Premio Internazionale Giuseppe Cocchiara per gli Studi Demo-Etno-Antropologici 2017

PALERMO / MISTRETTA

17 – 18 novembre 2017

Premio Internazionale Giuseppe Cocchiara per gli Studi Demo-Etno-Antropologici assegnato nel 2017 all’antropologa rumena Otilia Hedeșan

 Il 17 novembre 2017, alle ore 17 presso il Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino a Palermo, si terrà cerimonia di consegna del Premio Internazionale Giuseppe Cocchiara per gli Studi Demo-Etno-Antropologici, istituito nel 2014 dalla Federazione Italiana Tradizioni Popolari in collaborazione con il Comune di Mistretta. Il premio è intestato al grande studioso che, nella prima metà del Novecento, partendo da Mistretta, sua città natale, ha gettato le basi di quella che poi fu l’antropologia moderna ed “è volto a dare giusto riconoscimento agli studiosi italiani e stranieri che, con le loro ricerche teoriche, metodologiche e sul campo, conducono indagini in diversi ambiti delle discipline demoetnoantropologiche riguardanti le differenti realtà socio-culturali. L’iniziativa del premio si colloca nel quadro dell’importanza che in Sicilia, già a partire dalla fine dell’Ottocento fino ad oggi, hanno avuto gli studi demo-etno-antropologici nel panorama intellettuale italiano con le attività di ricerca e documentazione etno-antropologiche condotte da Giuseppe Pitrè, Salvatore Salomone Marino, Giuseppe Cocchiara, Giuseppe Bonomo, Antonino Buttitta e Aurelio Rigoli.

 Nel 2017, la Scuola delle Scienze Umane e del Patrimonio Culturale dell’Università degli Studi di Palermo, la Fondazione Ignazio Buttitta e l’Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari – Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino, con la partecipazione della Fondazione Federico II, nell’intento di creare momenti di incontro e di scambio nel comune obiettivo di sostenere lo studio e l’interesse per i beni demo-etno-antropologici italiani, si sono candidati a ospitare a Palermo la quarta edizione del Premio. La proposta è nata dalla volontà di sottolineare la rilevanza che Giuseppe Cocchiara ebbe nella città di Palermo, presso la cui Università fondò una scuola etnoantropologica che per decenni ha formato illustri studiosi e prodotto opere fondamentali per l’Antropologia internazionale.

 La Commissione (composta da tre rappresentanti delle discipline demoetnoantropologiche afferenti gli Atenei di Palermo, Catania e Messina, dalla Consulta Scientifica e dell’Assessore alla Cultura della Federazione Italiana Tradizioni Popolari oltre che da un rappresentante del Comune di Mistretta) nel 2017 ha deliberato di conferire il Premio a Otilia Hedeșan, etnologa rumena della West University di Timișoara (Romania).

Il riconoscimento, che negli anni ha acquisito prestigio e importanza, nel 2016 è stato assegnato a Luigi Maria Lombardi Satriani, nel 2015 a Nestor Garcia Canclini dell’Università di Città del Messico, nel 2014 a Antonino Buttitta dell’Università di Palermo.

 L’iniziativa prosegue il 18 novembre a Mistretta, presso il Palazzo della cultura Mastrogiovanni Tasca con un incontro previsto per le ore 10.30, coordinato dal Vice Sindaco di Mistretta Vincenzo Oieni, alla presenza del Sindaco Liborio Porracciolo, a cui parteciperanno il Direttore del Museo Etno-Antropologico Regionale di Mistretta, Giovanni Anastasio, il Dirigente scolastico dell’Istituto Manzoni Antonietta Amoroso. Nell’occasione il Presidente della FITP Benito Ripoli parlerà del conferimento del Premio a Otilia Hedeșan e la premiata illustrerà le ricerche sulle tradizioni culturali delle comunità rumene.

