Relazione sulle attività 2019


RELAZIONE ILLUSTRATIVA DELLE ATTIVITA’ 2019

La Fondazione Ignazio Buttitta costituisce una delle realtà culturali più importanti e più riconoscibili della Regione. Dal 2005 a oggi l’Ente si è progressivamente radicato nel territorio siciliano distinguendosi per ricchezza e capillarità delle iniziative promosse e sostenute e per la capacità di connettere operatori culturali locali con istituzioni culturali e scientifiche pubbliche e private. La Fondazione ha un approccio culturale diversificato, essa opera in vari ambiti – formazione, ricerca, didattica, promozione culturale e diffusione dei saperi, tutela del patrimonio materiale e immateriale dell’Isola. La Fondazione ha attivato e persegue stabilmente relazioni di studio e di scambio scientifico in ambito nazionale e internazionale con Istituti culturali e Università, in special modo con l’Università degli Studi di Palermo che ne ha patrocinato l’istituzione. Inoltre l’Ente, in special modo negli ultimi anni, ha dedicato particolare attenzione all’arricchimento, alla sistematizzazione e alla fruibilità dei propri patrimoni, archivi, biblioteche e collezioni, anche favorendo, attraverso convenzioni e protocolli d’intesa, la fruizione di archivi e fondi librari di altre Istituzioni di cui si condividono le finalità culturali e didattiche.

CONVEGNI, SEMINARI E INCONTRI

Convegno internazionale di Studi Maschera e cibo
La Fondazione Ignazio Buttitta ha patrocinato il Convegno internazionale di Studi Maschera e cibo, tenutosi dal 28 febbraio al 2 marzo 2019 a Melfi, Putignano e Matera, capitale europea della cultura 2019. Il convegno, organizzato dal Centro internazionale di ricerca e studi su Carnevale Maschera e Satira (CMS), con il sostegno delle Regioni Puglia e Basilicata, del Comune di Melfi, dell’APT Basilicata, della Fondazione Carnevale di Putignano, e in collaborazione con le Università degli Studi di Bari Aldo Moro, Basilicata, Repubblica di San Marino, Freiburg, con la Heidelberger Akademie der Wissenschaften e con il coinvolgimento del Polo liceale Majorana-Laterza di Putignano, ha indagato in un’ottica multidisciplinare il tema del titolo, approfondendo la relazione tra cibo e carnevale, argomenti ai quali vengono da tempo dedicati molti studi etno-antropologici, per evidenziare ideologie e sistemi mitici e rituali che sottendono e regolano le performance festive del «tempo grasso». Si sono messe in luce la necessità di procedere a sempre rinnovate indagini e riflessioni per rilevare le specificità territoriali e le trasformazioni della morfologia degli alimenti festivi e delle pratiche alimentari nonché delle relative attribuzioni semantiche.

Antropologia della Memoria. Ciclo di incontri con Carlo Severi
Dal 25 al 27 marzo si è svolto a Palermo il ciclo di incontri organizzati dall’Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari che ha visto come protagonista Carlo Severi, Directeur d’Études presso l’École des Hautes Études en Sciences Sociales e Directeur de Recherches del CNRS. Quattro appuntamenti tra masterclass, lectio magistralis e presentazioni di libri che si sono tenuti in diversi luoghi del centro storico di Palermo: dall’Accademia di Belle Arti all’Università di Palermo, dal Museo Pasqualino al Museo Riso. Gli incontri, ideati da Rosario Perricone, sono stati organizzati in collaborazione con l’Università degli Studi di Palermo – Dipartimento di Culture e Società Dottorato in Scienze umane e Dottorato in Studi del patrimonio culturale, l’Accademia di Belle Arti di Palermo – Dipartimento di comunicazione e Didattica dell’arte e la Fondazione Ignazio Buttitta.
Tra gli altri si segnala in particolare la presentazione del libro di Carlo Severi L’oggetto-persona. Rito memoria immagine (Einaudi 2018)  in cui l’autore ha dialogato con Ignazio Buttitta e Michele Cometa con introduzione a cura di Rosario Perricone. Tra gli eventi correlati, l’incontro con Gabriella Airenti sulle Basi cognitive dell’antropomorfismo che si è tenuto il 27 marzo nell’Università degli studi di Palermo.

Antropologia dell’arte. Ciclo di seminari
L’Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari, in collaborazione con: l’Accademia di Belle Arti di Palermo – Dipartimento di comunicazione e Didattica dell’arte; la Fondazione Ignazio Buttitta, l’Università degli Studi di Palermo – Dipartimento di Culture e Società e Dottorato in Scienze umane e Dottorato in Studi del patrimonio culturale, ha organizzato, dal 18 aprile al 20 giugno, il ciclo di seminari Antropologia dell’arte curato da Rosario Perricone. Nel corso dei nove seminari eminenti studiosi di diversi ambiti disciplinari hanno affrontato diverse tematiche e si sono soffermati su concetti, nozioni e oggetti che si pongono al crocevia tra le discipline dell’antropologia, dell’arte, della semiotica, degli studi culturali, della visual culture delineando fenomeni di ibridazione delle pratiche artistiche ed etnografiche e, talvolta, di dissolvenza delle une nelle altre. Le immagini accompagnano tutta l’evoluzione dell’homo sapiens e grazie a questa continuità biologica siamo ancora implicati nella rete di relazioni che i nostri antenati instauravano con esse. Tuttavia, nuovi strumenti e prospettive di analisi invitano oggi a posare uno sguardo nuovo non soltanto sulle immagini, ma più in generale sull’arte, l’arte popolare e l’arte religiosa, nelle loro molteplici forme e prodotti. Sono intervenuti: Ignazio E. Buttitta, Dario Mangano, Marcello Faletra, Tiziana Migliore, Francesco Faeta, Gabriella D’Agostino, Maria Laura Agnello, Dario Tomasello e Michele Cometa.

Ciclo di seminari Sicilitudine – Scritture e cose di Sicilia
La Fondazione Buttitta ha patrocinato il ciclo di seminari Sicilitudine – Scritture e cose di Sicilia organizzato dall’associazione R.U,M.-Rete Universitaria Mediterranea, che si è tenuto dal 3 aprile al 9 maggio 2019 presso l’Università degli studi di Palermo, edificio 12, Aula Antonino Buttitta.
Sicilitudine è, riprendendo le parole di Sciascia, “la sostanza di quella nozione della Sicilia che è insieme luogo comune, idee corrente, e motivo univoco e profonda ispirazione nella letteratura e nell’arte”, o può essere altro? L’attività formativa di Tipologia F, “Sicilitudine – Scrittori e cose di Sicilia”, che nasce dall’idea di comprendere meglio la realtà siciliana, ha voluto tentare di rispondere a questi interrogativi. Partendo da un lemma prettamente letterario, si è indagata quella che è la sicilitudine, affrontandone le tematiche dal punto di vista storico, musicologico, antropologico, linguistico e letterario. Il ciclo di seminari si è articolato in 5 giornate pensate come una interazione tra relatori e studenti al termine delle quali sono stati elaborati dei saggi sulle tematiche analizzate.

Seminario di Albanologia “Luca Matranga e il suo tempo storico” , 5-6 maggio 2019
La Fondazione Ignazio Buttitta ha collaborato alla organizzazione del Seminario di Albanologia “Luca Matranga e il suo tempo storico”, insieme alla Eparchia di Piana degli Albanesi, l’Università degli Studi di Palermo, il Dipartimento di Culture e Società della Scuola delle Scienze Umane e del Patrimonio Culturale, l’Università della Calabria, l’Accademia delle Scienze d’Albania, l’Università Complutense di Madrid, l’Institut für Romanistik Department, l’Accademia delle Scienze e delle Arti del Kosovo, la Fondazione Universitaria “Francesco Solano” di Cosenza, il Laboratorio di Filologia Albanese “Antonino Guzzetta”.
Il 6 maggio 1619 moriva Luca Matranga, papas di rito bizantino originario di Piana degli Albanesi e autore del primo testo in lingua albanese. Pubblicata in Italia nel 1592 presso l’editore romano Guglielmo Facciotti, l’opera E mbsuame e krështerë “La Dottrina cristiana” è un documento storico-linguistico di estrema importanza che ha permesso di ricostruire uno dei periodi più controversi della storia culturale e identitaria degli albanesi d’Italia. La traduzione del Catechismo di Iacopo Ledesma fu richiesta dal cardinale di Monreale Ludovico II Torres a beneficio dei fedeli di rito bizantino di Piana degli Albanesi che ignoravano la lingua italiana. Lo scopo esplicito mirava ad applicare le disposizioni del Concilio di Trento e, in particolare, ad assicurare un’adeguata educazione religiosa alle popolazioni rurali mediante l’istituzione di scuole catechetiche. Quella fondata a Piana da Luca Matranga a partire dalla fine degli anni ’80 del Cinquecento vanta il merito di essere stata la prima istituzione scolastica della storia della cultura albanese ad utilizzare la lingua albanese come lingua veicolare e il suo catechismo ad essere stato il primo strumento didattico adoperato in una scuola pubblica, oltre che una importante fonte di documentazione per la ricostruzione diacronica dell’antico vernacolo arbëresh di Piana.
Il seminario si è proposto l’obiettivo di approfondire questi aspetti cruciali della storia culturale italo-albanese anche alla luce dei risultati delle più recenti ricerche condotte in numerosi archivi – italiani ed esteri – e delle più avanzate ipotesi di storia linguistica e dialettologica riguardanti la comunità albanofona italiana. Hanno partecipato al Seminario albanologi e studiosi di ambiti disciplinari affini, ai quali è stato affidato il compito di analizzare il contesto storico-culturale e le sue implicazioni religiose, di indagare la storia dei dialetti albanesi dell’Italia meridionale anche in relazione ai contatti con l’ambito romanzo, infine di esaminare le attuali condizioni della minoranza albanofona di storico insediamento in Italia. Hanno partecipato José M. Floristàn, Daniele Palermo, Matteo Mandalà, Shaban Sinani, Gëzim Gurga, Vito Matranga, Elton Prifti, Rexhep Ismajli, Mons. Giorgio Demetrio Gallaro.

