanno preso parte, oltre allo stesso Roccaro, di Richard Mangano, Francesco Rizzo, Daniela Santoro, Giuseppe Girgenti, Emanuele Lacca, Valentina Amorosino, Salvatore Lo Bue, Eros Calcara, Francesco Bonanno e altri.

Convegno Culto dell’Eremita Calogero tra devozione e tradizione a Caltavuturo
La Confraternita San Calogero di Caltavuturo, in occasione dei festeggiamenti del Centenario della fondazione della stessa, ha organizzato il Convegno “Culto dell’Eremita Calogero tra devozione e tradizione a Caltavuturo”, con il patrocinio della Fondazione Buttitta. Hanno partecipato Salvatore Di Carlo, Don Krzysztof Kruk, Calogero Castellana, Salvatore Miracola, Carlo Petix, Giovanni Vaccaro, Antonino Cuccia, Calogero Brunetto, Giuseppe Verde, Roberto Sottile, Giuseppe Vitale e Antonino Frenda per la Fondazione Buttitta. L’iniziativa si è tenuta il 13 luglio 2021.

Seminario nazionale “Patrimonio culturale immateriale UNESCO. Il piano delle misure di salvaguardia dell’Opera dei pupi siciliani”
Il 30 novembre 2021, presso il Museo internazionale delle marionette A. Pasqualino, con il patrocinio della Fondazione Ignazio Buttitta, si è tenuto il seminario nazionale “Patrimonio culturale immateriale UNESCO. Il piano delle misure di salvaguardia dell’Opera dei pupi siciliani”. L’incontro è organizzato dall’Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari, quale soggetto referente della “Rete italiana di organismi per la tutela, promozione e valorizzazione dell’opera dei pupi” che, costituita formalmente nel 2018, riunisce 13 compagnie di tutta la Sicilia depositarie del patrimonio orale e immateriale dell’opera dei pupi ed è riconosciuta dal Ministero della Cultura come rappresentativa dell’Elemento riconosciuto dall’UNESCO. Il seminario nasce con un duplice scopo: favorire lo scambio tra i diversi Elementi italiani che, come l’opera dei pupi, sono stati iscritti nella Lista UNESCO dei Capolavori del patrimonio orale e immateriale dell’umanità; promuovere il dialogo tra la comunità patrimoniale dell’opera dei pupi e gli stakeholders a diverso titolo interessati alla salvaguardia del patrimonio culturale immateriale. Rappresentanti istituzionali – del Ministero della Cultura, della Regione siciliana, dei Comuni di Catania, Messina e Palermo – studiosi ed esperti, facilitatori accreditati presso l’UNESCO, compagnie dell’opera dei pupi e rappresentanti degli altri Elementi saranno dunque coinvolti in una riflessione e uno scambio volti a diffondere ed approfondire gli indirizzi più aggiornati dell’UNESCO in materia di tutela, promozione, valorizzazione e diffusione del patrimonio culturale immateriale, nell’ottica di una adeguata ed efficace implementazione della “Convenzione UNESCO per la Salvaguardia del patrimonio culturale immateriale” del 2003, nell’ambito di processi di sviluppo sostenibile, realizzati dal basso . Hanno partecipato: Rosario Perricone (Presidente Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari ONG accreditata UNESCO), Sergio Bonanzinga (Università degli Studi di Palermo), Ignazio E. Buttitta (Università degli Studi di Palermo), Alessandro Napoli (Marionettistica Fratelli Napoli, Catania), la comunità patrimoniale dell’opera dei pupi siciliani riunita nella Rete italiana di organismi per la tutela, promozione e valorizzazione dell’opera dei pupi siciliani (Antica Compagnia Opera dei Pupi Famiglia Puglisi; Associazione Culturale Marionettistica Popolare Siciliana; Associazione opera dei pupi Brigliadoro; Associazione culturale “Opera dei pupi messinesi Gargano”; Associazione culturale teatrale Carlo Magno – Famiglia Mancuso; Associazione La compagnia dei pupari Vaccaro Mauceri; TeatroArte Cuticchio; Marionettistica Fratelli Napoli di Napoli Fiorenzo; Associazione Culturale Opera dei pupi Siciliani “G. Canino”; Associazione culturale Agramante; Associazione Opera dei pupi Turi Grasso); Associazione Culturale Franco  Cuticchio Figlio d’Arte.