 

OTILIA HEDEŞAN (1962) è una etnologa rumena, docente di Civiltà Rumena e direttore della Scuola di Dottorato dell’Università di Timişoara.  Dal 2016 è coordinatrice del RHeA – Research Center for Heritage and Cultural Anthropology, dal 2014 Presidente dell’ASER – Romanian Ethnologic Sciences Association.  Dal 2008 al 2015 è stata membro della Commissione Nazionale Rumena per la tutela del Patrimonio immateriale. Ha condotto ricerche sulle tradizioni culturali delle comunità rumene come diaspora; sulla storiografia dell’etnologia rumena durante i periodi comunista e post-comunista; sulla mitologia dall’antichità fino ai giorni nostri e ricerche di campo sulle tradizioni popolari nelle seguenti regioni e paesi: Banat (regione sud-occidentale della Romania), Serbia (Banat, Valle Morava, Timoc Valley), Ungheria, Ucraina (Transcarpazia), Repubblica di Moldova. Tra le sue pubblicazioni: The memories of a prodigious storyteller: Mărioara Sârbu, Timișoara, Editura Universității de Vest, 2015, in cui vengono analizzate le memorie di Mărioara Sârbu, un narratore molto popolare di grande interesse per la documentazione etnografica; Do you understand me, my daughter…, Field notes from the Morava Valley, Bucureşti, Paideia, 2007 in cui si documenta una ricerca sul campo nella valle della Morava per individuare i sistemi di conservazione e di recupero del folklore come patrimonio identitario di una minoranza; The anthropology reader´s anxiousness, Timişoara, Marineasa, 2006, in cui vengono affrontate le  problematiche che emergono nelle indagini antropologiche e che coinvolgono gli studiosi nei diversi momenti e aspetti delle ricerche; Folklore. What do we do with it?, Timişoara, Editura Universităţii de Vest, 2001, Nell’opera viene impostato un quesito particolarmente interessante che ha caratterizzato il dibattito etno-antropologico degli ultimi tempi. Sulla storiografia folklorica rumena è particolarmente interessante il lavoro pubblicato in collaborazione con Marcel Cornis-Pope sul folklore nella letteratura rumena The Question of Folklore in Romanian Literary Culture, în History of the Literary Cultures of East-Central Europe, Virginia Commonwealth University / University of Amsterdam, 2007. Sempre del 2007 è Seven essays about the undead, lavoro premiato dall’Unione degli Scrittori Rumeni, sede di Timisoara, nella sezione “saggio critico-letterario”. Nell’opera sono raccolti sette saggi su operatori nel settore del cosiddetto “sacro” in opposizione al profano. In particolare, il lavoro si basa su racconti popolari che riguardano demoni (non morti o fantasmi), ovvero, creature fantastiche, spiriti maligni che non possono trovare riposo e tornano ad infastidire i vivi, fenomeno che, per certi aspetti, rimanderebbe alla tradizione rumena dei vampiri. Otilia Hedeşan ha pubblicato altri lavori in opere collettanee affrontando, per esempio, l’importanza della tutela e valorizzazione dei beni immateriali in Romania (2009) e il ruolo delle donne rumene in Ungheria (2017).

 Il Premio Internazionale Giuseppe Cocchiara per gli Studi Demo-Etno-Antropologici 2017 è promosso dalla Federazione Italiana Tradizioni Popolari e dal Comune di Mistretta con la collaborazione della Scuola delle Scienze Umane e del Patrimonio Culturale dell’Università degli Studi di Palermo, della Fondazione Ignazio Buttitta e l’Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari – Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino, con il sostegno della Fondazione Federico II e il patrocinio dell’Assemblea Regionale Siciliana e del Comune di Palermo.

Premio Cocchiara (pieghevole 10,5x21)


Premio Cocchiara (pieghevole 10,5x21)

Fondazione Ignazio Buttitta

via Giovanni Di Giovanni n. 14 90139 Palermo

tel. 091 7026433 fax 091 9820398

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Scritture Migranti

Scritture migranti 6. Vento dell’est

Il 16 e il 17 novembre prossimi si terrà nella sede del Museo internazionale delle marionette A. Pasqualino la sesta edizione del seminario Scritture Migrati, promosso dal Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università degli Studi di Palermo e dalla Fondazione Ignazio Buttitta e con il coordinamento scientifico di Ignazio Buttitta, Kossi Komla-Ebri, Laura Restuccia e Giovanni Saverio Santangelo.
Questi scrittori, traendo ispirazione creativa da vicende personali, pagine di storia e cronaca, restituiscono nei loro testi, ancora una volta, il confronto tra le loro culture e le realtà che si trovano a vivere nel nostro Paese.