Incontro di studi Rosalia e le Altre. Simboli del sacro femminile nel culto rosaliano.
La Fondazione Ignazio Buttitta ha curato l’incontro di studi dal titolo Rosalia e le Altre. Simboli del sacro femminile nel culto rosaliano, promosso dal Comune di Palermo e da VM Agency nell’ambito del ciclo #aspettandoilfestino2019, che ha anticipato la 395° edizione del Festino di Santa Rosalia. L’incontro si è tenuto il 16 maggio 2019 presso il Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino ed è stato curato da Ignazio Buttitta.
Le immagini e i simboli legati alla sacralità femminile mediterranea, lungi dall’essere definitivamente consegnati a un passato “arcaico” e “irrazionale” si dimostrano invece tenacemente attuali se si volge lo sguardo alle credenze e alle cerimonie dedicate a peculiari figure di Sante siciliane. Feste e pellegrinaggi in onore di Madonne e Sante delineano, con forza, uno scenario del sacro femminile di lunga durata e ancora assai vitale, ove riti e pratiche rivolte alla Vergine e alle Sante, localmente e variamente declinate, vengono percepite dalle comunità isolane quali fons et origo di ogni dimensione del sacro. Chiese e santuari solitamente allocati presso grotte e/o fonti, unitamente alle processioni a mare (come avviene significativamente presso numerose località costiere dell’Isola), vengono avvertiti dai devoti quali spazi festivi privilegiati e periodicamente rifondati da figure di santità femminili che risolvono insopprimibili istanze di protezione e riscatto attraverso il contatto ierofanico con l’acqua, la grotta e le roccia, simboli eminenti di rigenerazione umana e cosmica. In tal senso, assai pregnante risulta quanto affiora dall’ordìto festivo, iconografico e simbolico-rituale dell’immaginario rosaliano ancora oggi vissuto e partecipato quale modello paradigmatico di santità/sacralità femminile. Nella storia religiosa, passata e recente, della Santuzza, i simboli della grotta e dell’acqua ripresentificano una sacralità in illo tempore prerogativa di divinità connesse a ierofanie litico-acquatiche e a riti purificatori o terapeutici assai diffusi nel Mediterraneo Antico. Se nell’orizzonte cerimoniale di Rosalia U Fistinu permane quale tratto ufficiale dell’identità festiva palermitana, esito di precise strategie agiografico-municipalistiche oltre che manifestazione esemplare di teatralità urbana, il pellegrinaggio (acchianata) individuale e/o di gruppo al Monte Pellegrino che si svolge nella notte tra il 3 e il 4 settembre si rivela particolarmente fecondo in relazione alla dialettica di un sacro “altro”, oggi attestato dalla significativa compresenza delle comunità Tamil e mauriziane ove il Monte e la Santa riaffiorano rispettivamente quali simboli dell’axis mundi e della Dea Madre. A ciò si aggiunge, inoltre, come nelle feste e nei sistemi di credenze che strutturano il pantheon delle Sante palermitane (tra le quali Santa Rita e Sant’Anna) si attestano ricorrenti i simbolismi floreali e/o acquatici che rinviano esplicitamente alla fecondità femminile, tratto questo di una religiosità tradizionale che riconosce nelle Sante figure protettrici e risolutrici di specifici bisogni materiali ed esistenziali.
L’incontro di studi Rosalia e le Altre. Simboli del sacro femminile nel culto rosaliano, attraverso approcci e istanze di carattere interdisciplinare, si è proposto di avanzare analisi e riflessioni mirate a una rilettura del composito universo mitico-cerimoniale rosaliano ove continuano a reiterarsi, tra persistenza e mutamento, tempi e spazi di quella sacralità femminile “mediterranea” che continua a conferire senso alle molteplici e rinnovate istanze dell’esperienza religiosa contemporanea. Sono intervenuti Piercarlo Grimaldi, Marino Niola, Elisabetta Moro, Natale Spineto, Massimo Cultraro, Rosalba Panvini, Antonino Frenda, Nicola Cusumano, Gioele Zisa. A conclusione si è svolto Kore e Ade, ovvero d’acqua e di fuoco, d’amore e di morte, spettacolo coreutico-musicale a cura del Gruppo di ricerca TrizziRiDonna.

XLVI Convegno annuale dell’Associazione Italiana di Filologia Germanica “Il mondo magico e le sue rappresentazioni nel Medioevo germanico: regola, trasgressione, trasformazione”
La Fondazione Buttitta ha patrocinato il XLVI Convegno annuale dell’Associazione Italiana di Filologia Germanica che si è tenuto a Palermo dal 29 al 31 Maggio 2019 e che ha avuto come tema “Il mondo magico e le sue rappresentazioni nel Medioevo germanico: regola, trasgressione, trasformazione”. lavori si sono svolti presso la Sala delle Capriate di Palazzo Chiaramonte Steri (seduta inaugurale), Il Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino e la Sala Lanza dell’Orto Botanico di Palermo. Il tema prescelto mira a evidenziare le specificità della tradizione germanica relativa al pensiero magico, attraverso testimonianze linguistiche e storico-letterarie non ancora, o solo parzialmente, indagate. Al Convegno internazionale hanno partecipato circa ottanta studiosi italiani e stranieri, come pure dottorandi degli ambiti disciplinari coinvolti. I lavori si sono svolti nell’arco di 3 giorni per un totale di 5 sedute. Hanno presenziato il Presidente e tutto il Consiglio direttivo dell’Associazione Italiana di Filologia Germanica e Patrizia Lendinara, Prof. Emerito di Filologia Germanica dell’Università di Palermo. Tra i relatori del convegno si segnalano: Prof. Agneta Ney (Uppsala University), Daniel Sävborg (University of Tartu), Dr. Karel Fraaije (University College London), Prof. Chiara Benati (Università di Genova), Prof. Rosella Tinaburri (Università di Cassino), Prof. Maria Cristina Lombardi (Università di Napoli “L’Orientale”), Prof. Letizia Vezzosi (Università di Firenze), Prof. Carla Riviello (Università della Calabria), Prof. Daniela Fruscione (Goethe-Universität Frankfurt am Main), Prof. Dagmar Gottschall (Università del Salento). Il Comitato organizzativo era composto da C. Giliberto, C. Rizzo, L. Teresi dell’Università di Palermo. Il Comitato scientifico era composto da M. Buzzoni (Ca’ Foscari di Venezia), C. Giliberto, C. Rizzo, V. Santoro (Università degli Studi di Salerno), L. Teresi, L. Vezzosi (Università degli Studi di Firenze).

Seminario “Comunicazione ed estetica nel cinema e nel fumetto”
La Fondazione Ignazio Buttitta ha patrocinato il seminario Comunicazione ed estetica nel cinema e nel fumetto realizzato il 19 giugno 2019 presso la sede dell’Accademia di Belle Arti di Palermo. Nel corso del seminario è stato presentato il volume “Fumetto e cinema: questioni sociologiche e filosofiche” edito dalla Fondazione Buttitta nel 2019, atti del seminario del 2016. All’incontro hanno preso parte Luigi Amato, Claudio Cavallaro, Massimo Bonura, Antonino Frenda, Giancarlo Germanà, Stefano Montes, Silvestro Nicolaci, Lorena Rizzo, Ignazio Buttitta e Mario Zito. Moderatori Luigi Amato e Stefano Montes.