(De)rive di civiltà. Una serie di narrazioni mediterranee
Il Mediterraneo, punto di incontro fra l’Europa, l’Africa e l’Asia, è da sempre luogo di incontro e scontro tra civiltà. Si tratta di uno spazio-tempo sedimentato i cui substrati riverberano le proprie ombre e luci sul presente, un presente che ci pone di fronte a questioni che configurano il Mediterraneo quale luogo privilegiato di interrogazioni, dibattito e analisi critica. La congerie di eventi che anima questa regione della terra è un vasto e profondo paesaggio in cui provare a scorgere il non detto, il rimosso, lo scarto.
Il Mediterraneo come oggetto di elaborazioni storiche, filosofiche, poetiche, artistiche che gettano i loro sguardi oltre le frontiere, sull’hic et nunc, sull’altro e l’altrove.
Il ciclo di seminari si propone di mettere in discussione le narrazioni dominanti per dare voce all’inascoltato, rileggere il presente e svelarne aspetti inattesi. Dalla storia alla letteratura, all’arte, dalla linguistica all’antropologia, all’etnomusicologia fino alla geopolitica: questo percorso di attraversamento dello spazio e del tempo si pone l’obiettivo di offrire una visione plurale del Grande Mare per mettere in discussione le nostre gabbie concettuali e proporre inaspettati ordini critici. Il ciclo di seminari, che si svolge dal 23 novembre 2021 al 31 marzo 2022, è organizzato dall’Associazione studentesca UNIATTIVA (Università di Palermo) con il patrocinio dell’Università degli Studi di Palermo, della Fondazione Ignazio Buttitta, del Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino e di Arci Tavola Tonda.

La dea e le messi: divinità femminili e cicli produttivi del mondo antico
Il Collettivo Medusa in collaborazione con il collettivo Studenti Palermitani e la Fondazione Ignazio Buttitta, ha organizzato il ciclo di seminari da 3 CFU dal titolo: “La Dea e le messi: divinità femminili e cicli produttivi nel mondo antico”
L’iniziativa ha voluto dare un contributo alla rappresentazione e interpretazione della donna nel mondo divino e dei cicli produttivi collegati e essa, in riferimento all’età antica e a diverse aree geografiche, con una particolare attenzione all’area mediterranea.
Qual è il legame dei diversi popoli con il divino al femminile? Quali riti, quali cicli produttivi sono collegati alle Dee nel mondo antico?
Sono intervenuti: venerdì 5 novembre, Introduzione al ciclo di seminari di Ignazio Buttitta, “Il divino femminile nel mondo euro-mediterraneo: mito e realtà” e, a seguire, Igor Spanò, “Fecondità e sterilità nei rituali vedici: i riti in onore della dea Nirr̥ti”; martedì 9 novembre Antonino Frenda “Sacralità femminile e religiosità tradizionale in Sicilia”; lunedì 22 novembre, Rosa Rita Marchese, “Cultus dearum. Il ruolo delle divinità femminili in Roma antica nel racconto dei testi letterari”; venerdì 26 novembre Gioele Zisa, “Chi arerà la mia vagina? Corpi divini e immaginario agro-pastorale nella Mesopotamia antica”; venerdì 3 dicembre, Pietro Giammellaro, “La dea va all’inferno. Discese divine negli inferi tra Mesopotamia, Siria e Grecia antica”; giovedì 9 dicembre Daniela Bonanno, “Il divino al femminile nel mondo greco antico”.

Accordo Quadro con l’Istituto comprensivo statale ad indirizzo musicale “Francesco Crispi”
La Fondazione Buttitta ha dato la propria adesione al progetto al Progetto Por “Leggo al Quadrato” promosso dall’istituto comprensivo ad indirizzo musicale “F. Crispi” di Ribera, che ha per oggetto “Interventi per l’innalzamento dei livelli di istruzione della popolazione scolastica siciliana”. In seno a tale accordo, la Fondazione ha offerto la propria consulenza circa i sistemi di archiviazione e catalogazione per i moduli 1 e 2 di “Sicilia Bedda, miti e leggende, tenutisi presso l’I. C. “Santi Bivona” di Menfi, appartenente al distretto scolastico di Ribera che si sono conclusi nel 2021.