Il Seminario vedrà confrontarsi intorno a questo tema gli scrittori Kossi Komla-Ebri (Togo), Ingrid Beatrice Coman (Romania), Jarmila Očkayová, (Repubblica Slovacca), Arben Dedja (Albania), l’antropologo Ignazio Buttitta, gli studiosi di letterature Giovanni Saverio Santangelo, Laura Restuccia, Caterina Pastura e Antonino Velez.

L’iniziativa è promossa dalla Scuola di Scienze Umane e del Patrimonio Culturale dell’Università degli Studi di Palermo, dalla Fondazione Ignazio Buttitta e dal Museo delle marionette Antonio Pasqualino, con il patrocinio del Comune di Palermo e della Casa editrice Mesogea.

Scritture Migranti 6

Scritture Migranti 6

Scritture Migranti 6

PREMIO IGNAZIO BUTTITTA – X Edizione

PREMIO IGNAZIO BUTTITTA – X Edizione
Palermo, Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino
Mercoledì 8 novembre, ore 17.00
Mercoledì, 8 novembre 2017 alle ore ore 17.00, presso il Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino (p.tta Pasqualino 5, trav. via Butera), a Palermo, si terrà la cerimonia di premiazione della decima edizione del Premio Ignazio Buttitta, promosso dalla omonima Fondazione.
Istituito nel 2006, il Premio Ignazio Buttitta viene assegnato a personalità siciliane che si siano distinte nelle scienze, nella letteratura, nelle arti, nel giornalismo, nell’editoria, e non siciliane che abbiano con la loro attività, significativamente promosso e valorizzato aspetti della cultura dell’Isola.
Negli anni scorsi, il Premio è stato assegnato a: Vincenzo Consolo, Giuseppe Giarrizzo, Giuseppe Tornatore, Alberto Varvaro, Francesco Renda, Ferdinando Scianna, Stefano Vilardo, Salvatore Silvano Nigro, Enzo Sellerio, Giovanni Sollima, Francesco Alberoni, Gioacchino Lanza Tomasi, Gianni Puglisi, Antonino Mancuso, Italia Napoli, Alfio Antico, Tullio De Mauro, Alfonso Giordano, Pina Patti Cuticchio, Giuseppe Quatriglio, Maria Costa, Nino De Vita, Natale Tedesco, Franco Scaldati, Marcello Sorgi, Matteo Collura, Alessandro Musco, Coro della Settimana Santa di Montedoro.

In questa decima edizione, la Fondazione ha voluto assegnare il riconoscimento a AURELIO RIGOLI, a TOMMASO ROMANO, a VITO PARRINELLO in memoriam e al TEATRO DITIRAMMU per la loro intensa e preziosa attività di diffusione scientifica e artistica della cultura siciliana.

Il Premio Ignazio Buttitta inaugura la XLII edizione del Festival di Morgana (Palermo, 8-12 novembre 2017), promosso dall’Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari e diretto da Rosario Perricone, dedicato quest’anno a Antonino Buttitta.
A conclusione della cerimonia, alle ore 19.00, andrà in scena in prima assoluta LA FUGA DI ANGELICA a cura della Compagnia dei Pupari Vaccaro-Mauceri di Siracusa.

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AURELIO RIGOLI. Nasce a Palermo nel 1933. E’ Professore Emerito dell’Università degli Studi di Palermo, e Presidente del “Centro Internazionale di Etnostoria Fondazione Prof. Aurelio Rigoli”, che egli stesso ha fondato negli anni Settanta. Rigoli, allievo di Giuseppe Cocchiara, consegue la laurea in Lettere nell’Università di Palermo avvicinandosi subito agli studi antropologici e nel 1974 viene chiamato a ricoprire la cattedra di Storia delle Tradizioni popolari nel medesimo ateneo. I suoi interessi scientifici hanno riguardato anzitutto la filologia della letteratura folklorica siciliana e il rapporto tra folklore e storia. Tali studi lo hanno condotto a definire un percorso disciplinare originale e di cui egli può essere considerato l’iniziatore, l’Etnostoria, volta a perseguire un tracciato storiografico integrale ed integrato con tutte le fonti possibili (orali/immateriali, materiali, iconografiche, musicali, gestuali, etc.), al di là della storiografia che si fonda su fonti esclusivamente scritte. Già Presidente del Settore Istituti Culturali del Consiglio Nazionale Beni Culturali e Ambientali, in rappresentanza degli Atenei d’Italia, è stato, per anni, il Coordinatore del Consiglio Regionale Siciliano dei Beni Culturali e Ambientali e ha presieduto la Commissione Regionale REI (Registro delle Eredità Immateriali) – UNESCO, progettandone lo Statuto epistemologico e metodologico pienamente recepito dal pertinente Assessorato. E’ autore di diversi testi, tra cui Le Ragioni dell’Etnostoria, Ila Palma Editore, 2004 e Un antropologo nel palazzo: percorsi antesignani di politica dei Beni culturali, Aisthesis, 2005. Fra i tanti riconoscimenti nazionali e internazionali, ha ricevuto la Medaglia d’oro della Presidenza della Repubblica per i suoi singolari meriti accademici.