Convegno Internazionale di studi: L’Uomo e il Cosmo nella storia. Paradigmi, miti, simboli (palermo, 18/20 settembre 2019 – Palermo).
A Palermo, da mercoledì 18 a venerdì 20 settembre si è tenuto il convegno internazionale di studi “L’Uomo e il Cosmo nella storia. Paradigmi, miti, simboli”, organizzato dalla Fondazione Ignazio Buttitta in partenariato con l’INAF, Istituto Nazionale di Astrofisica – IASF Palermo, Istituto di Astrofisica Spaziale e Fisica Cosmica di Palermo (INAF/IASF-PA) con la collaborazione dell’Università degli Studi di Palermo, della Fondazione Federico II, dell’ERSU – Ente Regionale per il diritto allo studio universitario di Palermo e dell’Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari.
Il Convegno, ospitato presso le sedi di Palazzo Steri, Sala delle Capriate (18 settembre ore 9-13), del Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino (18 settembre, ore 15-19; 20 settembre, ore 9-13) e dell’Oratorio dei Santi Elena e Costantino (19 settembre), ha proposto un’occasione di confronto durante la quale studiosi di diverse aree disciplinari – dalla fisica all’antropologia culturale, dalla storia delle religioni e delle tradizioni popolari alla sociologia – hanno analizzato, da prospettive diverse, la complessa trama di relazioni che lega la cosmologia scientifica e le concezioni “cosmiche” elaborate sia dalle culture antiche e folkloriche sia dalle società contemporanee. Un rapporto tra cosmo e uomo e tra cosmo e storia mutevole: a differenza del pensiero scientifico moderno e contemporaneo, infatti, le cosmologie arcaiche e tradizionali attribuivano al rapporto uomo-cosmo una centralità fortemente sacralizzata connessa a una serie di implicazioni mitico-religiose e culturali.
Il convegno “L’uomo e il cosmo nella storia” si è proposto dunque come un momento chiarificatore e proficuo capace di proporre validi orientamenti conoscitivi – storico e scientifico al contempo – volti a comprendere quanto rimane delle vecchie concezioni cosmologiche, delle tradizioni geocentriche e antropocentriche all’interno delle società contemporanee, e come questo si concili con la nuova cosmologia, con il ruolo di marginalità che la scienza contemporanea attribuisce all’essere umano all’interno dell’universo. Soltanto attraverso un contributo sinergicamente orientato tra vari settori delle scienze umane e sociali con le scienze cosiddette “dure” si può meglio intendere il valore del rapporto tra cosmo e uomo e tra cosmo e storia, proponendo così validi orientamenti conoscitivi a fronte del diffuso senso di smarrimento, storico e scientifico al contempo, in cui sembrano versare la società e l’uomo contemporanei. Sono intervenuti: Giovanni Amelino-Camelia (Università di Roma La Sapienza), Marco Bassi (Università di Palermo), Paolo Francesco Bianchi (Universitat Freiburg), Ileana Chinnici (INAF-Osservatorio Astronomico di Palermo), Michele Cometa (Università di Palermo), Massimo Cultraro (CNR), Paolo De Bernardis (Università di Roma La Sapienza), Marianna Ferrara (Università di Roma La Sapienza), Josè Antonio González Alcantud (Università di Granada), Edward Iricinschi (Ruhr-Universität Bochum), Helge Kragh (Università di Copenhagen), Alessandro Mancuso (Università di Palermo), Marcello Massenzio (Istituto Ernesto De Martino), Matteo Meschiari (Università di Palermo), Giuseppina Micela (INAF-Osservatorio Astronomico di Palermo), Antonino Pellitteri (Università di Palermo), Silvano Tagliagambe (Università di Sassari), Lorenzo Verderame (Università di Roma La Sapienza), Nicola Vittorio (Università di Roma Tor Vergata), Bernhard Zimmermann (Universitat Freiburg), Gioele Zisa (Università di Palermo), Lia Zola (Università di Torino).
Comitato scientifico: Luciano Burderi (Università degli Studi di Cagliari); Ignazio Buttitta (Università degli Studi di Palermo); Michele Cometa (Università degli Studi di Palermo); Antonino La Barbera (INAF IASF Palermo); Andrea Santangelo (Università di Tübingen).
Nel corso del Convegno, il 18 settembre, presso il Museo delle marionette, si è svolto lo spettacolo di opera dei pupi La pazzia di Orlando, a cura della compagnia Carlo Magno di Enzo Mancuso.

Seminario di presentazione del Centro Studi Alan Lomax
Sabato 21 settembre presso il Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino, si è svolto il “Seminario di presentazione del Centro Studi Alan Lomax”, organizzato dal Centro Studi Alan Lomax
Sono intervenuti Giorgio Adamo, Sergio Bonanzinga, Franco Castelli, Odysseus Chairetakis, Luigi D’Agnese, Raffaele Di Mauro, Giuseppe Giordano, Giovanni Giurati, Anna Lomax Wood, Massimiliano Morabito, Arianna Ruggieri, Nico Staiti. L’incontro si è concluso con un concerto di musiche della tradizione orale siciliana con la partecipazione di cantori e suonatori dei comuni di Alimena, Bagheria, Mirto, Riesi e Riposto.

Eredità immateriali. Seminari e performance
Venerdì 13 e sabato 14 dicembre 2019 presso il Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino, l’Associazione Folkstudio, l’Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari e la Fondazione Ignazio Buttitta, richiamando la Convenzione Unesco del 2003 per la Salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, hanno organizzato due giornate dedicate al patrimonio culturale immateriale italiano a cui hanno parte studiosi e rappresentanti delle pratiche tradizionali dell’opera dei pupi siciliana, del canto a tenore sardo e dei cantastorie ciechi di Catania. Le giornate si sono svolte con l’iniziale spettacolo di Opera dei Pupi (13 e 14), seguito, il 13, dal seminario Il patrimonio immateriale italiano a cui sono intervenuti Sergio Bonanzinga, Ignazio E. Buttitta, Ignazio Macchiarella, Rosario Perricone, Marco Lutzu e, il 14, con la conferenza introduttiva di Sergio Bonanzinga La tradizione dei cantastorie ciechi nella Sicilia orientale a cui hanno partecipato Ignazio E. Buttitta, Giuseppe Giordano, Rosario Perricone. A seguire la performance Novena dei Nanareddi di Catania. I suonatori-cantori ambulanti specializzati nel repertorio sacro venivano chiamati orbi perché coloro che intraprendevano questa singolare professione erano in prevalenza ciechi. Di norma si esibivano in coppia suonando il violino e il citarruni (bassetto a tre corde o violoncello) o la chitarra. Le denominazioni ninnariddari o nannareddi, ovvero suonatori di ninnareddi o nannareddi (tradizionali sonate legate alla celebrazione del Natale), e nuviniddaru (lett. ‘novenatore’) pongono in relazione questi musici con le principali occasioni del loro operare, appunto le novene (nuveni) che si svolgevano lungo tutto l’arco dell’anno presso le abitazioni dei devoti (parrucciani) e che culminavano in quella più richiesta e meglio retribuita: la novena di Natale.

MOSTRE

Mostra fotografica “Guardateci negli occhi”, Caltanissetta
Dal 10 al 26 marzo 2019, presso il Centro espositivo d’Arte Contemporanea di Caltanissetta, si è svolta la mostra fotografica Guardateci negli occhi, promossa dalle associazioni Onde donneinmovimento, Fotonauti e Tra le Righe e dall’Assessorato creatività e cultura del Comune di Caltanissetta, in collaborazione con la Fondazione Ignazio Buttitta. La mostra, già allestita dalla Fondazione Buttitta nel 2015 nella sede del Museo internazionale delle marionette A. Pasqualino, ha esposto immagini di Andrea Amendolia, Domenico Aronica, Francesco Bellina, Giuseppe Cannistrà, Giuseppe Cuttitta, Giacomo D’Aguanno, Dario De Blasi, Francesco Faraci, Anna Fici Rosanna Foti, Rosellina Garbo, Melo Minnella, Renato Pantaleo, Migueel Photos, Fabio Savagnone ed è stata curata da Monica Modica e Olga Nassis.
Quindici artisti, sessantaquattro ritratti di donne: la pittrice, la bottegaia, la casalinga, la prostituta, l’insegnante, la raccoglitrice di olive, le bambine ricamatrici: i volti di donne sono storie, ruoli, classi sociali. Tante immagini vere, senza nome ma non anonime, che insieme ritraggono la società siciliana contemporanea contrapponendo alle immagini femminili patinate e stereotipate troppo spesso proposte come modelli, immagini di donne vere, che sanno e fanno, troppo spesso però relegate in ruoli subalterni e precari.
“Guardateci negli occhi è un flash mob iconico che riprenderà vita ogni volta che incrocerete lo guardo di una donna. Non è una mostra al femminile, perché siete voi osservatori il soggetto: donne e uomini di tutte le età con la capacità di ciascuno d’essere un valore aggiunto, pur nella diversità. Con il fine comune di liberarci dalla contaminazione ambientale di una cultura passiva e parassitaria”, spiega una delle due curatrici, l’architetto Monica Modica. “Le ragioni che hanno ispirato il progetto – aggiunge l’altra curatrice Olga Nassis – includono il concetto di femminilizzazione del lavoro che ormai parte dell’analisi sulle trasformazioni del mercato del lavoro nell’economia globale”. Ciascuno scatto raffigura un mondo diverso, tuttavia in uno sguardo d’insieme le fotografie diventano un intreccio, un racconto della Sicilia attraverso i volti delle donne. Accanto a “Guardateci negli occhi” anche una sezione speciale della mostra dal titolo “Dea o Madre? Semplicemente Donna” a cura dell’Associazione Fotonauti.