Implementazione sito web Fondazione Buttitta e Archivio Etnografico Siciliano
Il sito della Fondazione Buttitta costituisce un efficace strumento di promozione delle iniziative della Fondazione e di divulgazione di informazioni e materiali contribuendo alla conoscenza delle sue attività, delle sue produzioni bibliografiche, del patrimonio nastrografico, audiovisuale e bibliografico posseduto. Al fine di rendere quest’ultimo più ampiamente e immediatamente fruibile, il sito www.fondazioneignaziobuttitta.org sarà arricchito nella sua parte grafica con l’inserimento di links informativi e sezioni di approfondimento e, nei suoi contenuti, con l’aggiornamento costante delle sezioni news, attività, bilanci e relazioni e patrimonio. L’Archivio Etnografico Siciliano realizzato con la partecipazione dell’Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari (www.archivioetnograficosiciliano.it) è stato potenziato con la digitalizzazione di circa 2000 frammenti sonori

ATTIVITA’ DI RICERCA

– Le celebrazioni religiose nel tempo della pandemia: ritualità virtuali e forme di resilienza.

PUBBLICAZIONI

Compact disc
Stampa 1300 copie del CD La pelle nuova, testi di Ignazio Buttitta voce di Bobo Santo Otera, a cura di Emanuele Buttitta.

COLLEZIONI, ARCHIVI, BIBLIOTECHE

Fondo bibliografico Giorgio e Giovanni Saverio Santangelo e Archivio documentale e bibliografico Ignazio Buttitta.
La Fondazione, grazie a una convenzione stipulata con il Comune di Bagheria, ha istituito nel 2020 una Biblioteca di letteratura italiana, siciliana e di letterature comparate che include circa 12.000 volumi provenienti dalle collezioni private di Giorgio e Giovanni Saverio Santangelo, frutto della donazione liberale della famiglia, e il Fondo Ignazio Buttitta costituito da circa 750 libri della biblioteca personale del Poeta e da circa 135 tra dipinti, disegni, fotografie, disegni, quadri e manifesti d’epoca che illustrano le numerose attività poetiche e sociali a cui Buttitta prese parte. Nel 2021 si è proceduto all’allestimento della biblioteca e alla collocazione dei volumi e dei materiali di Ignazio Buttitta. Per l’allestimento della biblioteca sono stati acquisiti librerie, mobili da ufficio e 2 computer per il catalogatore e per i fruitori. Si è proceduto, inoltre, con l’installazione di una rete internet wi-fi e con la messa in sicurezza della sede grazie a un sistema di videosorveglianza e di allarme. I volumi sono stati opportunamente collocati in sezioni, è stato realizzato un piano topografico della biblioteca e si sta avviando il lavoro di inventariazione. Il catalogo Santangelo è incluso nella serie inventariale del Polo PA1 codice PA0557 della Fondazione Ignazio Buttitta. Il polo sarà reso fruibile al pubblico nel 2022 e ne saranno garantite la gestione e l’apertura nei giorni dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 13. La sede, concessa in comodato d’uso gratuito dal Comune di Bagheria, si trova in via Aguglia 2.

Biblioteca della Cultura Siciliana – Palazzo Tarallo
La Biblioteca è stata annessa ufficialmente alle strutture cooperanti del Polo PA1 e ha ottenuto il codice PA0557 che la identifica tra le Biblioteche di Centri Studi, Istituti ed Associazioni Culturali. Dall’analisi e dal riordino del patrimonio librario effettuato presso i locali della Fondazione, considerando il cospicuo fondo messo a disposizione dall’Associazione Folkstudio, si calcola un posseduto di circa 6500 volumi, inclusi ca. 100 volumi antichi antecedenti al 1830 e un centinaio di riviste. Cospicuo anche il fondo di “letteratura grigia”, ossia di tesi di laurea e di dottorato (1950-1990 e 2004-2016). Il patrimonio librario è stato quasi integralmente catalogato tramite il Sistema Bibliotecario Nazionale (SBN web). Nel 2021 sono proseguite le attività di gestione e di apertura della Biblioteca e la catalogazione dei volumi recentemente acquisiti grazie al contributo ministeriale di emergenza Covid 19 destinato alle biblioteche non statali con il quale nel 2020 e nel 2021 sono stati acquistati volumi per un valore di circa € 10.000,00. Sono, inoltre, stati catalogati i 350 volumi del Fondo CIDIM. La biblioteca è aperta al pubblico e disponibile alla consultazione dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 13.