TOMMASO ROMANO. Nasce a Palermo nel 1955. Poeta e saggista dirige le Edizioni Thule da lui fondate nel 1971, ora Fondazione Thule Cultura, con le quali produce un ricchissimo catalogo di saggistica, narrativa, arte e varia di oltre seicento titoli. Dirige le riviste Spiritualità e letteratura e Ara Pacis. E’ professore di Filosofia e Scienze Umane al Liceo statale Regina Margherita e ha insegnato all’Accademia di Belle Arti di Palermo. Esordisce in poesia nel 1969 e pubblica cinque raccolte, l’ultima delle quali edita da Sciascia, con prefazioni di Lucio Zinna, Giuseppe Bonaviri e Raffaele Nigro. Della sua opera di saggista e poeta si sono occupati fra gli altri Luciano Anceschi, Mario Luzi, Giorgio Caproni, Stefano Zecchi, Ernst Junger. Numerosi i saggi critici, di estetica e di storia con vari riconoscimenti fra cui le Palme Accademiche della Repubblica francese. Attivissimo operatore culturale, ha ricoperto vari incarichi, tra i quali: Vice Segretario Nazionale e Presidente regionale del Sindacato Libero Scrittori Italiani, Vice Presidente dell’Istituto Siciliano di Letteratura Contemporanea e Scienze Umane, Segretario generale della Fondazione Culturale Lauro Chiazzese, Vice Presidente della Fondazione Ignazio Buttitta. Attualmente è Consigliere della Società siciliana di Storia Patria, dell’Associazione Alessandro Tasca di Cutò, dell’Accademia Cielo d’Alcamo e Presidente onorario dell’Istituto Siciliano di Studi Storico Politici Economici – ISSPE. Antonino Buttitta scrisse di lui nel 2010: “La limpida lingua di Romano si impone per una espressività che dire scorrevole non rende ragione della armonia stilistica tanto della sua prosa quanto della sua poesia ed è singolare che la molteplicità dei suoi interessi e la varietà dei temi trattati si esprimano attraverso un lessico e una sintassi sempre coerenti. La coerenza! Quanto marca in maniera riconoscibile il discorso intellettuale di Tommaso Romano è appunto la continuità, per altro non iterativa, cioè l’assenza di fratture o salti tanto nello stile espressivo quanto nella scelta dei contenuti tematici e ideologici”.