Plenilunio ritual de primavera: La Semana Santa vivida / La Settimana Santa vissuta, 9-23 aprile 2019
Proseguendo nell’approfondimento degli esiti cerimoniali delle relazioni storiche e culturali intervenute tra la Sicilia e il mondo iberico, avviate con la mostra “Pasos e Misteri. La Settimana Santa in Sicilia e Andalusia” (30 e 31 marzo 2017), la Fondazione Buttitta in collaborazione con l’Universidad de Valladolid, il Comune di Palermo, la Fondazione Federico II, con la cura scientifica di Ignazio Buttitta e José Luis Alonso Ponga ha promosso una mostra che attraverso 65 fotografie ha esposto le immagini di alcuni intensi momenti legati alla Settimana Santa, ancora oggi fortemente vissuti dalla popolazione e dalle confraternite presso alcune località delle province di La Rioja e di Castiglia y León. Si tratta di testimonianze storiche di straordinaria importanza, rappresentative di riti profondamente autentici e radicati che si sono tramandati pressoché immutati nei secoli. Attraverso le esemplari celebrazioni della Passione e della Pasqua di San Vicente de la Sonsierra, Peñafiel, Bercianos de Aliste, Bañeza e Toro, si evincono l’origine e l’evoluzione della Settimana Santa spagnola. Cinque riti, molto diversi tra loro, che incarnano alcuni aspetti delle cerimonie della Settimana Santa che dal XVII secolo vengono celebrate in Spagna e in altre regioni italiane un tempo unite sotto l’impero degli Asburgo e dei Borboni e che, nell’insieme, ci aiutano a ricomporre il complesso mondo della religiosità popolare del Mediterraneo. Nella composizione del percorso espositivo ci si è focalizzati su quei riti che ancora oggi sono profondamente legati alla tradizione del territorio e sopravvissuti grazie al forte sentimento di appartenenza nutrito dalle confraternite e dalla cittadinanza, evitando volutamente di introdurre le celebrazioni dichiarate di “Interesse Turistico Internazionale”, non perché questo riconoscimento sia un demerito, ma perché in molti casi questa denominazione viene rilasciata in base ad una serie di interessi politici e soprattutto turistici che non tengono conto della vera essenza del “Patrimonio culturale immateriale”.
Cinque le località proposte. San Vicente de la Sonsierra, che mantiene viva la processione dei disciplinanti, soprannominati anche “picaos”, così come avveniva nel Barocco nonostante il divieto di Carlo III nel 1777. Peñafiel, che preserva “La Bajada del Ángel” (La discesa dell’angelo) in scena la mattina di Pasqua; una vera e propria testimonianza di universi teatrali un tempo molto diffusi e derivanti dagli autos sacramentales, antichi drammi religiosi del barocco che prevedevano l’uso di macchine teatrali in ogni messa in scena religiosa. Bercianos de Aliste, che salvaguarda dal XVIII secolo, senza molte variazioni, la funzione del “Desenclavo” (lo schiodo dalla croce) e la Procesión del Santo Entierro (processione della Santa Sepoltura). Bañeza, che raduna attorno alla processione del “Santo Potajero” una moltitudine di cittadini e visitatori. Si tratta del permanere di un antico rito nato dall’obbligo che si imposero i confrati di Nuestra Señora de las Angustias di alimentare i detenuti del carcere durante la Settimana Santa. Infine, la città di Toro che ha come fulcro della sua Settimana Santa, la tradizione dei conqueros, quattro fratelli della confraternita di Nuestro Padre Jesus Nazareno y Ánimas de la Campanilla che in assoluto silenzio chiedono l’elemosina per la città con la “conca”, una ciotola che serviva e serve nelle cantine private per assaggiare il mosto nelle vendemmie e il vino nuovo prima di spillarlo dalla botte. La mostra, allestita presso il complesso di Santa Maria dello Spasimo, è stata inaugurata il 9 aprile e si è conclusa il 23 aprile.

Pani e grani di Sicilia. Mostra fotografica di Leonardo Timpone
Nell’ambito dell’ottava edizione della Settimana delle culture (11-19 maggio 2019), il Sistema Museale di Ateneo dell’Università degli Studi di Palermo e la Fondazione Ignazio Buttitta hanno allestito presso il Mulino Storico del Complesso Monumentale di Sant’Antonino la mostra fotografica Pani e grani di Sicilia con immagini di Leonardo Timpone. La mostra, che è stata inaugurata il 16 maggio alla presenza del Presidente dell’Associazione Settimana delle Culture, Bernardo Tortorici, dell’Assessore alle Culture del Comune di Palermo Adham Darawsha, del Sindaco di Salemi, Domenico Venuti, è stata introdotta da Ignazio Buttitta. Sono stati esposti circa 50 scatti realizzati da Leonardo Timpone, fotografo sensibile ai temi della cultura contadina e degli antichi metodi di lavoro.
Lo storico Diodoro Siculo ci consegna il mito di una Sicilia “madre delle messi” segnalando l’intima relazione tra culti, istituti festivi e cicli del lavoro contadino già presente nelle Opere e i giorni di Esiodo. I miti come i riti, d’altronde, hanno, più spesso di quanto generalmente si ritenga, profonde radici nei territori, nei paesaggi e nelle vicende che questi territori e paesaggi hanno attraversato. Così come incontri e scontri di popoli, sommovimenti di comunità e di classi, ascese e discese sociali di singoli e di gruppi, sono stati largamente conseguenza più o meno immediata del controllo degli spazi granari e dell’andamento della produzione cerealicola, allo stesso modo le visioni del mondo, le organizzazioni sociali, le forme della cultura materiale, gli immaginari mitico-rituali della più parte degli abitanti delle regioni del Mediterraneo si sono in ogni epoca costruiti sulle vicende del frumento e dei suoi prodotti: il pane innanzitutto, esito concreto di un processo ergologico che con le sue attività, le sue scadenze e i suoi momenti critici regolava e marcava i tempi e le forme del vivere comunitario. Desiderato, ricercato, conteso il pane era, e largamente permane, elemento costitutivo di ogni pasto, dei poveri come dei più abbienti, vera e propria ipostasi del cibo: sia sul piano squisitamente alimentare che sul piano simbolico. Metafora cosmologica e cosmopoietica, sintesi di ogni trasformazione creativa e d’ogni ciclo vitale, nella storia del pane, dal seme al prodotto finito, sono racchiuse ogni storia e ogni umana istanza: la vicenda del nascere, del vivere, del morire, del risorgere; la necessità dialettica tra immanenza e trascendenza come quella tra natura e cultura. La mostra è rimasta allestita fino al 31 maggio 2019.

Il Sacro degli altri. Culti e pratiche rituali dei migranti in Sicilia – Convegno Nazionale Migrare
Lunedì 20 maggio nella Sala delle Capriate del Complesso Monumentale dello Steri si sono aperti i lavori del Convegno nazionale di studi “Migrare”, promosso dall’Università degli Studi di Palermo. L’iniziativa ha avuto l’obiettivo di costruire uno spazio di riflessione critica e di azione che ponga al centro della comunità scientifica, italiana ed europea, e della pubblica opinione i temi dei diritti e dell’uguaglianza delle persone e delle persone migranti in particolare.
Nell’ambito del Convegno, il 20 maggio alle ore 21,00, è stata presentata la mostra fotografica “Il sacro degli altri. Culti e pratiche rituali dei migranti in Sicilia”, immagini di Attilio Russo e Giuseppe Muccio, curata dalla Fondazione Ignazio Buttitta e allestita da Monica Modica. La mostra consta una serie di straordinarie immagini che documentano la variegata fenomenologia dei culti delle comunità di migranti che, per varie ragioni e in tempi diversi, si sono stanziate in Sicilia arricchendone il panorama demografico e culturale. Autori delle immagini sono il messinese Attilio Russo e il siracusano Giuseppe Muccio, da decenni impegnati nella documentazione delle feste religiose e delle pratiche cultuali siciliane. Attraverso questo originale portfolio essi ci offrono una dimostrazione tangibile di come il nostro territorio sia divenuto spazio di pratiche sacrali e di atti di interlocuzione con la divinità assai distanti, per forma e per contenuti, dalle “nostre” fedi e dalle “nostre tradizioni religiose”. Lo fanno con uno sguardo antropologico cui sono sottese un’umana partecipazione, una lucida comprensione delle culture tutte, la cui mirabile varietà non viene mai avvertita come un problema quanto piuttosto come un arricchimento. La mostra si è conclusa il 22 maggio.

ATTIVITA’ DIDATTICHE E DIFFUSIONE DELLA CULTURA SICILIANA

Progetti di alternanza scuola lavoro anno scolastico 2019 attivati con l’Istituto Ragusa-Kiyohara
La Fondazione Buttitta ha attivato varie iniziative didattiche con il Liceo artistico Ragusa-Kiyohara, in particolare i progetti: Macchina teatrale e Laboratorio Opera dei Pupi, a cura di Enzo Mancuso, tenutosi presso lo stesso liceo per complessive 40 ore di laboratorio e attività di catalogazione del Fondo Ignazio Buttitta e del Fondo Antonino Buttitta-Alfio Gennaro realizzate presso la sede della Fondazione Ignazio Buttitta. In particolare, queste ultime attività, si sono svolte dal 7 febbraio al 29 marzo del 2019 in 8 incontri per un totale di ore 30 che hanno coinvolto 13 allievi della 4° C. Oltre a prevedere la catalogazione del corpus in esame, Il focus del progetto ha incoraggiato precise azioni di approfondimento didattico e di contestualizzazione storico-antropologica dei beni oggetto dell’attività. Le attività di progetto sono state individuate e raggruppate all’interno di due aree (teorico-metodologica e catalografica/documentazione fotografica). Le attività sono state coordinate da Ignazio Buttitta e curate da Antonino Frenda, Leoluca Cascio e Costanza Giallongo.