Archivi audiovisuali e Archivio Etnografico Siciliano – Palazzo Tarallo
Gli Archivi audiovisuali sono costituiti dai materiali nastrografici e videografici dell’Archivio Etnofonico Siciliano del CIMS, dai documenti nastrografici e videografici dell’Archivio del Folkstudio (che raccoglie un vasto patrimonio, realizzato a partire dagli anni Sessanta, sulle tradizioni religiose e popolari siciliane), dal patrimonio nastrografico e audiovisuale dell’ex Dipartimento di Beni Culturali, Storico- Archeologici, Socio-Antropologici e Geografici dell’Università di Palermo, da copia dei materiali di interesse etnomusicologico (nastri, video, foto, trascrizioni, etc.) dell’Associazione per la Conservazione delle Tradizioni popolari e dell’Associazione culturale Michele Palminteri di Calamonaci. Una cospicua parte dei materiali nastrografici gestiti dalla Fondazione è stata caricata e resa fruibile attraverso il progetto DIAR MUSE – Archivio Etnografico Siciliano – in collaborazione con l’Associazione Folkstudio e con l’Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari realizzato con il contributo del MIUR – Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, il sostegno del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e dell’Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana – grazie al quale le registrazioni su bobina, risalenti al 1960, sono state digitalizzate e messe in rete nell’omonima piattaforma web www.archivioetnograficosiciliano.it. Il portale, gestito dalla Fondazione Ignazio Buttitta, dall’Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari e dall’Associazione Folkstudio, nel 2021 è stato progressivamente arricchito con ulteriori materiali (che sono stati preliminarmente digitalizzati) e attualmente raccoglie circa 6.000 carte sonore.

Percorso museale “Civiltà contadina e arti popolari” presso il Mulino Storico del Complesso Monumentale di S. Antonino dell’Università degli Studi di Palermo
Nel 2019, a seguito di una convenzione stipulata tra la Fondazione Buttitta e il Sistema Museale di Ateneo dell’Università degli Studi di Palermo, era stato predisposto il percorso espositivo, già inaugurato nel 2018, che raccoglie attualmente beni di cultura materiale relativi al ciclo del grano e pannelli fotografici di Gaetano Pagano. L’implementazione del percorso museale prevede l’inserimento di oggetti di arte popolare (pitture su vetro, ceramiche, parti di carretto, cartelloni dell’opera dei pupi e dei cantastorie, oggetti incisi in legno ed osso etc.) provenienti dalle collezioni della Fondazione Buttitta, dalle collezioni personali di Ignazio e Antonino Buttitta e da altre collezioni private. Al corpus iconografico esistente si aggiungeranno immagini scelte di Melo Minnella, Giuseppe Leone, Attilio Russo, Leonardo Timpone.

Gestione della Galleria delle Arti popolari di Geraci – gaps
Il patrimonio artistico della Fondazione Buttitta, composto da opere di arte popolare, molte delle quali frutto di donazioni di Antonino Buttitta all’atto della costituzione, tra le quali: pitture su vetro dei secc. XVIII e XIX, ceramiche di Collesano, Caltagirone e Burgio dei secc. XIX e XX, parti di carretto siciliano, pupi siciliani e napoletani e relative scene teatrali, veline serigrafate per agrumi e un’importante collezione di tavole da carretto dipinte dal pittore bagherese Emilio Murdolo con scene di paladini, è in larga parte esposto nella Galleria delle Arti Popolari Siciliane che ha sede presso l’ex Convento dei Cappuccini di Geraci Siculo. La Galleria fa parte di un sistema museale di esposizioni etnografiche, il MUSeBArch, del quale fanno parte vari allestimenti tra i quali “La casa dei mestieri scomparsi delle Madonie e le ricostruzioni di ambienti lavorativi e di vita domestica”, una sezione dedicata all’artigianato domestico, “Il corredo della sposa”, oltre che la esposizione di pregevoli volumi “De Arte venerandi cun avibus” di Federico II e una sezione dedicata al patrimonio archivistico-storico del Comune di Geraci Siculo. Nell’anno passato l’ex Convento ha attirato l’interesse di un vasto pubblico di giovani, studiosi e ricercatori; le rilevazioni indicano che i visitatori nel triennio 2015-2019 sono stati circa 8.000.