VITO PARRINELLO E IL TEATRO DITIRAMMU. Vito Parrinello nato a Palermo nel 1950 e scomparso improvvisamente nel giugno di quest’anno, è stato l’erede di una ricchissima tradizione musicale risalente agli anni ‘30. Lo zio, Giovanni Varvaro, fu fondatore insieme al Maestro Carmelo Giacchino di un’antica formazione di canto folklorico costituitasi nel 1935, il celebre Coro della Conca d’Oro che raggiunse fama internazionale e del quale faceva parte anche Irene D’Onufrio, madre di Vito. Varvaro e D’Onufrio trasmisero la passione per il folk e il modo interpretativo del sentimento popolare siciliano a molti allievi, tra cui lo stesso Parrinello, accostatosi con dedizione alla chitarra, e Rosa Mistretta, interprete di canto popolare. Questi ne hanno seguito attentamente gli insegnamenti e hanno continuato la tradizione attraverso varie esperienze e formazioni, proseguendo in un percorso di ricerca etnomusicale culminato nella istituzione, nel 1995, della Compagnia di canto e memorie popolari Ditirammu. Il Teatro Ditirammu è stato inaugurato a Palermo nello storico quartiere della Kalsa, nelle ex scuderie di Palazzo Petrulla, nel maggio del 1998. Sin dall’inizio l’Associazione si è impegnata nella promozione e nella divulgazione delle tradizioni folkloriche teatrali e musicali siciliane attraverso un incalcolabile numero di spettacoli, performance, concerti ed esibizioni sia in seno al Teatro stesso che in tantissime altre sedi nazionali e internazionali, con una modalità, divenuta ormai rituale, che prevede il coinvolgimento di artisti, attori, giornalisti, studiosi non solo siciliani nonché dei figli Elisa, attrice, cantante, sceneggiatrice e regista, e Giovanni, interprete di tamburello e percussioni, oggi eredi del patrimonio artistico di famiglia. Il Teatro Ditirammu, con i suoi 52 posti a sedere, è uno tra i più piccoli in Italia, certamente l’unico del genere in Sicilia, ma è anche un museo che raccoglie oggetti, spartiti, strumenti musicali, ricordi legati alla famiglia, agli spettacoli e alle attività della Compagnia di Canto Popolare.

Il Premio Buttitta è realizzato con il contributo dell’Assessorato dei Beni culturali e dell’identità siciliana, Dipartimento dei Beni culturali e dell’identità siciliana e del MiBACT – Ministero per i Beni e le Attività Culturali, con la partecipazione dell’Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari-Museo internazionale delle marionette A. Pasqualino.

Ingresso libero.
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Il Premio apre la XLII EDIZIONE DEL FESTIVAL DI MORGANA, promosso dall’Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari/Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino, dedicato a Antonino Buttitta.

In programma a Palermo dall’8 al 12 novembre, il Festival si articolerà in 5 intense giornate con 17 spettacoli e 4 prime nazionali, con 9 compagnie di opera dei pupi da tutta la Sicilia e 4 compagnie internazionali di teatro d’immagine contemporaneo da Francia, Polonia, Spagna e Tunisia.
In questa edizione, il Festival coinvolge 7 luoghi di spettacolo tra il quartiere della Kalsa e gli storici teatri di opera dei pupi della città: oltre alla sede del Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino, la Chiesa S.S. Euno e Giuliano, il Teatro Agramante, il Teatro Carlo Magno, la Cioccolateria Lorenzo, Palazzo Steri e l’Ex chiesa di San Mattia dei Crociferi.
Direttore artistico Rosario Perricone.
Qui il programma completo:

Convegno nazionale di Studi – Il sacro Pasto. Le tavole degli Uomini e degli Dèi

Convegno internazionale di studi

IL SACRO PASTO. LE TAVOLE DEGLI UOMINI E DEGLI DÈI

26-28 ottobre 2017

Noto – Palazzo Trigona, Sala Gagliardi

Dal 26 al 28 ottobre, la Sala Gagliardi di Palazzo Trigona a Noto ospiterà il Convegno internazionale di studi “Il sacro pasto. Le tavole degli uomini e degli dèi”, promosso dalla Fondazione Ignazio Buttitta congiuntamente alla Soprintendenza Beni Culturali e Ambientali di Siracusa, in collaborazione con il Comune di Noto.

Negli ultimi decenni si è assistito al progressivo accrescersi dell’attenzione dell’opinione pubblica riguardo a temi connessi all’alimentazione, in particolare a quelli relativi agli aspetti dietetici e nutrizionali e alle metodologie produttive.  È per tale ragione che negli anni scorsi la Fondazione Ignazio Buttitta ha organizzato tre edizioni del Convegno internazionale di studi Alimentazione, produzioni tradizionali e cultura del territorio (Palermo,  5 – 7 dicembre 2011; 20-22 novembre 2012; 12 e 13 marzo 2015). La cultura del cibo, tuttavia, investe una più ampia dimensione simbolica che, radicandosi nella storia lunga dei territori e delle civiltà che li hanno abitati, si riverbera nelle concezioni e nelle pratiche legate a certi alimenti e allo stesso atto del mangiare inteso come momento di condivisione rituale di un momento fondante la socialità e la stessa comunità. Tutto questo è ben visibile in ambito festivo. Nelle feste, infatti, universo simbolico e universo sociale si presentano strettamente correlati. I simboli del sacro alludono al vario modo in cui le comunità rappresentano se stesse, i loro valori, le loro interne gerarchie.