Seminari interdisciplinari per i dottorandi di ricerca dell’Università degli studi di Palermo
I Coordinatori dei Dottorati di Ricerca del XXXIV ciclo attivi presso l’Università degli Studi di Palermo hanno organizzato, in collaborazione con la Fondazione Buttitta, nel semestre febbraio-luglio 2019, un ciclo di sei seminari incentrati su tematiche di rilievo culturale di ampio respiro, nell’auspicio di offrire agli studenti dei Dottorati di Ricerca dell’ateneo palermitano stimolanti opportunità di crescita culturale. A ogni relatore si è affiancato un discussant, esperto della tematica trattata, con il compito di stimolare la discussione nonché l’analisi critica dell’argomento trattato. I seminari si sono svolti secondo il seguente calendario: 4 febbraio 2019 – La Comunicazione attraverso i Media – Relatore Vera Martinella, Discussant Antonio Russo; 4 marzo 2019 – Modelli Matematici nella Vita Quotidiana – Relatore Fabio Bagarello, Discussant Francesco Oliveri; 1 aprile 2019 – Antropocene e Paesaggio – Relatore Giuseppe Barbera, Discussant Federico M. Butera; 6 maggio 2019 – Specialismo e Comunicazione – Relatore Gianfranco Marrone, Discussant Marco Carapezza; 3 giugno 2019- Il Fuoco: Miti, Riti, Simboli Tecnici – Relatore Ignazio Buttitta, Discussant Valerio Lo Brano; 1 luglio 2019 – Il ruolo del sapere tecnico nella dimensione del conflitto; ovvero perché Polonio muore per primo – Relatore Francesco Lo Piccolo, Discussant Livan Fratini.

Scuola per il recupero degli antichi mestieri e delle tradizioni popolari
Il 23 marzo si è inaugurata a Campobello di Licata (AG) la Scuola per il recupero degli antichi mestieri e delle tradizioni popolari. Gestita dall’Associazione culturale Zabara, la scuola nasce su progetto del Comune di Campobello di Licata ed è patrocinata dall’Assessorato ai Beni Culturali – Dipartimento regionale dei Beni Culturali e dell’identità siciliana. Su iniziativa del Sindaco, Giovanni Picone, è stata intitolata al Poeta Ignazio Buttitta. Essa prevede l’istituzione di due corsi, uno per il recupero del mestiere di costruttore di carretti siciliani (carradore), l’altro per il recupero delle tradizioni popolari. All’inaugurazione, patrocinata dalla Fondazione Buttitta, saranno presenti, oltre al Sindaco, Ignazio Buttitta dell’Università degli studi di Palermo, il maestro carradore Marcello La Scala e Tano Avanzato, direttore della Scuola. In occasione dell’inaugurazione è stata aperta al pubblico la mostra “Santi protettori degli antichi mestieri”, realizzata dall’Associazione Zabara.

Partecipazione al 32° Salone internazionale del libro di Torino
La Fondazione Buttitta ha partecipato alla 32° edizione del Salone internazionale del libro di Torino svoltosi dal 9 al 13 maggio scorso. Sono state esposte le collane Biblioteca della Cultura Siciliana, Ieri e Oggi, Acta Diurna, Materiali per lo studio della cultura tradizionale, Le scritture dell’esistenza, volumi monografici, cataloghi fotografici, CD e DVD editi dal 2006 a oggi, realizzate negli anni con il contributo dell’Assessorato regionale Beni Culturali e Identità Siciliana e del Ministero per i beni e le attività culturali.

Sotto questa luna! Il maggio dei libri 2019
Nell’ambito della manifestazione nazionale Il Maggio dei Libri 2019, la Direzione Didattica De Amicis di Palermo è stata promotrice dell’evento Sotto questa luna! che si è svolta dal 28 al 30 maggio 2019 presso l’Osservatorio astronomico Vaiana e i Cantieri culturali alla Zisa. L’iniziativa, patrocinata dalla Fondazione Ignazio Buttitta, è stata un’occasione per dare spazio e visibilità all’attività di salvaguardia, conoscenza e promozione della cultura locale con particolare attenzione alla lingua, alla musica e alle produzioni artistiche locali. Vi hanno preso parte autori di libri per bambini quali Maria Grazia Maltese, Vanessa Leone, Eleonora Iannelli e Ignazio Buttitta è intervenuto con sul tema Storie di cantastorie.

Festival Letterario. Una Marina di libri. Presentazione Ove il cedro fiorisce e collana Acta Diurna
La Fondazione Ignazio Buttitta ha esposto le proprie pubblicazioni in occasione della manifestazione UNA MARINA LIBRI, 10° edizione ISOLA/ISOLE che si è svolta dal 6 al 9 giugno 2019 presso l’Orto Botanico di Palermo.
“Una marina di libri” è diventato il maggiore appuntamento letterario del Sud Italia e anche nel 2019 la manifestazione ha proposto dibattiti, reading, presentazioni, concerti, letture animate per i più piccoli, laboratori didattici e ludici, proiezioni, anteprime, workshop. Nell’occasione, il 6 giugno, presso la Sala Lanza dell’Orto Botanico sono state presentate la collana Acta Diurna e la pubblicazione Ove il cedro fiorisce di Giuseppe Cocchiara e Calogero Di Mino, a cura di Leoluca Cascio (2019), edizioni Fondazione Buttitta con interventi di Ignazio Buttitta, Giovanni Ruffino, Tommaso India, Sebastiano Mannia.

Partecipazione alla Giornata di studi Performance Studies in Italia. Un paradigma transdisciplinare per la ricerca
Giovedi 13 giugno presso il Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino si è tenuta la giornata di studi Performance studies in Italia. Un paradigma transdisciplinare per la ricerca. Nella seconda metà del Novecento, il termine Performance diviene paradigmaticamente popolare. E’ in tale clima che sorgono, intorno agli anno Ottanta, i Performance Studies. Pioniere e padre di questo nuovo “movimento” è Richard Schechner, che descrive la performance come un’attività ad ampio raggio capace di includere le arti performative, lo sport, il rituale, la vita quotidiana. Il suo volume Performance Studies: an Introduction (recentemente pubblicato in Italia da Cue Press, a cura di Dario Tomasello), ci permette di esplorare le trasformazioni di questo ambito: dalle sue origini nel teatro, nel rito e nell’antropologia fino agli esiti contemporanei nel processo performativo globale e interculturale che si gioca nella precarietà dell’attimo in cui si svolge. Attraverso uno sguardo incrociato tra teatro e scienze sociali, l’incontro, organizzato dall’Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari e patrocinato dalla Fondazione Buttitta, è stato un’occasione di riflessione per esaminare tali tematiche all’interno del dibattito contemporaneo. Vi hanno preso parte, tra gli altri: Michele Cometa, Ignazio Buttitta, Dario Tomasello, Marco De Marinis, Stefano De Matteis, Roberto Cuppone, Fabrizio Deriu, Matteo Casari, Rosario Perricone, Gabriella D’Agostino, Fabrizio Fiaschini, Fabio Mugnaini, Berardino Palumbo, Sonia Macrì, Sergio Bonanzinga.

Partecipazione al Sole Luna Doc Film Festival
La Fondazione Ignazio Buttitta ha partecipato, come ogni anno, al prestigioso Sole Luna Doc Film Festival. Festival internazionale di film documentari a cui negli anni sono stati destinati vari riconoscimenti, tra cui la Medaglia del Presidente della Repubblica nel 2018. Il Sole Luna Doc Film Festival, che ha avuto il suo esordio nel 2006 a Palermo ed è giunto nel 2019 alla sua quattordicesima edizione, dal 2014 sviluppa parte delle sue attività anche a Treviso ed è il principale partner del Festival dei Diritti Umani di Milano nelle sue tre prime edizioni con le rassegne di documentari in concorso. Si tratta di un evento capace di unire e favorire l’incontro tra persone, idee, prospettive e sguardi attraverso il documentario d’autore, e di portare all’attenzione del più vasto pubblico possibile punti di vista originali e coraggiosi su realtà sconosciute o poco note. L’Associazione Sole Luna-Un ponte tra le culture, produttrice del festival, è un ente non profit, il cui principale scopo è quello di promuovere il cinema del reale e  del cinema indipendente e di valorizzare nuovi talenti anche attraverso percorsi formativi organizzati da professionisti affermati del settore. Il progetto è dedicato principalmente alle giovani generazioni e, aldilà delle manifestazioni pubbliche e dei festival, raggiunge le scuole superiori italiane offrendo rassegne a tema e progetti di alternanza scuola /lavoro e accoglie tirocinanti e stagisti delle Università di Palermo, Padova, Venezia, Roma e Torino nelle sedi dei festival. Il Sole Luna Doc Film Fest si è svolto nella Chiesa di Santa Maria dello Spasimo dal 7 al 13 luglio 2019.