Archivio Ignazio Buttitta
La Fondazione Ignazio Buttitta ha costituito, nel corso della sua attività, l’Archivio Ignazio Buttitta, frutto di donazioni della famiglia Buttitta, di componenti del CdA della Fondazione, di amici e di studiosi che, a vario titolo, si sono occupati dell’opera e della vita del poeta siciliano. L’Archivio include, tra l’altro: le raccolte poetiche di Ignazio Buttitta, quaderni di appunti, bozze di poesie e testi teatrali del Poeta a partire dal 1959, sceneggiature dattiloscritte di opere teatrali, copie di dediche, articoli di giornali, fogli e documenti dattiloscritti, corrispondenza, trascrizioni, fotografie, registrazioni e vario altro materiale documentale.

Allestimento Galleria d’Arte africana. Collezioni Antonino Buttitta e Alfio Gennaro
Presso la sede della Fondazione Buttitta di via Giovanni Di Giovanni è custodita la Galleria d’Arte africana Buttitta-Gennaro, che raccoglie preziosi oggetti, statue, maschere e gioielli d’arte africana antica e moderna dalle collezioni private del Prof. Antonino Buttitta e del Dott. Alfio Gennaro. Il materiale è già stato inventariato e catalogato da parte degli allievi ASL dell’Istituto Ragusa Kiyohara con il coordinamento del Prof. Ignazio Buttitta e con la collaborazione del Dott. Antonino Frenda, di Leoluca Cascio e di Costanza Giallongo.
Il patrimonio, che consiste in oggetti d’uso comune, oggetti di uso cerimoniale, vasi in ceramica, statue e statuette in legno e bronzo, maschere in legno, manufatti in pietra, gioielli e accessori di varia foggia e di differenti materiali (metallo, pietre colorate), è composto da circa 200 pezzi ma è in costante arricchimento.

Sistema Bibliotecario ADES
La Fondazione Ignazio Buttitta, congiuntamente all’Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari, al Centro Studi Filologici e Linguistici Siciliani e al Folkstudio di Palermo e al Circolo Semiologico Siciliano ha costituito il Sistema Bibliotecario ADES (Antropologico, Dialettologico, Etnomusicologico Siciliano) che riunisce l’insieme delle rispettive strutture bibliotecarie e archivistiche. Le suddette istituzioni sono le firmatarie del Protocollo d’intesa sottoscritto con il Comune di Palermo – Area della Cultura per la costituzione di un polo bibliotecario unico presso Palazzo Tarallo a Palermo, sede della Biblioteca del Museo Etnografico Siciliano “Giuseppe Pitrè”. Il Sistema Bibliotecario ha lo scopo di garantire a tutti i cittadini l’accesso all’informazione attraverso il libro, la documentazione storica e i vari mezzi della comunicazione a stampa e audiovisiva e per promuovere il loro avanzamento culturale mediante attività di divulgazione nei vari campi della conoscenza. Le principali finalità sono quelle di: incrementare e aggiornare le raccolte librarie, documentali e audiovisuali delle varie biblioteche del Sistema; costituire sezioni bibliografiche specializzate che documentino particolari tradizioni e specifici settori del sapere legati al territorio; costituire un’apposita sezione bibliografica di documentazione sulla storia locale; promuovere l’acquisizione e la catalogazione centralizzata del materiale bibliografico per le biblioteche del Sistema; coordinare e promuovere attività di promozione culturale nell’ambito del Sistema; richiedere alla Regione interventi per la tutela e la salvaguardia del materiale bibliografico di pregio conservato nelle biblioteche del Sistema. Tramite il Sistema le singole biblioteche parteciperanno all’Organizzazione Bibliotecaria Regionale e al Servizio Bibliotecario Nazionale. Per il raggiungimento delle finalità indicate il sistema attuerà un programma pluriennale comune d’incremento librario e documentario, con la definizione delle specializzazioni delle singole biblioteche nel campo dello sviluppo di determinati settori, dell’opera di scelta del materiale da conservare, dell’uso di strumenti audiovisivi. Il “Sistema Bibliotecario ADES” (Antropologico, Dialettologico, Etnomusicologico Siciliano) ha sede a Palermo, presso Palazzo Tarallo in Via delle Pergole n°74.

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