Il Convegno, coordinato da Ignazio Buttitta, Presidente della Fondazione Ignazio Buttitta, e da Rosalba Panvini, Soprintendente Beni Culturali e Ambientali di Siracusa, si propone di condurre un’approfondita e sistematica indagine su tali temi avvalendosi del contributo di qualificati studiosi di diversi ambiti disciplinari.

Tra gli interventi: “La perversione del sacro pasto. Appunti di lettura” di Marcello Massenzio; “Il vino, cibo sacro della controcultura” di José Antonio González Alcantud; “Dall’ortodossia all’ortoressia. L’etica della rinuncia nella società contemporanea” di Marino Niola; “Verità del cibo: dopo la gastromania” di Gianfranco Marrone; “Aspetti della ritualità del banchetto dei Sicani in onore degli dèi o dei defunti. Esempi dal centro indigeno ellenizzato di Sabucina” di Rosalba Panvini; “L’ultimo pasto: regimi, miti e pratiche nella Sicilia prima dei Greci” di Massimo Cultraro; “Santuari, pellegrinaggi e consumo di un pasto rituale nella Sicilia nord-orientale” di Mario Bolognari; “Le tavole cantate. Oggetti, parole e gesti dell’aldilà nella festa di san Giuseppe in Sicilia” di Rosario Perricone e Ignazio Buttitta; “Questua, sacrificio e banchetto rituale nelle feste campestri della Sardegna” di Sebastiano Mannia.

Intervengono inoltre: Antonino Barbera, Sergio Bonanzinga, Gianluca Calà, Valentina Caminneci, Valentina Castagna, Ottavio Cavalcanti, Andrea Cavallari, Matilde Civitillo, Alberto D’Agata, Salvatore D’Onofrio, Tiziana Drago, Bianca Ferrara, Giuseppe Genco, Chiara Ghidini, Giovanna Greco, Piercarlo Grimaldi, Luigi Lombardo, Alessandro Lupo, Sonia Macrì, Elisabetta Moro, Fabrizio Nicoletti, Dario Palermo, Maria Concetta Parello, Katia Perna, Domenica Perrone, Davide Porporato, Maria Serena Rizzo, Glauco Sanga, Paolo Scarpi, Grazia Semeraro, Natale Spineto, Pietro Totaro.

Il Convegno internazionale di studi “Il sacro pasto. Le tavole degli uomini e degli dèi” rinnova il progetto di promozione culturale portato avanti in Sicilia dalla Fondazione Ignazio Buttitta e dalla Soprintendenza BB. CC. AA. di Siracusa e, nell’occasione, dal Comune di Noto, sempre attento alle questioni culturali più attuali e alle iniziative capaci di rafforzare il processo di destagionalizzazione che da qualche anno l’Amministrazione sta mettendo in atto.

Il Sacro Pasto (Pieghevole).cdr

Il Sacro Pasto (Pieghevole).cdr

La rivolta del Sette e mezzo. Opera dei pupi, 19 settembre ore 17

La Rivolta del Sette e Mezzo. La comune di Palermo
Teatro di strada, convegni, dibattiti, mostre, concerti, manifestazioni, cortei
16-22 settembre 2017
Organizzazione: ANTUDO
La Fondazione Ignazio Buttitta aderisce alla rassegna “La Rivolta del Sette e Mezzo. La comune di Palermo”, organizzata da ANTUDO, che prevede manifestazioni e iniziative in vari luoghi della città.  Si tratta di un’occasione per riflettere sulla rivolta scoppiata a Palermo il 16 settembre 1866, uno contro feroce che vide migliaia di persone insorgere contro lo Stato d’Italia.
La Fondazione parteciperà con lo spettacolo di Opera dei pupi “Duello di Orlando e Rinaldo per amore di Angelica” rivolto ai bambini dei quartieri popolari di Palermo. Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino, 19 settembre 2017 ore 17.00

Per maggiori informazioni sul programma della rassegna: https://www.facebook.com/antudo.info/
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