Illustramente. Festival dell’illustrazione e della letteratura per l’infanzia. Trent’anni di diritti in favore dell’uguaglianza
La settima edizione di Illustramente (Palermo, 20/24 novembre 2019), a 30 anni dall’approvazione della Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia, ha voluto promuovere temi quali le radici di uguaglianza e gli uguali diritti. Incontrarsi, cooperare, condividere, volare sulle ali della fantasia, tra mito e leggenda, tra racconti orali e fiabe.
Intellettuali, antropologi, storici, letterati, studiosi delle lingue e dei dialetti, si sono confrontati e hanno dibattuto per creare basi solide di approfondimento sulle quali costruire una “nuova” letteratura per l’infanzia. Giornate di scambio, nei vari ambiti, per promuovere e diffondere la fiaba, generata dal racconto orale, dal mito e dalle leggende di ciascun popolo.
Attraverso la figura della Sirena così tanto presente, dal mito alle leggende, rappresentata anche
iconograficamente nel corso dei millenni, Illustramente ha voluto unire, idealmente, terre e popoli in nome dell’infanzia e di un patrimonio inestimabile da proteggere: quello delle fiabe.
La sirena, creata e generata dal Mare Mediterraneo, è unica; ma è stata rielaborata da ogni popolo che, facendola propria e adattandola a tradizioni e leggende dei propri luoghi, l’ha trasformata in un’icona che, oggi, può – e forse deve – rappresentare quelle “radici comuni”. Nel corso dei millenni non ci sono state barriere, né confini che hanno limitato il cammino delle genti e delle loro storie. Ecco cosa ci insegna la “Sirena”: una lezione – oggi più che mai – attuale. Perché le genti e il loro cammino, non si possono arrestare, non si possono confinare e, soprattutto, non si devono fermare.
Il Festival, ideato e coordinato da Rosanna Maranto, si è svolto dal 20 al 24 novembre in varie sedi del territorio, tra cui Palazzo Steri, Cantieri Culturali alla Zisa, Centro Culturale Skenè e ha visto la partecipazione di Giuliana Cacciapuoti, Alexandra Zambà, Anna Maria Amitrano, Laura Marchetti, Ignazio E. Buttitta, Battista Borghi, Aurelio Angelini, Loredana Lucchetti, Claudio Paterna, Fabian Negrin, Amelia Crisantino , Claudia Oliva, Maria Stella Castiglia, Eliana Calandra, Anna Maria de Majo, Giuseppe Zanniello, Giancarlo Chirico.

SPETTACOLI E FESTIVAL

Festival Letterature Migranti, V edizione
La Fondazione Ignazio Buttitta è stata partner della V edizione del Festival delle Letterature Migranti promosso dall’Associazione Festival delle Letterature Migranti e dal Comune di Palermo in collaborazione con l’Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari.
L’iniziativa mira a promuovere i processi di identità umana e di crescita sociale, attraverso la trasmissione della memoria artistico-letteraria in un’ottica interculturale incrementando altresì la pratica della lettura e diffusione della cultura libraria.
Consapevole che la conoscenza, la memoria e l’identità storica e antropologica dei popoli sono preziosi strumenti per la configurazione culturale territoriale ed umana in generale, la quinta edizione del Festival delle Letterature Migranti si è posto sulla scia della grande partecipazione della cittadinanza alle iniziative proposte nel 2015-2018 con l’adesione dei tanti autori e numerose case editrici. Il Festival mantiene il suo centro a Palermo ed è radicato nel territorio e legato al bisogno di partecipazione della cittadinanza su grandi temi culturali e sociali; consente lo sviluppo di abilità critiche e partecipate di riflessione artistica e osservazione della nostra realtà mediterranea, in tumultuoso mutamento. La Sicilia è al centro di questo mutamento. Intendiamo assecondare le nostre vocazioni, traendo dalla storia così come dal tempo che stiamo vivendo le ragioni di una scelta originale.
Evento di pace e di dialogo il festival ha ospitato autori letterari e altre forme espressive contemporanee (fiction, graphic novel, narrative journalism, teatro e arte del contemporaneo, concerti, proiezioni cinematografiche etc.), critici e testimoni, editori e operatori del vasto mondo dell’editoria e del giornalismo che hanno riflettuto sui temi di volta in volta selezionati, valorizzando la natura migrante della stessa letteratura e il lavoro di autori che dialogano tra culture differenti. Letterature migranti dice delle migrazioni tra una cultura e l’altra e tra una forma letteraria e un’altra: migrazioni come condizione ordinaria, e non più straordinaria, della vita dei popoli.

XLIV Festival di Morgana. Palermo 8_17 novembre 2019
Sin dal 1975, l’Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari, grazie al Festival di Morgana, fa rivivere, in diverse performances teatrali, i pupi e i materiali museografici esposti nelle proprie sale, e ogni anno promuove una nuova significativa occasione di incontro e dialogo fra tradizioni e culture differenti. Nelle sue ultime edizioni, il Festival ha valorizzato la cultura del teatro di figura internazionale, tradizionale e contemporaneo, invitando a partecipare compagnie provenienti dall’India, dalla Birmania, dal Vietnam, dalla Cambogia, dalla Turchia e da Bali nonché da numerosi Paesi europei. Feconde le collaborazioni con organizzazioni ed enti nazionali ed internazionali, tra le quali la Fondazione Buttitta, a garanzia dell’alta qualità degli eventi organizzati e del dialogo con il territorio. Queste collaborazioni sono il frutto della volontà del Museo di favorire scambi culturali tra vari paesi del mondo attraverso la fruizione di diverse pratiche teatrali: nel segno del dialogo tra Paesi spesso geograficamente, culturalmente e politicamente lontani. Nella 44° edizione soprattutto le compagnie nazionali e internazionali hanno animato questo appuntamento storico, che si rinnova annualmente e in cui gli assoluti protagonisti sono la tradizione dei pupi, il teatro di figura e il teatro contemporaneo. Nei due weekend dall’8 al 17 novembre, come ogni anno, Palermo si è trasformata in un teatro diffuso. Oltre al Museo delle marionette Antonio Pasqualino, gli spettacoli sono, infatti, andati in scena in altri suggestivi luoghi di cultura: il teatro Garibaldi, l’ex chiesa di San Mattia Apostolo dei Crociferi, il teatro Carlo Magno, l’oratorio San Lorenzo. Si sono esibite 10 compagnie/artisti del teatro di immagine da tutta l’Europa, tra cui David Espinosa- Spagna, la compagnia El Patio Teatro- Spagna, Marzia Gambardella- Francia e, per l’Italia, la compagnia Gli Sbuffi da Castellammare di Stabia , Fabiana Icozzilli da Roma, Trentino Jazz da Trento, Marta Cuscunà da Monfalcone e i palermitani Giovanni Calcagno, Carmela Catalano e Barbara Mazzola. I pupi sono andati in scena in spettacoli tradizionali e con tecnica mista con le compagnie palermitane Brigliadoro e Famiglia Mancuso; infine la compagnia Marionettistica dei Fratelli Napoli di Catania. Ad arricchire il programma una mostra di disegni di Enzo Patti, la presentazione del progetto Horizone 2020 – “PuppetPlays” con Didier Plassard e Rosario Perricone, e la presentazione del libro Senka e le donne magiche di Ramona Parenzan; illustrazioni di Maria Spinelli (Edizioni Museo Pasqualino).

Spettacoli di opera dei pupi
La Fondazione Buttitta patrocina il ciclo di spettacoli di opera dei pupi tratti dalla Storia dei paladini di Francia di Giusto Lodico promosso dall’Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari.
Proclamata nel 2001 dall’UNESCO “Capolavoro del patrimonio orale e immateriale dell’umanità”, l’opera dei pupi è il teatro tradizionale siciliano delle marionette risalente al 1800. Con i suoi spettacoli coinvolgeva quotidianamente il pubblico maschile in lunghi cicli incentrati sulle avventure dei Paladini di Francia. Nella leggenda di Carlomagno, Orlando e Rinaldo, diversi temi si intrecciano intorno alla guerra dei Cristiani e dei Saraceni, provocando così una forte immedesimazione da parte del pubblico. Sulla scia di una tradizione bicentenaria, gli spettacoli messi in scena riproporranno alcuni dei principali episodi della Storia dei paladini di Francia di Giusto Lodico rappresentata nei teatri di Palermo già a partire dal 1800. Sulla scena i protagonisti indiscussi dell’epopea carolingia, da Carlomagno ai paladini nell’epico e quanto mai attuale scontro con i Saraceni; Angelica, principessa del Catai che incanta con la sua bellezza guerrieri cristiani e non cristiani, intrecciando il tema dell’amore con quello bellico; il negromante Malagigi, che mette le sue arti magiche al servizio del Regno di Francia e della religione cristiana.

La Novena dei Nanareddi di Catania
Nell’ambito del Seminario Eredità immateriali promosso da Folkstudio, ACTP e Fondazione Buttitta il 14 dicembre 2019 presso il Museo delle marionette Pasqualino, si è svolto lo spettacolo dei Nanareddi di Catania dedicato alla Novena. I suonatori-cantori ambulanti specializzati nel repertorio sacro venivano chiamati orbi perché coloro che intraprendevano questa singolare professione erano in prevalenza ciechi. Di norma si esibivano in coppia suonando il violino e il citarruni (bassetto a tre corde o violoncello) o la chitarra. Le denominazioni ninnariddari o nannareddi, ovvero suonatori di ninnareddi o nannareddi (tradizionali sonate legate alla celebrazione del Natale), e nuviniddaru (lett. ‘novenatore’) pongono in relazione questi musici con le principali occasioni del loro operare, appunto le novene (nuveni) che si svolgevano lungo tutto l’arco dell’anno presso le abitazioni dei devoti (parrucciani) e che culminavano in quella più richiesta e meglio retribuita: la novena di Natale.

ATTIVITA’ DI RICERCA

Ricerche sulla Settimana Santa nell’agrigentino occidentale (Ribera, Calamonaci, Burgio, Villafranca Sicula, Lucca Sicula e Caltabellotta)

Piano delle misure di salvaguardia dell’Opera dei pupi siciliani.
La Fondazione Ignazio Buttitta ha partecipato all’organizzazione degli incontri con le comunità e dell’incontro con i pupari siciliani e i cantori sardi

Progetto Il sacro carro della condivisione e del riscatto
Progetto di ricerca che la Fondazione Ignazio Buttitta ha promosso in collaborazione con l’organizzazione del 395 festino di Santa Rosalia e la Direzione della Casa di Reclusione Ucciardone “Calogero Di Bona”.
Alcuni detenuti sono stati coinvolti in un progetto che li ha resi partecipi di uno degli eventi più importanti per Palermo, la realizzazione del carro per il festino di Santa Rosalia. Dal carcere quindi è uscito un manufatto che da un lato è stato testimone, verso coloro che lo hanno visto sfilare per le vie cittadine, di una realtà ai più estranea; dall’altro, per coloro che hanno concorso attivamente alla sua realizzazione, esso ha costituito un simbolo altamente rappresentativo dell’esserci tra gli altri e per gli altri. Questo momento così importante, teso a rendere i detenuti attori di un fare per la collettività, per il bene comune, è stato indagato dalla Fondazione Buttitta, al fine di realizzare un documento che rendesse protagonisti i detenuti impegnati nella realizzazione del carro – di fatto rappresentanti dell’intera comunità carceraria – attraverso interviste videoregistrate dove ha raccontato la propria storia, esponendo il proprio rapporto con la sfera del sacro e rivelando il senso e il valore pedagogico di questa esperienza per la loro crescita umana e culturale. Ideazione del carro e coordinamento lavori a cura di Fabrizio Lupo.
Le ricerche e le interviste sono state realizzate con il coinvolgimento dialogico di antropologi che, per la prima volta, hanno documentato realtà umane e esperienziali che non sono mai state sufficientemente indagate. Attraverso un oggetto, materia e simbolo a un tempo, il Carro dell’Ucciardone, tutti (attori e fruitori) hanno avuto la possibilità di guardare oltre ciò che appare.
L’attività di ricerca, coordinata da Ignazio Buttitta, è esitata in due documentari curati da Monica Modica, di cui uno di circa 3 minuti, trasmesso il 10 luglio presso il Museo Riso, nell’ambito delle iniziative collaterali del 395° Festino di Santa Rosalia. Alla realizzazione del documentario hanno partecipato Monica Modica (coordinamento dell’attività sul campo; interviste; videoriprese); Gioele Zisa (interviste); Antonino Frenda (interviste), Gabriele Antonino Buttitta (videoriprese). Montaggio di Fulvio Di Prima.
https://www.youtube.com/watch?v=t3DsUSidN7M

On the Breadline, progetto Italian Council vincitore del bando Direzione Generale Arte e Architettura Contemporanee e Periferie urbane del Ministero per i Beni e le Attività culturali
Il progetto On the Breadline dell’artista Elena Bellantoni, a cura di Benedetta Carpi De Resmini e promosso dall’Associazione culturale Wunderbar è risultato tra i vincitori della IV edizione di Italian Council, il primo bando internazionale a sostegno dell’arte contemporanea italiana, promosso dalla Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie Urbane (DGAAP). L’opera realizzata al termine del progetto sarà presentata all’Istituto Centrale per la Grafica di Roma e andrà ad incrementare la collezione permanente del Museo.
On the Breadline è un progetto itinerante, patrocinato dalla Fondazione Ignazio Buttitta, che si sviluppa in 10 mesi di lavorazione e che comprende 4 residenze artistiche in città di paesi che toccano il Mediterraneo – Istanbul, Belgrado, Atene, Palermo – ed una mostra con presentazione dell’installazione video prodotta al termine delle stesse,  che si terrà presso l’Istituto Centrale per la Grafica di Roma. Seguendo la via segnata dalle ‘rivolte del pane’, l’artista  realizzerà insieme ad una comunità locale una performance cantata – e restituita in forma di opera audio e video –  che racconterà le proteste di ieri e di oggi che hanno unito genti e popoli nel nome di un ideale comune.
Partner del progetto a Palermo sono Marevivo Sicilia e Fondazione Ignazio Buttitta la quale darà il proprio contributo sui complessi significati del pane e delle attività a esso connesse.

COLLEZIONI, ARCHIVI, BIBLIOTECHE

Biblioteca della Fondazione Buttitta a Bagheria: Fondo bibliografico Giorgio e Giovanni Saverio Santangelo e Archivio documentale e bibliografico Ignazio Buttitta.
La Fondazione nel 2019 ha avviato una importante iniziativa di ampliamento della propria offerta culturale a seguito di accordi con il Comune di Bagheria, che ha espresso la volontà di attivare, custodire, tutelare e valorizzare importanti patrimoni bibliografici e, al contempo, di consentirne la consultazione alla propria cittadinanza. Tale accordo sarà regolato da un apposito Protocollo di intesa, in via di definizione. Il patrimonio che la Fondazione renderà fruibile è costituito da un imponente fondo librario che comprende circa 12.000 volumi di letteratura italiana, siciliana e di letterature comparate che la famiglia degli studiosi Giorgio e Giovanni Saverio Santangelo ha voluto donare a questa istituzione.
La Fondazione, inoltre, ha in animo di collocare, presso il suddetto polo, l’Archivio documentale e bibliografico di Ignazio Buttitta, acquisito per cessione liberale della famiglia Buttitta nel 2018 e già inventariato nell’ambito di un progetto di Alternanza Scuola Lavoro con l’Istituto Ragusa Kiyohara coordinato da Ignazio Buttitta in collaborazione con Nino Frenda e Leoluca Cascio.
L’Archivio è costituito da circa 750 libri della biblioteca personale del Poeta, manifesti d’epoca, dipinti, disegni, fotografie che illustrano le numerose attività poetiche e sociali a cui il Poeta prese parte, disegni, quadri (circa 135), manoscritti e altri documenti amministrativi. Successivamente all’allestimento della biblioteca (per il quale sono state acquistate apposite scaffalature e librerie) e alla sistemazione dei volumi, il polo sarà reso fruibile al pubblico e ne saranno garantite la gestione e l’apertura e, sempre con il coordinamento della Fondazione Buttitta.
Previste inoltre, in collaborazione con il Comune di Bagheria, attività di progettazione di comuni percorsi di studio e di ricerca, incontri, seminari e convegni annuali. Il polo è allocato presso alcuni locali di via Aguglia, nei pressi di Palazzo Butera, sede del municipio,

Gestione della Galleria delle Arti popolari di Geraci
Il patrimonio artistico della Fondazione Buttitta, composto da opere di arte popolare, molte delle quali frutto di donazioni di Antonino Buttitta all’atto della costituzione, tra le quali: pitture su vetro dei secc. XVIII e XIX, ceramiche di Collesano, Caltagirone e Burgio dei secc. XIX e XX, parti di carretto siciliano, pupi siciliani e napoletani e relative scene teatrali, veline serigrafate per agrumi e un’importante collezione di tavole da carretto dipinte dal pittore bagherese Emilio Murdolo con scene di paladini, è in larga parte esposto nella Galleria delle Arti Popolari Siciliane che ha sede presso l’ex Convento dei Cappuccini di Geraci Siculo. La Galleria fa parte di un sistema museale di esposizioni etnografiche, il MUSeBArch, del quale fanno parte vari allestimenti tra i quali “La casa dei mestieri scomparsi delle Madonie e le ricostruzioni di ambienti lavorativi e di vita domestica”, una sezione dedicata all’artigianato domestico, “Il corredo della sposa”, oltre che la esposizione di pregevoli volumi “De Arte venerandi cun avibus” di Federico II e una sezione dedicata al patrimonio archivistico-storico del Comune di Geraci Siculo. Nell’anno passato l’ex Convento ha attirato l’interesse di un vasto pubblico di giovani, studiosi e ricercatori; le rilevazioni indicano che i visitatori nel triennio 2015-2018 sono stati circa 8.000.

Galleria d’Arte africana. Collezioni Antonino Buttitta e Alfio Gennaro.
E’ in essere allestimento presso la sede della Fondazione Buttitta di via Giovanni Di Giovanni la Galleria d’Arte africana Buttitta-Gennaro, che raccoglie preziosi oggetti, statue, maschere e gioielli d’arte africana antica e moderna dalle collezioni private del Prof. Antonino Buttitta e del Dott. Alfio Gennaro. Il materiale è in fase di inventariazione e catalogazione dal parte degli allievi ASL dell’Istituto Ragusa Kiyohara con la guida di Ignazio Buttitta e con la collaborazione di Costanza Giallongo.

Implementazione sito web Fondazione Buttitta e Archivio Etnografico Siciliano (digitalizzazione archivi, raccolta e inserimento dati)
Il sito della Fondazione Buttitta ha costituito un efficace strumento di promozione delle iniziative della Fondazione e di divulgazione di informazioni e materiali contribuendo alla conoscenza delle sue attività, delle sue produzioni bibliografiche, del patrimonio nastrografico, audiovisuale e bibliografico posseduto. Al fine di rendere quest’ultimo più ampiamente e immediatamente fruibile, il sito www.fondazioneignaziobuttitta.org è stato arricchito nella sua parte grafica con l’inserimento di links informativi e sezioni di approfondimento e, nei suoi contenuti, con l’aggiornamento costante delle sezioni news, attività, bilanci e relazioni e patrimonio.

Una cospicua parte dei materiali nastrografici gestiti dalla Fondazione è stata caricata e resa fruibile attraverso il progetto DIAR MUSE – ARCHIVIO ETNOGRAFICO SICILIANO (realizzato con il contributo del MIUR – Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, e successivamente con il sostegno del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e dell’Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana) grazie al quale le registrazioni su bobina, risalenti al 1960, sono state digitalizzate e messe in rete nell’omonima piattaforma web www.archivioetnograficosiciliano.it. Il portale è stato progressivamente arricchito e oggi raccoglie circa 4.600 carte sonore. I lavori di digitalizzazione e di caricamento sono proseguite nel 2019.

Gestione Biblioteca della cultura siciliana e Gestione Archivi di Palazzo Tarallo
Nel 2015 la Fondazione Buttitta ha allestito la propria Biblioteca della Cultura Siciliana e gli Archivi audiovisuali presso la sede di Palazzo Tarallo, concessa dal Comune di Palermo ai fini della realizzazione di un Polo documentario della Cultura tradizionale siciliana unitamente al Centro di Studi Filologici e Linguistici Siciliani, al Folkstudio e all’Associazione per la Conservazione delle Tradizioni Popolari.
Essa contiene volumi connessi alla storia, alla lingua e alla cultura tradizionale siciliana oltre a un cospicuo fondo specifico sulle scienze sociali, in particolare sull’antropologia culturale. La Biblioteca è stata annessa ufficialmente alle strutture cooperanti del Polo PA1 e ha ottenuto il codice PA0557 che la identifica tra le Biblioteche di Centri Studi, Istituti ed Associazioni Culturali. Dall’analisi e dal riordino del patrimonio librario effettuato presso i locali della Fondazione, considerando il cospicuo fondo messo a disposizione dall’Associazione Folkstudio, si calcola una posseduto di oltre 6000 volumi. Dell’intero patrimonio librario sinora sono stati catalogati, tramite il Sistema Bibliotecario Nazionale (Sbn web), circa tremila volumi resi disponibili alla ricerca online e alla consultazione. La biblioteca è aperta al pubblico dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 13 ed è particolarmente frequentata da studenti. Nel 2019 sono state effettuate ulteriori acquisizioni librarie e interventi di ammodernamento e di sistemazione, tra cui il riordino dei materiali dell’Ex Servizio Museografico della Facoltà di Lettere Filosofia dell’Università di Palermo.

Gli Archivi audiovisuali sono costituiti dai materiali nastrografici e videografici dell’Archivio Etnofonico Siciliano del CIMS, dai documenti nastrografici e videografici dell’Archivio del Folkstudio (che raccoglie un vasto patrimonio, realizzato a partire dagli anni Sessanta, sulle tradizioni religiose e popolari siciliane), dal patrimonio nastrografico e audiovisuale dell’ex Dipartimento di Beni Culturali, Storico- Archeologici, Socio-Antropologici e Geografici dell’Università di Palermo, da copia dei materiali di interesse etnomusicologico (nastri, video, foto, trascrizioni, etc.) dell’Associazione per la Conservazione delle Tradizioni popolari e dell’Associazione culturale Michele Palminteri di Calamonaci. Proseguiranno i lavori di digitalizzazione dei materiali.

Gestione Biblioteca Vittorietti
A seguito di una convenzione stipulata tra il Centro Internazionale di Etnostoria-Fondazione Prof. Aurelio Rigoli e la Fondazione Buttitta a quest’ultima sono state affidate la co-gestione e la valorizzazione della Biblioteca “E. Vittorietti”, sita in un corpus annesso al prestigioso complesso di Palazzo Steri, sede del Rettorato dell’Università di Palermo. La Vittorietti (inserita nel Sistema Bibliotecario Nazionale) conserva migliaia di volumi, testimonianza della pubblicistica antropologica mondiale raccolta a partire dagli anni Cinquanta del XX secolo, numerosi Fondi bibliografici, fra i quali il Fondo Gaetano Falzone e il Fondo Tindaro Rigoli nonché migliaia di Tesi di laurea, preminentemente esito del magistero didattico di Aurelio Rigoli . La sede della biblioteca è perfettamente arredata anche per ospitare incontri, convegni e seminari.
La Fondazione Buttitta garantirà l’apertura della Biblioteca nel giorni di mercoledì e venerdì dalle ore 9,00 alle ore 13,00.

Archivio Ignazio Buttitta
La Fondazione Ignazio Buttitta ha costituito, nel corso della sua attività, l’Archivio Ignazio Buttitta, frutto di donazioni della famiglia Buttitta, di componenti del CdA della Fondazione, di amici e di studiosi che, a vario titolo, si sono occupati dell’opera e della vita del poeta siciliano. L’Archivio include, tra l’altro: le raccolte poetiche di Ignazio Buttitta, quaderni di appunti e bozze del Poeta a partire dal 1959, sceneggiature dattiloscritte di opere teatrali, copie di dediche, articoli di giornali, fogli e documenti dattiloscritti, corrispondenza, trascrizioni, fotografie, registrazioni e vario altro materiale documentale.

Percorso museale “Civiltà contadina e arti popolari” presso il Mulino Storico del Complesso Monumentale di S. Antonino dell’Università degli Studi di Palermo.
ll Mulino Storico di S. Antonino fu realizzato, a cavallo del XIX-XX secolo dal Regio Esercito Italiano in quello che fu il Convento di Sant’Antonio da Padova – fondato dai frati di Santa Maria di Gesù che nel 1630. Fu operativo per oltre mezzo secolo e i locali che lo ospitano sono stati oggetto di una straordinaria azione di recupero da parte dell’Area Tecnica dell’Università di Palermo che ha acquisito l’intero complesso nel 2004. Gli spazi sono stati inaugurati il 23 aprile 2018 con un convegno, una mostra fotografica di Gaetano Pagano e una esposizione di oggetti e strumenti di lavoro corredati da pannelli lessicografici relativi al ciclo del grano, la cui curatela è stata affidata dall’Università di Palermo alla Fondazione Buttitta. Alla fine del 2019, a seguito di una convenzione stipulata tra i due enti, sono stati avviati i lavori di riallestimento della mostra e del percorso museale “Civiltà contadina e arti popolari” che include oltre alle fotografie e ai beni di cultura materiale già citati, anche oggetti di arte popolare (pitture su vetro, ceramiche, parti di carretto, cartelloni dell’opera dei pupi e dei cantastorie, oggetti incisi in legno ed osso etc.) provenienti dalle collezioni della Fondazione Buttitta, dalle collezioni personali di Ignazio e Antonino Buttitta e da altre collezioni private. L’allestimento è stato curato da Monica Modica. Agli oggetti si accompagneranno immagini scelte di Melo Minnella, Giuseppe Leone, Gaetano Pagano, Attilio Russo, Leonardo Timpone.

PUBBLICAZIONI
Collana Ieri e Oggi:
A. Frenda, Riunire, Proteggere, Rappresentare. La religione dei santi in Sicilia

Collana Biblioteca Cultura Siciliana:
Ove fiorisce il cedro di G. Cocchiara, ristampa anastatica a cura di L. Cascio

Collana Acta Diurna:
Atti Convegno Il sacro pasto. Le tavole degli uomini e degli dèi, tenutosi a Noto il 26 e il 27 ottobre 2017
Atti del Seminario Fumetto e Cinema. Questioni filosofiche e sociologiche, tenutosi a Palermo il 2 dicembre 2016

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